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Il Paradiso degli Orchi
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INTERVISTE

Giovanni Di Iacovo

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Iniziamo col dire che ho adorato il tuo romanzo e credo che tu sia un vero talento della narrativa italiana. Poi: come cavolo ti è venuta questa storia?



Oooh... questa è l'unica vera domanda che spero che i miei lettori mi facciano! In realtà neanche io lo so perché! Per ogni romanzo passo di norma tre mesi ad accumulare database di fatti storici bizzarri, personaggi strani incontrati o immagini tratte da libri, film o modi di parlare che colgo nei locali o sui treni... poi utilizzo tutto questo humus di idee e visioni per scrivere il romanzo, nei nove-dieci mesi successivi. Parto da una idea originaria che poi però si trasfigura e muta in un modo che alla fine quando stremato chiudo il romanzo mi trovo a dire: ma come cavolo mi è venuta in mente sta roba?



Poteri deviati, ricchi perversi, classi dominanti ciniche e spietate, forze di polizia e magistrati collusi con gli assassini, non sarà un quadretto un po' troppo apocalittico?



Hehe, ti assicuro che venti anni fa se tu in preda agli effetti di una qualche allucinazione necropsichedelica mi avessi descritto l'Italia di oggi anche io ti avrei detto che sei un po' troppo apocalittico! A dir la verità mi baso su quello che di più inquietante, ridicolo, terribile o minaccioso vedo oggi nella realtà e immagino queste "tendenze apocalittiche" della società amplificate "apocalitticamente" in un futuro molto prossimo. Per questo, se il libro non lo pubblico entro un anno o due, capita sempre che i fatti che immagino si realizzino e i miei libri diventino da visionari a banale cronaca. Nera, naturalmente.



I personaggi sono geniali. Judy, la svampita dissociata, moglie di uno del Cenacolo degli Assassini e che non capisce una sega di quello che le capita attorno, è quanto di più spassoso e poetico ci possa essere nei romanzi degli ultimi anni. Ti sei ispirato a qualcuno o ce l'avevi dentro?



Mi sono ispirato ad una categoria di persone che da un lato odio ma che dall'altra invidio profondamente per la loro capacità di non saper andare a fondo, di non riuscire a capire veramente le cose. Chi è cretino è anche più felice. Chi si pone interrogativi, si rovina l'aperitivo, direbbe Judy. E un po' mi sono ispirato anche a una bionda aggressivamente spocchiosa del 'Grande Fratello' di alcuni anni fa, che ripeteva sempre frasi tipo "io non entro in locali che puzzano di povero" o "questa borsetta è carina ma sembra un po' da povero" oppure "datti una pettinata che mi sembri un povero". Straordinaria. Speriamo che venga messa sotto da una cinquecento scassata.



Perché ambientato a Londra, forse, come ho scritto nella recensione, perché è un po' la madre di tutte le massonerie e combriccole deviate e circoli di potere economico del globo?



Sì, un po' per quello un po' perché Londra e Berlino solo le città europee nella cui carne sono riuscito a scendere più in profondità, verso quegli scenari unici, sporchi o meravigliosi ma reali, ben lontani dai riflettori dell'arbasiniano turismo di massa.



Fantastica la sequenza con cui descrivi il modo in cui questi qui sono coperti a tutti i livelli dopo i loro squartamenti, soprattutto il pezzo in cui dici che quando i mezzibusti televisivi capiscono che si tratta di un delitto del Cenacolo, abbassano un po' lo sguardo dopo aver letto la notizia. Ma secondo te nella tua follia narrativa non ci trovi qualcosa che nella realtà potrebbe succedere davvero?



Sì, qualcosa che forse nella realtà c'è già... ho provato a immaginare il reticolo di simboli e di codici che utilizzano gli Illuminati per comunicare tra loro senza sporcarsi con noialtri che viviamo all'oscuro delle grandi cospirazioni. La paranoia. Che magnifica fonte d'ispirazione che è la paranoia. Ma... come mai le iniziali di tutte le tue domande formano la parola Ipip Foea, il nome dell'antico Masticatore di Sudari che uccise tutti gli scrittori della Pannonia nel basso Medioevo... tu... cosa mi nascondi!?



Oggi non ci sono più le classi sociali, ma le fasce di reddito. Il Cenacolo quindi uccide per fasce di reddito basse. Una bella semplificazione.



Si... diciamo un upgrade! Se persino la Chiesa cerca di modernizzarsi, anche il Male deve farlo... sempre che i due soggetti non coincidano!



E i feticisti? Ma perché quella, come si chiama Hellen, si innamora del Muro di Berlino? Davvero, questa come ti è venuta?



Tanti sentono la necessità di avere un compagno o una compagna che sia un granitico punto di riferimento, integro, che non sfugga al controllo e che non cambi mai, che non si evolva per paura di non poter stare al passo con lui. Be' il Muro di Berlino offre queste garanzie e molte altre! E poi le galassie dei desideri sessuali degli uomini e delle donne sono talmente caleidoscopici e infiniti, cosa di cui sono felice, che senza dubbio prima o poi qualcuno mi scriverà un "e tu come hai scoperto che mi trombo il muro di Berlino?".



A proposito, inimitabile la scena della scopata con i grigi dell'Area 51. Scriverai qualcosa sugli alieni? Quale altro delirio ci stai preparando, io a sto punto ti seguirò, sono un tuo fan. Mi raccomando.



Hahah grazie, può essere... nei database di bizzarrie che accumulo, gli alieni sono sempre in hit parade! Ho un romanzo pronto al 70% che in inverno sarà completo. Proporrò anche questo alla Castelvecchi, una casa editrice che ha talmente tanto fegato, cuore, palle e cervello che come li vai a trovare ti sembra di stare sul bancone di una macelleria. O nel frigo di un serial killer...





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