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Il Paradiso degli Orchi
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Recensioni

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Hermann Ungar

La Classe

Editore Silvy , Pag. 189 Euro 16,00

La paranoia – ci soccorre il gran libro recente di Luigi Zoja – non ha linee di demarcazione precise. Aspetti patologici a parte, può aggredire chiunque, per un tempo o un'occasione particolare. La cosa interessante nella paranoia letteraria è la quota di possibile verosimiglianza dei suoi fantasmi. Per esempio la parte per così dire "oggettiva" che potenzialmente dà ragioni alle ossessioni, pur nel complesso sbagliate, di un personaggio.

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Sergio Zavoli

Il ragazzo che io fui

Mondadori , Pag. 261 Euro 18,50

In esergo non vi è una citazione bernanosiana che l'autore utilizza a pagina 81 (Ho visto tanti morti nella mia vita, ma più morto di tutti è il ragazzo che io fui) e che rappresenta una sorta di confronto con la morte (o una scommessa), ma una dedica a suo nipote Andrea. Sì perché il libro è dedicato al ragazzo, ma è soprattutto uno scrigno di esperienze di valore – non un testamento involontario, credo – che racchiude però il senso di una memoria da conservare, prima che un diario dell'anima e della consanguineità.

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AA.VV.

Il Funzionario e altri racconti del Trofeo Rill e dintorni.

Mondi Incantati, Pag. 192 Euro 9,50

Ci sono appuntamenti che col tempo non faticano a trasformarsi in tradizioni. Il Trofeo Rill (Riflessi di Luce Lunare) è uno di questi appuntamenti. Il Rill è un concorso di narrativa altra — "immaginario mutante" ci piacerebbe descriverla —, cioè di quella narrativa che ha scelto una via non mainstream: fantascienza, fantasy, fantastico... Uno dei tanti si potrebbe dire, se non fosse che a nostro avviso il Rill è veramente uno dei migliori concorsi che ci sono in giro e questo per tanti motivi.

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Fernando Coratelli

Quando il comunismo finì a tavola (Trentatré anni per smettere di mangiare bambini)

Editore Caratterimobili, Pag. 128 Euro 13,00

Fernando Coratelli è al suo secondo libro, dopo un romanzo pubblicato da Cadmo alcuni anni fa. Fra le altre cose è anche co-ideatore di tornogiovedi.it, bellissima rivista on line di storie, fotografie, rubriche varie.
Il breve romanzo Quando il comunismo finì a tavola. Trentatré anni per smettere di mangiare bambini
 (l'editore è Caratterimobili di Bari – città natale di Coratelli, ora di stanza a Milano), attraverso l'espediente narrativo di un'intervista che l'io-narrante (uno scrittore) concede a una giornalista per un webmagazine

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James Hepburn

Il complotto

Nutrimenti, Pag. 272 Euro 16,50

Non c'è nulla da fare, ma quel delitto, a Dallas, nel novembre del '63, per gli americani ha la stessa valenza dell'11 settembre. Come se si fosse fermato un paese intero sull'orlo del baratro e con esso si fosse consumata l'innocenza di milioni di persone. Poi sarebbe accaduto l'incredibile, il bis del fratello di JFK, e poi anche Martin Luther King, ma certamente l'episodio del 'martirio' di Kennedy destabilizzò la società civile. Gli americani hanno sempre convissuto col fantasma di Dallas, forse perché non hanno mai creduto alla buffonata 'mediatica' della colpevolezza di Lee Oswald

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Fredric Brown

Cinque giorni d'incubo

Giallo Mondadori, Pag. 173 Euro 4,90

Reitero il consiglio: mi raccomando, voi che vi lasciate suggestionare ed affascinare da storie di 'genere', magari con qualche rimasuglio old style, fate sempre attenzione alle bancarelle e alle edicole. E fate attenzione al Giallo Mondadori: sì perché l'istituzione 'secolare' approfitta spesso dei suoi fondi di magazzino per riportare alla luce vecchie avventure non necessariamente adatte solo ad una lettura di fronte ad un caminetto (per chi ancora se lo può permettere).
Prendiamo ad esempio questo Brown d'annata (1962)

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Andrea Caterini

Il principe è morto cantando

Gaffi editore, Pag. 141 Euro 11,00

Devo necessariamente astenermi sul contenuto dell'opera (anche se ne darò cenni) non sul metodo, che mi sembra davvero affascinante.
Qualche anno fa un giornalista che dirigeva le pagine culturali di un famoso settimanale italiano (che purtroppo non c'è più) mi disse che nei confronti della letteratura io avevo un atteggiamento schizofrenico, essendo nello stesso tempo scrittore e critico letterario.
In realtà non ho mai pensato di essere schizofrenico semplicemente perché non mi sono mai sentito un critico, semmai un appassionato di letture.

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Roberto Bolaño

I dispiaceri del vero poliziotto

Adelphi, Pag. 304 Euro 19,00

Mi capita ogni tanto di fare un sogno, quello dove trovo migliaia di monetine disseminate su un prato, che io raccolgo ovviamente con lena fino a riempire bisacce intere: e la raccolta non ha mai fine, perché il soldo è sparso ovunque e in ogni direzione.
Ecco, la letteratura di Bolaño mi ricorda il sogno: come il denaro, nell'attività onirica, una volta parzialmente raccolto diventa del tutto inutile, così la letteratura di Bolaño risulta in parte inessenziale. Come una donna esageratamente in carne: troppa. E dunque accanto ad aspetti positivi, riscontro nell'opera dello scrittore cileno aspetti negativi.

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Laurent Binet

HHhH Il cervello di Himmler si chiama Heydrich

Einaudi, Pag. 337 Euro 20,00

Questo libro per certi versi straordinario sta in mezzo a due affermazioni (uno dell'autore, e l'altra è una citazione); la prima: Credo di cominciare a capire: sto scrivendo un infra-romanzo. La seconda: Soprattutto non cercate di essere esaustivi di Roland Barthes.
Andiamo con ordine: Laurent Binet non è uno storico, ma ad un certo punto della sua vita ha deciso di raccontare le vicende della resistenza cecoslovacca durante l'occupazione nazista e la uccisione del braccio destro di Himmler e uomo potentissimo, Reynard Heydrich.

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John Brandon

Dark Florida

Giano editore, Pag. 233 Euro 16,50

Il punto di partenza di questo romanzo è un rovesciamento: sta nel titolo, nella copertina tutt'altro che amena: niente Florida di paesaggi scacciapensieri, di onde cavalcate dai più spericolati surfisti del mondo, niente palme e creme abbronzanti ma piuttosto redneck che vivono nei camper, paludi soffocanti, e scuole in cui i più si annoiano come sempre e dappertutto. Né vale a migliorare le cose la presenza di un insegnante un po' balordo, uno snob forse inadatto al ruolo che si è scelto, "uno di quei fighetti pessimisti",

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