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Il Paradiso degli Orchi
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RACCONTI

Felix Siriano

Trimalcione è risorto.

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L'affusolata folla che digrignava i dentacci al banchetto del Grande Capo era tornita di occhiacci come blatte e orecchie molto grandi...

E in un continuo ronzio di parole striscianti cigolava discorsi, risa e gran baccano...

Nelle vicinanze del capotavola v'erano 3 - 4 teste liscie e levigate che parlavano di leggi da fare per favorire o contrastare quel qualcosa o quel qualcuno... poi dei baffi molto lunghi taglianti longitudinalmente la tavola smozzicavano di uno yatch all'Isola d'Elba e di tasse evase con metodi alquanti spassosi...

Nel frattempo il Gran Capo aveva sbattutto i palmi delle mani e 55 camerieri eunuchi vestiti di stracci e gran turbanti avevano portato in tavola 49 polli in fricassea, 2098 tartarughe bollite, 1297 storioni del Baltico in salamoia, 444 maialini da latte in crosta di bue, 98756 cicorie dorate cotte a legna con ripieno di zichichi bulgaro e taleggio del Montparnasse, 3986 cosce di scimmie arrosto, 200 456 formiche trifolate con salsa tartara al gusto di limone, 58 gnu marinati con contorno di scarafaggi del deserto del Gobi, 15 salsiccie, e 1 578 987 crostini di pane con budello di vitello tritato...

Le bocche masticavano e i pezzettini di cibo sballottolati da una parte all'altra della bocca fuoriuscivano spesso andando ad adornare di beltà le labbra sottili dei commensali...

Il Gran Capo proclamò: " Come potete vedere questo è tutto mio!...e io vi do questo perchè vi amo...e ora per quelli a cui piacciono le donne..."

Un altro battito di palmi e le odalische dell' harem privato del Gran Capo fecero il loro ingresso attorniandosi strette al loro padrone...

" Io... le ho provate tutte! E che dire !!! Sono tutte brave !"

Una gran risata all'unisono della combriccola accoglie la battuta del capo ( le battute del capo fanno sempre ridere molto!) ... pezzi di cibo che schizzano sul tavolo... qualcuno si strozza con un boccone... uno sghignazza a più non posso...un altro comincia a toccarsi l'uccello guardando le odalische... un altro con la voce rauca borbotta maliziosamente qualcosa.

" Quella ha una gran carrozzeria ma non corre molto!..." - declama il capo.

Un'altra gran risata... e il pubblico è in delirio... oramai la tavola è cosparsa di pezzi di cibo insalivato, briciole, sputi e quant'altro...

" Quella succhia troppa benzina..."

"Ahahahahahahahhahahahahahahahahahahh !!! Che mattachione il capo!"

" Ma ora basta con le battute... è tempo di allietare i miei amici ! Sotto il tavolo, forza !!!"

E le odalische cominciarono gattoni a posizionarsi sotto i commensali che con gli occhi spalancati cominciavano a ridere istericamente.

" Portate altri polli, altre giovenche... sigarette...e per i più esigenti... nel salotto e nel bagno vi sono state apprestate delle sorprese... la notte è lunga... avrete bisogno di forze !"

Le odalische cominciarono a succhiare mentre i commensali coninuavano a mangiare...

" Non deve rimanere niente su questa tavola !!! Vi voglio colmi, sazi....pieni fino all'inverosimile!...

Pieni all'inverosimile... di ME !!!"

" Sì, noi ti amiamo...Ah !... Noi ti amiamo...!"

" Le mie odalische hanno una tecnica particolare... te lo succhiano, ti spremono le palle...a volte ti mettono anche un dito in culo...e ti fanno vedere le stelle!!! Gradite i miei doni, maresciallo Cotenna ?"

" Oh, sì!... Signore...!- girando verso gli occhi verso l'altro e singhiozzando - "Oh Madonna ! Sì, certo...ah!"

" E voi? cardinale... so che preferite elementi più giovani !" - e una gran risata ironica che balena immediatamente tra le vettovaglie...

" Ma so che non disprezzate le troie... Vi piacciono !?!"

" Che Iddio sia lodato, cavaliere ! Che Iddio sia lodato!... siete un benefattore... la Santa Romana Cattolica Cristiana ve ne darà atto!... oh mio Dio ! Porca puttana Madonna !!!"

" E ora ci divertiamo..."

Entrano degli alti omaccioni neri con delle parrucche e il rossetto smoccicato in bocca.

" Questi qui ho intenzione di candidarli alle prossime elezioni...Ah!...mentre... quelle che avete lì sotto andranno a riempire i due rami del parlamento... ma ora... Riempitele voi !!!"

"Ahahahah... Triminchione... ci farai morire...ahahahah !!!"

Un ministro vomita di getto sul pollo in fricassea... i commensali non se ne curano e continuano a mangiare a sbafo... qualcuno non accorgendosi dell'accaduto inzuppa il suo cucchiaio nel vomito del commensale e se ne riempie le fauci...

"O mio Dio !"

Un altro ha un improvviso attacco di diarrea e... ( forse offuscato dagli effetti dell'alcol e delle droghe) comincia a sballonzolare allontandandosi dal tavolo: " O mio Dio !"

Il Gran Capo: " Cosa cazzo stai facendo???"

" Non posso più trattenermi ... Aaaahhh!!!... Non posso... Oh mio Dio !!!"

Si abbassa i pantaloni di scatto, si accovaccia in un angolo... e comincia a smerdare sul pavimento... andando a lambire con i molli e puzzolenti liquami le gambe del tavolo...

Il Gran Capo è muto ed esterrefatto.

Un commensale si alza in preda ad un ictus... " Oh...cazzo !!! "... Sborra sulla tavola...e sulle ostriche...

...e poi cade di schianto sul tavolo.

Oramai morto!... morto stecchito !!!

Il Gran Capo: " Merda !!!"

Nel frattempo il ministro ha effettivamente irrorato di merda buona parte della sala... ma i commensali continuano a mangiare ... e a parlare e a borbottare :

" Ho comprato una casa... gnam gnam !!!...sì! ... metà abusiva... sul mare...ci ho messo una gettata di cemento... sì... poi la barca... mia moglie è socia... del costruttore...gnam gnam!!! burp... ecco !"

" Ahahahah!...questa qui è un turbo...sgnjack !!!... sgnjak !! ! - si guarda in mezzo alle gambe –

" Mamma mia !!! eccezionale!....... burp !!!"...

" Bisogna troncare quel giornale... sì ...il processo andrà bene... conosco il giudice...ma sì, quello...c'ha dei favori...sì sì..."

Due o tre commensali giacciono sulla tavola mezzi svenuti, alcuni altri con la faccia all'insù a godersi i piaceri del sesso orale... altri continuano a mangiare freneticamente per finire tutto ciò che gli si presenta davanti...

La tavola lercia oramai odora di fogna...

...un senatore si scaccola con foga con un enorme fazzoletto di stoffa... un altro parla da solo mentre addenta una cotenna... un altro scivola silenziosamente e furtivamente sotto il tavolo... un altro sniffa della coca di nascosto dalla mano... gli altri blaterano di leggi, affari, collusioni e corruzioni...

" Lo abbiamo comprato... è nostro... ho fatto un regalino alla sua compagna... eccetera..."

" La mortadella... è buona... comunque la legge si cambia... se no gli affari... c'è un libico... e un saudita... gli cediamo quell'isola della Sicilia..."

" Mi ha presentato questa ragazza...la villa è sua...ho contattato già il petroliere...certo...ci mangeremo tutti... non ti preoccupare... ci abbofferemo a sazietà anche lì...finchè non scoppieremo!"

Il ministro defecante ora giace svenuto nella pozza di merda, il senatore esausto con la faccia nel suo vomito... il deputato morto stecchito sul suo sperma...

Il Gran Capo: " Ora basta ! C' è da lavorare !!! Alzatevi... ripulitevi...e tiratevi su i calzoni...dobbiamo cambiare questo paese!...

...ed io...

... ho bisogno di voi !!!"

Ma oramai la combriccola è decimata.

Dei fedelissimi, in piedi ne rimango 2 o 3... gli altri sono tutti mezzi morti, mezzi svenuti... alcuni addirittura di nascosto se ne sono andati... forse portando con sè di soppiatto qualche odalisca... del cibo... e della droga...

La tavola è un tripudio di avanzi, carogne, briciole, sputi e vomito...

Sotto il tavolo le odalische sono ferme, immobili, imbalsamate... qualcuna piange...

Il Gran Capo si guarda intorno...



Uno - due - tre secondi...



... rimanendo di gesso.





Felix Siriano



Fabio Cardetta, in arte Felix Siriano è nato il 16 maggio 1986 a Putignano (BA). Esperto ed appassionato di letteratura russa, è autore di diversi racconti e poesie. Negli ultimi due anni ha esordito come autore ed attore comico in numerosi locali in Puglia e in Toscana con il suo spettacolo 'Fiabe proibite', un discorso sulla volgarità ed una rilettura in chiave comico-grottesca del libro 'Fiabe russe proibite' di A. Afanas'ev.







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