INTERVISTE
Jack Ketchum
La violenza, quella all'interno delle mura domestiche, è ormai una triste realtà. Il tuo libro è del 1989: ti sei fatto influenzare da un fatto di cronaca o lo hai scritto per un impellente desiderio di esorcizzare la paura per certi crimini?
Di sicuro nel romanzo l'attualità ha avuto influenza. E' che dopo un po' ti stufi di questi pazzi sociopatici che si nascondono sotto le sembianze di esseri umani. Il mio è stato un modo per esprimere quello sdegno.
Stephen King parlando dei tuoi romanzi ha detto che la Disney mai produrrà film tratti dalle tue storie. Per fortuna che qualcun altro li ha prodotti e li ha diretti.
E lo hanno fatto abbastanza bene, cacchio. E' uno dei vantaggi del fare film indipendenti. Ottengono risultati che nessuna delle grandi produzioni otterrebbe.
... ma nessuno di questi mai arrivato in Italia.
Si, purtroppo lo so, ma ci stiamo lavorando.
La ragazza della porta accanto lo si può definire un romanzo di formazione?
Si credo in entrambi i modi. E' sicuramente un romanzo di formazione. E' la storia del primo amore di un ragazzo, e di quello che fa, e non fa, per mantenerlo. Ed è anche istruttivo nel senso che porta alla luce i tremendi dettagli del caso, sebbene messi in chiave romanzesca, del caso di Sylvia Likens di cui pochi erano a conoscenza. Molte persone mi hanno confessato che dopo aver letto il romanzo si sono interessati al fatto vero da cui e ispirato, che è una buona cosa.
Qualcuno ti ha accostato al grande Jim Thompson. Cosa ne pensi?
Mi piace molto Jim Thompson, quindi credo sia un complimento. Ha scritto libri forti e d'intrattenimento del resto come la maggior parte dei miei, in quel senso potremmo dire di essere simili.
Tu descrivi spesso situazioni al limite dell'horror (qualcuno lo ha definito horror esistenziale), ma la tua narrativa è lontana da certe atmosfere. Cosa ti affascina del sentimento della paura e del soprannaturale?
Mi piace leggere buoni libri che trattano del soprannaturale ma ci sono scrittori come Stephen King e Peter Straub che li scrivono meglio, che sono più in sintonia con il genere. Il mio interesse generalmente – con l'eccezione di She Wakes (altro libro di Ketchum non ancora tradotto in Italia, ndt) e una dozzina di altri – va alle storie tratte dalla cronaca. Questo perché le situazioni reali, e umane, mi spaventano molto.
In un tuo romanzo si parla di un cane ammazzato con inaudita violenza da un gruppo di teppistelli. Che tipo di rapporto hai con gli animali?
Io ho quattro gatti - Zoey, Cujo, George and Gracie. Ho sempre tenuto animali, cani o gatti, e li amo. Non le ritengo solo creature divertenti ma credo possano insegnare molto. Su di loro e su di te. Credo che le persone che non abbiano animali si perdano delle grandi esperienze, e che le persone a cui non piacciono gli animali non siano così affidabili.
Di sicuro nel romanzo l'attualità ha avuto influenza. E' che dopo un po' ti stufi di questi pazzi sociopatici che si nascondono sotto le sembianze di esseri umani. Il mio è stato un modo per esprimere quello sdegno.
Stephen King parlando dei tuoi romanzi ha detto che la Disney mai produrrà film tratti dalle tue storie. Per fortuna che qualcun altro li ha prodotti e li ha diretti.
E lo hanno fatto abbastanza bene, cacchio. E' uno dei vantaggi del fare film indipendenti. Ottengono risultati che nessuna delle grandi produzioni otterrebbe.
... ma nessuno di questi mai arrivato in Italia.
Si, purtroppo lo so, ma ci stiamo lavorando.
La ragazza della porta accanto lo si può definire un romanzo di formazione?
Si credo in entrambi i modi. E' sicuramente un romanzo di formazione. E' la storia del primo amore di un ragazzo, e di quello che fa, e non fa, per mantenerlo. Ed è anche istruttivo nel senso che porta alla luce i tremendi dettagli del caso, sebbene messi in chiave romanzesca, del caso di Sylvia Likens di cui pochi erano a conoscenza. Molte persone mi hanno confessato che dopo aver letto il romanzo si sono interessati al fatto vero da cui e ispirato, che è una buona cosa.
Qualcuno ti ha accostato al grande Jim Thompson. Cosa ne pensi?
Mi piace molto Jim Thompson, quindi credo sia un complimento. Ha scritto libri forti e d'intrattenimento del resto come la maggior parte dei miei, in quel senso potremmo dire di essere simili.
Tu descrivi spesso situazioni al limite dell'horror (qualcuno lo ha definito horror esistenziale), ma la tua narrativa è lontana da certe atmosfere. Cosa ti affascina del sentimento della paura e del soprannaturale?
Mi piace leggere buoni libri che trattano del soprannaturale ma ci sono scrittori come Stephen King e Peter Straub che li scrivono meglio, che sono più in sintonia con il genere. Il mio interesse generalmente – con l'eccezione di She Wakes (altro libro di Ketchum non ancora tradotto in Italia, ndt) e una dozzina di altri – va alle storie tratte dalla cronaca. Questo perché le situazioni reali, e umane, mi spaventano molto.
In un tuo romanzo si parla di un cane ammazzato con inaudita violenza da un gruppo di teppistelli. Che tipo di rapporto hai con gli animali?
Io ho quattro gatti - Zoey, Cujo, George and Gracie. Ho sempre tenuto animali, cani o gatti, e li amo. Non le ritengo solo creature divertenti ma credo possano insegnare molto. Su di loro e su di te. Credo che le persone che non abbiano animali si perdano delle grandi esperienze, e che le persone a cui non piacciono gli animali non siano così affidabili.
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