RACCONTI
Fabio Granella
2,00 di notte
Il telefono suonò alle due di notte precise, ma trovò Nico perfettamente sveglio.
«Pronto» rispose nel buio.
«Dormivi?»
«Faccio lo scrittore. Non dormo mai.»
«Sono cazzi amari, Nico.»
«Che è successo, stavolta?»
«L'ho rivista, accidenti.»
Nico si passò una mano sulla barba incolta.
«Che è successo?>> domandò di nuovo.
«Per il momento niente, ma... »
«Ma, cosa?»
«Ha detto che mi ama.»
«Ha detto che ti ama?» ripetè.
«Si. Così ha detto.»
Nico sospirò.
«Sono cazzi amari, Dado.»
«Per questo ti ho chiamato.»
«Non sono un esperto come tu continui a credere. Io le odio le donne.»
«Appunto.»
«Appunto cosa?»
«Visto che le odi, dammi qualche buon consiglio.»
«Beh, uccidila.»
«Non scherzare.»
«Non scherzo.»
«E dai.»
«Che vuoi che ti dica? Tu la ami?»
Ci fu un breve silenzio.
«Io non lo so.»
«E se non lo sai tu come faccio a saperlo io.»
«Non lo so. Ma perché sei sveglio a quest'ora?»
«Faccio lo scrittore.»
«Dai non scherzare.»
«Senti, ognuno ha le sue croci. Io le donne le odio. Non posso farci niente, ma ho anche io le mie croci, che credi?»
«E quali sarebbero?»
«Sono le due di notte e io sono sveglio, per esempio» sottolineò.
«Già, già. Ma tu di donne ne hai avute, però.»
«Si ma io sono vaccinato contro l'amore. Mi dispiace.»
«Ma tu ci credi nell'amore?»
«No» rispose Nico.
«E allora perché ti sei vaccinato?»
«Credo anche in Dio, ma guardo lo stesso a destra e a sinistra prima di attraversare la strada.»
«E tutto questo che significa?» domandò l'altro.
«Che potrei sbagliarmi.»
«Che devo fare secondo te?»
«Non lo so.»
«Come no? Tu dai sempre consigli.»
«I consigli li danno quelli che ne nella vita ne hanno bisogno.»
«Senti, tu dici che dovrei tornarci assieme?»
«Si.»
«Davvero? Sei sicuro?»
«No.»
Dado sospirò.
«Se me lo chiedi vuol dire che vuoi farlo e ti serve solo qualcuno che ti confermi che hai ragione» spiegò allora Nico.
«E tu me lo confermi?»
«No.»
«E se ci torno?»
«Sono cazzi amari.»
«Già. Se invece non ci torno...»
«...saranno cazzi amari lo stesso. E' inevitabile.»
«Ma tu che faresti?»
«Quello che sentirei di fare, Dado.»
«E cosa senti di fare?»
«In questo momento dici? Dovrei andare al cesso, proprio adesso.»
«No, dico nella mia situazione.»
«Dado non lo so. Inutile che continui a chiedermelo.»
«Ok. Allora io ci torno insieme. Va bene?»
«Va bene Dado.»
«Mi stai solo facendo contento?»
«Si.»
«Beh, non so più che dirti a questo punto. Ormai ho deciso.»
«Buon per te.»
«Allora ci torno.»
«Bene.»
«Ci torno?»
«Buonanotte Dado.»
«'Notte Nico»
Click.
Nico spense il cordless e tornò a fissare la pagina bianca sul monitor del computer.
"Il telefono suonò alle due di notte precise..." iniziò a scrivere poi.
«Pronto» rispose nel buio.
«Dormivi?»
«Faccio lo scrittore. Non dormo mai.»
«Sono cazzi amari, Nico.»
«Che è successo, stavolta?»
«L'ho rivista, accidenti.»
Nico si passò una mano sulla barba incolta.
«Che è successo?>> domandò di nuovo.
«Per il momento niente, ma... »
«Ma, cosa?»
«Ha detto che mi ama.»
«Ha detto che ti ama?» ripetè.
«Si. Così ha detto.»
Nico sospirò.
«Sono cazzi amari, Dado.»
«Per questo ti ho chiamato.»
«Non sono un esperto come tu continui a credere. Io le odio le donne.»
«Appunto.»
«Appunto cosa?»
«Visto che le odi, dammi qualche buon consiglio.»
«Beh, uccidila.»
«Non scherzare.»
«Non scherzo.»
«E dai.»
«Che vuoi che ti dica? Tu la ami?»
Ci fu un breve silenzio.
«Io non lo so.»
«E se non lo sai tu come faccio a saperlo io.»
«Non lo so. Ma perché sei sveglio a quest'ora?»
«Faccio lo scrittore.»
«Dai non scherzare.»
«Senti, ognuno ha le sue croci. Io le donne le odio. Non posso farci niente, ma ho anche io le mie croci, che credi?»
«E quali sarebbero?»
«Sono le due di notte e io sono sveglio, per esempio» sottolineò.
«Già, già. Ma tu di donne ne hai avute, però.»
«Si ma io sono vaccinato contro l'amore. Mi dispiace.»
«Ma tu ci credi nell'amore?»
«No» rispose Nico.
«E allora perché ti sei vaccinato?»
«Credo anche in Dio, ma guardo lo stesso a destra e a sinistra prima di attraversare la strada.»
«E tutto questo che significa?» domandò l'altro.
«Che potrei sbagliarmi.»
«Che devo fare secondo te?»
«Non lo so.»
«Come no? Tu dai sempre consigli.»
«I consigli li danno quelli che ne nella vita ne hanno bisogno.»
«Senti, tu dici che dovrei tornarci assieme?»
«Si.»
«Davvero? Sei sicuro?»
«No.»
Dado sospirò.
«Se me lo chiedi vuol dire che vuoi farlo e ti serve solo qualcuno che ti confermi che hai ragione» spiegò allora Nico.
«E tu me lo confermi?»
«No.»
«E se ci torno?»
«Sono cazzi amari.»
«Già. Se invece non ci torno...»
«...saranno cazzi amari lo stesso. E' inevitabile.»
«Ma tu che faresti?»
«Quello che sentirei di fare, Dado.»
«E cosa senti di fare?»
«In questo momento dici? Dovrei andare al cesso, proprio adesso.»
«No, dico nella mia situazione.»
«Dado non lo so. Inutile che continui a chiedermelo.»
«Ok. Allora io ci torno insieme. Va bene?»
«Va bene Dado.»
«Mi stai solo facendo contento?»
«Si.»
«Beh, non so più che dirti a questo punto. Ormai ho deciso.»
«Buon per te.»
«Allora ci torno.»
«Bene.»
«Ci torno?»
«Buonanotte Dado.»
«'Notte Nico»
Click.
Nico spense il cordless e tornò a fissare la pagina bianca sul monitor del computer.
"Il telefono suonò alle due di notte precise..." iniziò a scrivere poi.
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