RECENSIONI
AA.VV.
Sette colli in nero
Alacràn, Pag.351 Euro 18,80No: non voglio innalzare alti lài -né ubaldilài - alla televisione di una volta, che ha, forse, l'unico merito che possano vantare anche le democrazie reali: il resto è peggio. Vorrò invece far partecipe il/la Lettore/trice d'un mio piccolo ricordo d'infanzia. Autostrada. Tardo pomeriggio 197... boh? Torniamo da una gita. Ci fermiamo a una stazione di servizio, per motivi da dedursi. C'è un piccolo supermercato. In un angolo, una libreria girevole. Mi attira una copertina rigida, blu e gialla. E' uno dei polizieschi dei due Autori, scontato - a prezzo ridotto, cioè. Come tutti i ragazzini dell'epoca, mi piaceva ritrovare nei libri storie e personaggi tv - per prolungare l'ineffabile godimento dell'allora non decantabile (in cassetta) visione.
Sorpresa! Nomi e circostanze erano quelle tv: però, leggendo, scoprivo che i compassati eroi del piccolo incorniciato luminoso, e i loro avversari cattivi ma stylish, con ben altra pasta vetrìna erano modellati. Innanzitutto, emozioni ed azioni possedevano una dinamica ben più violenta e maligna. Poi, i dialoghi erano ben più diretti, e grevi - come in un bel film della Archibugi, si dicevano perfino delle parole in -azzo e -onzo!
Scoprìi dunque che Jeckyll-tv aveva un Hyde-libro: non avvertìi un tradimento, bensì una sorta di ebbrezza, mista alla brezza che proveniva dal finestrino aperto nella corsa dell'auto. Come avevo sempre sospettato dai film di fantascienza - ma nessuna realtà s'era fatta appiglio perché il dubbio si palesasse in linguaggio, in coscienza dunque - esisteva una dimensione parallela alla nostra, un mondo "diverso, fatto (anche) di sesso", per parafrasare Rino Gaetano.
Ed ecco quest'antologia, in cui compare, primo, Massimo Felisatti: linea di fase tra potenza del ricordo e attualità della scrittura, e punto di massima d'un azeòtropo. Per chi l'avesse dimenticato, una miscela azeotropica è un assieme di componenti che sotto determinati parametri si comporta come una sostanza pura: analogo di quelle antologie che hanno un tema conduttore "forte", ove perciò le individualità degli Autori ben si ritrovano senza omologarsi.
Motivo conduttore - lo ricorda il titolo - della presente raccolta è tracciare un percorso nella "seconda dimensione" dell'Urbe: quella che ispira e conserva la sua qualità meno presentabile, l'essere, se appena si gratta la sottile sfoglia moderna e illuminata, una continua stratificazione "necropolitana". E' il core anfibio di Roma: letto e vissuto alla romanesca, inno al volemose bbene, al "chi ha avuto ha avuto ha avuto". Intonato all'inglese, nucleo duro, ferrigno, fantasmatico, conturbante - e, però: Gioachino Belli, nei suoi sonettàcci impunìti, di gioiosa porcaggine, non già spesso sprofondava nella fanghiglia stercolìta dell'umanità cittadina, per riecheggiarne le più oscure risonanze con immagini poderose - i precordi papali "in balsamella" di San Vincenz'e Satanàssio a Trevi, la morte trionfante ne La commare secca e Il cimiterio de'la Morte, quindi il luogo del vitalismo più sfrenato (La madre de'le sante!) tradotto anch'esso in vischioso e tetro scavo?
Ecco allora il cimento degli Autori a rendere quest' "inCONnu" (se si vuole alla latina: "in-cùnnus"): e non solo in questa direzione di profondità, ma soprattutto realizzando la presenza della Roma "invisibile" - sebbene sotto gli occhi di tutti, più volte emersa nella cronaca e nell'immaginario (il recente Romanzo criminale) -, del "doppio" che sfioriamo o attraversiamo muovendoci nella multiforme città - o nella sua dimensione "femminile"? Malgrado infatti gli scrittori riuniti siano perlopiù maschietti, la presenza del femminino è robusta, e talvolta nelle caratteristiche da poco evidenziate: la doppiezza dell' Aminah di Felisatti, meretrice honesta, divisa tra mestiere e rispettabilità, tra pappone bianco e pelle e "amico" neri, e delle ragazzine-quasi donne di Testa; la loro sensualità, e quella lo(lite)sca e tragica delle modelle e giovanissime comparse delle pagine ferragostane di Ivo Scanner; l'improvvisa invisibilità che, d'un tratto e per paradosso, rende visibile - cioè degna di venir raccontata - la Marietta venditrice di fiori di carta della quale Keats s'era (nella storia) invaghito, doppia nella sua denaturazione a fantasma, nel breve scritto di Ben Pastor; (*) e, nel bel contributo della Pesaresi, il rincorrersi in fuga dello Scarpia "decostruito" in protettore e architetto e amante d'un'orfanella il cui destino certo sarebbe stato il servaggio prima e il puttanismo poi, non si fosse lui mosso a pietà fattiva, rinnovando per questa Maria l'operato di Pigmalione (seppur scettico), e non avesse avuto lei l'eccezionale talento che diede vita, trasformandola, a Floria Tosca - donn'Anna in una rappresentazione di quel Don Giovanni in cui a proposito si canta "hai sposo e padre in me".
Lo "stile nero", come "il fondo di brace" delle radiografie gozzaniane, fa emergere dunque il bianco d'una presenza femminile: Rossana sul balcone non è che "un chiarore", laddove Cyrano è "un'ombra". Che l'Urbe sia città nera d'ombre, è noto: l'intuizione che viene da queste pagine è appunto che vi si scopra a contrasto il non meno perturbativo pallore raggiante (e cadaverico) del suo estro, come marmi nei Fori cadenti - e non faceva così la vecchia tv, che proprio sull'alternarsi e sul mescidarsi di bianco e nero, di chiaro e scuro, si basava, allusiva? E la scrittura medesima, non è forse mettere nero su/contro bianco?
E, però: proprio nella scrittura qui si avverte la mancanza d'un controcanto, d'un'altra voce, d'un chiaroscuro che, come nei disegni, dia tridimensionalità alle figure. Può essere comprensibile non si voglia stuzzicare il fighetto che è in ogni Lettore - compresi quelli delle Case editrici - proponendo loro dialoghi in vernacolo, o sfumati in esso: e magari è giustificabile al gusto degli Editor - quelli rimasti - che pàssino co' la pianozza sugli elaborati, espurgandone ogni sia pur lontana vaghezza di dialetto. Ma peggio si fa: è possibile mai che personaggi (di ambienti che vanno dal primo Ottecento a oggi, dall'infima alla più elevata classe sociale) e Autori (romani, romaneschi, romaneschi d'adozione, romanzeschi), parlino TUTTI, ma TUTTI, allo stesso modo, nello stesso "italìccio" - italiano da fìccion - che sentiamo proporre nei seriali tv? Eppure - nei libri e negli sceneggiati - ascolti e liste di bessèlleri non incoronano Camilleri, il cui italiano, verghianamente, ha una elaborata e riconoscibile matrice sicula, e De Cataldo e il romano pesante de' suoi malàntri? Persino un testo di complicata intelligenza come Troppi paradisi - di Walter Siti, manco a dirlo - non rinuncia a puntuali e servili (rispetto alla dinamica del testo) intarsi vernacolari. Dunque, solo per dire della caratterizzazione regionale fra le possibili, non ci pare figlia di puttana, né scaduta nelle pratiche nominabili, e neppure sconveniente alla resa commerciale.
Invece, no. Perché? Boh. Insomma: venìssimo a capi' che so' mmisteri. (G. G. Belli)
(*) Keats a Roma ha sollecitato pure la fantasia di Anthony Burgess, Autore di A clockwork orange e troppo altro. Vedi Abba Abba, Robin Edizioni, 1999(2).
di Vera Barilla
Dello stesso autore
Everything I have is blue
Suspect thoughts press, 249 USD 16,95Ci sono posti, diceva lo Scalise, dove i gay sono rimasti froci - snobbati dagli omobòni, dai pederasti di Corte, dagli urninghi della haute. Essì! Nell'ansia di mostrare che i bucaioli sono hônnetes proprio come mamma, papà e il questore, e che agognano e meritano una vita di cieli azzurri e praterie e pace duratura...
Penna 6 volte
Edizioni Era Nuova, Pag.107 Euro 10,00"Ogni formalismo assoluto altro non è che un contenutismo mascherato", scriveva Umberto Eco, maestro di color che sanno (e anche di "strega comanda color"). Difatti, uno Scrittore Maiuscolo, gran lodatore della Letteratura Maiuscola, quella che "non ha fini e non ha fine, se non illuminare per tutti e per tantissimo tempo il buio in cui versano i molti, anche quanti si credano mondati dalle tenebre, scandagliate, in questione" (e m'hai detto un pròspero!), in un suo intervento che ricordo ma non ho conservato (per insufficienza di prove mi tocca quindi celare il nome del Coso), così delira: "Sandro Penna è molto sceso nella mia considerazione da quando ho saputo che andava coi ragazzini dandogli cinquecento lire" (...)
Posse
Manifestolibri, Pag.199 Euro 16,00"Avanti, cosa mi offre in alternativa a"desemplicizzato"?"
"Complicato".
"Beh, ma così son buoni tutti"
da In nome del popolo italiano
E' una rivista, e ne discuto il numero di novembre 2006. Sì: un periodico qual è il Nostro, ancorché internettàro, ha i suoi tempi e le sue interne vicende, che determinano il succedersi delle recensioni. Quest' ultime, oltretutto, dovrebbero render modo al Lettore del coacervo forma-contenuto d'un testo.
E il cagnolino rise- omaggio a John Fante
Tespi, le grandi antologie , Pag.240 Euro 12,00Il cagnolino rise. Che poi il cagnolino non c'entra niente, non esiste alcun cagnolino nel racconto di Arturo Bandini, figuriamoci quindi se ride. A dirla tutta, poi, non esiste né il racconto, né l'autore. Ma è esistito John Fante, a cui è dedicata questa antologia, e che pagina su pagina ha sfamato la fantasia di tante persone, e di tutti questi autori che nel volume gli rendono omaggio.
E se l'italo-americano, il dago, ha accompagnato così tante generazioni è, soprattutto, perché in lui risiede l'amore per la letteratura:
Il Funzionario e altri racconti del Trofeo Rill e dintorni.
Mondi Incantati, Pag. 192 Euro 9,50Ci sono appuntamenti che col tempo non faticano a trasformarsi in tradizioni. Il Trofeo Rill (Riflessi di Luce Lunare) è uno di questi appuntamenti. Il Rill è un concorso di narrativa altra — "immaginario mutante" ci piacerebbe descriverla —, cioè di quella narrativa che ha scelto una via non mainstream: fantascienza, fantasy, fantastico... Uno dei tanti si potrebbe dire, se non fosse che a nostro avviso il Rill è veramente uno dei migliori concorsi che ci sono in giro e questo per tanti motivi.
Davanti allo specchio
RiLL – Riflessi di Luce Lunare, Pag. 208 Euro 10,00Puntuale ormai, come tutti gli anni, il collettivo che si riunisce intorno al Premio RiLL, dà alle stampe una bella antologia nella quale potrete trovare “tanta roba”. Il titolo della raccolta 2017 è Davanti allo specchio.
Fanta-Scienza
Delos Digital, Pag. 271 Euro 17,00Veramente buona l’idea di Marco Passarello. Intervistare fior fiore di scienziati impegnati sul fronte delle nuove tecnologie e proporre le interviste ad altrettanti scrittori di fantascienza, in modo che ne traessero le conseguenze in forma di racconti. E se è buona l’idea, il prodotto finito è eccellente. Interviste e racconti sono giustapposti: a ogni intervista segue il relativo racconto.
Assalto al sole
Delos Digital, Pag. 304 Euro 17,00Sottotitolo: La prima antologia solarpunk di autori italiani. Attenzione a questo sottotitolo e all’anno di pubblicazione, il 2020, perché lo ricorderemo come un evento epocale.
FantaTrieste
Kipple Officina Libraria, Pag. 152 Euro 15,00Degli scrittori triestini ho sempre ammirato l’eleganza, il linguaggio preciso, lo stile limpido e chiaro. Quasi che il modo di scrivere facesse parte della loro intima natura. E gli autori, tutti triestini, presenti in questa raccolta curata da Roberto Furlani, non si smentiscono. Raccontano bene, intrattengono con garbo e intelligenza, e sanno come tenere il lettore col fiato sospeso.
Oggetti smarriti e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni
Mondi Incantati, Pag. 176 Euro 10,00L’antologia, che come al solito prende il titolo del racconto primo classificato Oggetti smarriti, è da sempre densa di sollecitazioni e di sfaccettature che vanno a coprire tutti gli aspetti del fantastico. Il vincitore di quest’anno — per l’appunto “Oggetti smarriti”, scritto da Valentino Pioppi — è un racconto bellissimo.
I vicini di casa
Watson Edizioni, Pag. 148 Euro 13,00Sottotitolo: Nuovi orrori metropolitani Il tema si presta ad accendere la fantasie e a illuminarla di tinte fosche. Il vicino di casa, chiunque sia, è il soggetto ideale per elaborare storie intrecciate sul filo dell’inquietudine. Proprio perché si tratta di una figura che viene percepita attraverso indizi piuttosto che per informazioni certe.
Le case che abbiamo perso
Acheron Books, pag. 168 euro 10In attesa di conoscere (in autunno) i vincitori del Premio Rill 2024, abbiamo letto l’antologia realizzata l’anno scorso al termine della ventinovesima edizione del concorso...
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