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Il Paradiso degli Orchi
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CINEMA E MUSICA

Pina D'Aria

Cerimoniale incontro con la natura.

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Comincio dalla psykedelic lady che parte da un’idea di cerimoniale incontro con la natura: un magico albero regala simboli, rami o tentacoli, che nell’ascendere verso il cielo ci ricollegano ad un universal style of life, a radici fluttuanti tuttavia sicure…
Non è un caso che la compositrice ci inondi di un’Alchimia intenzionale iniziando il viaggio che via via allargherà gli orizzonti.
Come into my silence: è un capolavoro di onirica poetica del rock. Cold, un brano “scientifico” in perfetto flower power style, armonizza l’electric guitar col  synth e con la sezione ritmica; cosa dire dei cori, se non definirli magistrali? Everchanching sembra recitare che mutare, essenza universale dell’esistere, prenda principio da una musica con andante allegro…  By my clock:  la voce siderale di Miss Patty e i tappeti musicali, nonché volanti e  fluorescenti,  sono incantevoli. In un’opera psichedelica non poteva mancare questo Little seed, seme o segno che dir si voglia da cui può nascere un mondo di emblematici ausilii e connessioni, lancia un singolare monito affinchè si diventi un tantino piu gentili. Be kind… e non c’è altro da aggiungere se non un sorriso. Simple fall si alimenta di un  rock suggestivo; la voce incantevole, sottile e capace, trasporta in lande lontane o profonde, fa lo stesso, mentre si ascoltano gli accordi  dell’unique Antonino Stella, chitarrista di razza, bravissimo: lo vorrei tutte le sere nel pub sotto casa…ma sempre in grandi concerti! Thankyou Lord for him and everyone of The Magic Circle Of Patty!
Passo a dirvi di Promises che considero radiofonico, non commerciale, semmai è vero il contrario: è il pezzo che entra con un ritornello, non proprio usuale, nelle case e nel cuore sia degli amatori del genere, sia dei profani che per la prima volta apprezzano quel quid psichedelico di qualità. Devo essere sincera però: dal vivo è strepitoso. Del resto, le registrazioni a volte castrano l’allure spontanea e poetica, ma rimane l’indiscutibile bellezza del mix.
Planet Caravan  è la specialissima cover: niente da invidiare ai Black Sabbath anzi, l’omaggio ha una maturità e una ricchezza di sfumature quasi più genuine dell’originale.
Adesso no , secondo brano in italiano,  risulta leggiadro, empatico: puro divertissement privo di fronzoli; non un’inutile parola in più come Miss Patty insegna senza pretese e accanimenti, lasciando spazio alla gioia che s’impara persino dalla sofferenza, con tanto garbo.  Voilà c’est tout!

Miss Patty Miss & The Magic Circle
The Octopus tree
 Irma records - 2015




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