Attualità
Terreno minato.
La cronaca di questa settimana comincia venerdì 4 con la mitica sagra della porchetta di Ariccia, un evento gastronomico che crediamo abbia qualche secolo di storia, forse ridimensionato negli ultimi tempi dalla consapevolezza dei rischi colesterolici indotti dal consumo della squisita pietanza, ma sempre una grande festa popolare.
Brutte Impressioni.
Per fortuna da questa settimana tutto ritorna normale. Quando uno fa quello che gli piace per undici mesi all’anno, sembra una scemenza fermarsi solo per fare qualcosa di diverso il dodicesimo. Certo, se invece uno fa una cosa che non gli piace, allora magari è diverso… Noi, comunque, eccoci qua. Si ricomincia. O meglio, si continua dopo l’intervallo.
Ferrari cavalcade
Per andare a ritirare una raccomandata in giacenza si passa dalle parti del Mausoleo di Augusto. Il 25, giovedì, mentre eravamo diretti appunto alla Posta Centrale, siamo stati colpiti da una visione irreale.
La Pelanda (e altri fatti)
Nel 1888 l'architetto Ersoch costruisce un moderno mattatoio in uno spazio immenso ai piedi del Monte Testaccio, antica discarica romana dove nei secoli si erano ammucchiati fino a un’altezza di sessanta metri i cocci delle anfore che servivano per trasportare a Roma l’olio iberico.
In mutande
Archeo inferno. Malgrado tutta la prosopopea del nostro passato imperiale di SPQR, della Veneziana Serenissima Repubblica, dei Magnifici Medici Toscani, del Primato Spirituale del Papato, di Leonardo, Michelangelo, Bernini, eccoci qua, noi italiani eredi di tanta gloria: in mutande.
Invidia
Proprio così, l’invidia è stata il primo inconfessabile sentimento che ci è montato nella strozza quando, giovedì 4, siamo approdati sulla terrazza della Fondazione Scelsi a Via San Teodoro. E non è difficile capire perché.
Archeotanatologia
Archeotanatologia e tanatoprassi. E poi antropopoiesi e tanatosemiotica: i termini con cui ci hanno bersagliati nell’interessante incontro di studi “Archeologia e antropologia della morte”
Tornano i classici
Ma come, ci si chiederà, non erano mai andati via. Vero, tutto vero. I classici come li abbiamo interpretati noi orchi non sono mai andati via, ma per un periodo di tempo sono stati ri-proposti. Nel senso che nulla di nuovo era stato affrontato, e ci si è giostrati su quello che di buono avevamo realizzato.
Il mesiodens
E’ un afoso pomeriggio di anticipatissima estate, il 6 maggio, e noi ci stiamo recando alla Sala della Crociera per affrontare il rischio di una conferenza, con mostra, su Michelangelo e Vittoria Colonna.
Barbecue sul Gange
In un bell’articolo del 30 aprile Giampaolo Visetti descrive le migliaia di pire accese in riva al fiume Bagmati, sotto il tempio di Shiva, per le esequie dei nepalesi morti nel terremoto. Incenso, fiori, legni odorosi, olii essenziali versati sulle braci, offerte di cibo e monete, insieme ai profumi della cremazione, per accompagnare il morto e le sue ceneri nel viaggio sulle acque verso l’aldilà.
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