CINEMA E MUSICA
Alfredo Ronci
Masochismo, nostalgia o sociologia? 'Canzonissima, 3 cd e 1 dvd.
Beccato in flagranza di reato. Un amico durante una cena (si) chiede: mi piacerebbe conoscere uno che compra certa roba. Ce l'aveva davanti: io. E mica è stato facile convincerlo della bontà del prodotto. Perché forse ragioni sufficienti nemmeno ce le avevo.
Provo a 'giustificarmi', partendo dal primo assunto della domanda del titolo.
Masochismo: hai voglia! Non so in quale percentuale, ma c'è. Perché come non accusare di tale perversione il soggetto che, in ordine puramente casuale, (senza cioè ricorrere pedissequamente alla scaletta del cofanetto) si sorbisce le languidezze da eterno emigrante di Mino Reitano ('L'uomo con la valigia'), le malinconiche riflessioni agresti di Nicola Di Bari ('Paese'), le improvvide e scellerate tendenze psichedeliche di Caterina Caselli ('Viale Kennedy'), i singulti della coppia musical-romanesca Vianella ('Canto d'amore di Homeide'!!), le metaforiche insensatezze di Orietta Berti ('E lui pescava'), le depressogene meditazioni di una trista Marisa Sannia, nonostante la nuova stagione ('La primavera'), i primi segni di demenza senile del Mimmo nazionale ('Come hai fatto') o le visioni oniriche di Gigliola Cinquetti ('Alle porte del sole')?
Nostalgia: hai voglia! Si era bambini allora (per la precisione ero bambino alla ripresa della manifestazione nel lontano 1968 e dotato di libero arbitrio nell'ultima edizione, datata 1975) e si aveva ancora tutt'attorno la famiglia (pregasi astenersi da facezie). E poi come non sorridere a rivedere (anche se la nostra tv, soprattutto nel periodo estivo, ci ripropone certi filmati a dosi massicce come i peperoni con la buccia) Massimo Ranieri, in pieno fulgore giovanile e canzonettistico (prima che Patrini Griffi ce lo togliesse per il teatro e chissà per quali altre cose...), Giorgio Gaber, già sottilmente 'diverso' dagli altri e magro come un bastone della scopa, o la coppia formato biscotto Ringo di Wess e Dory Ghezzi (a quel tempo qualcuno tentò anche una congiunzione un po' 'international': and), o il Vianello, ancora senza la moglie Goich che a fine anni sessanta ancora insisteva con le melodie da spiaggia e solleone (ci sarebbe piaciuto sapere cosa avrebbe cantato di fronte alle vittime della strage di Piazza Fontana!)?
Si noti: nel dvd presente nel cofanetto, contrariamente ai cd, manca l'esibizione della nostra divina per eccellenza, Patty Pravo, che in quel tempo, in piena sbandata RCA, si dilettava a fare l'esistenzialista e a scomodare, ma con charme, anche i classici francesi. Mi chiedo perché.
Sociologia: hai voglia! Non vorrei scomodare i riferimenti in materia (anche perché non li conosco), ma in ogni caso Canzonissima, come ogni altro segmento storico e culturale, rappresentò una sorta di cartina di tornasole del nostro paese in fase di crescita e nello stesso tempo di degrado (l'esperienza esaltante del sessantotto, checché se ne dica, e la nascita del terrorismo e delle stragi di stato). Sia chiaro: le immagine in bianco e nero spesso dicono e raccontano altro di quel che succedeva in Italia, ma la manifestazione fu la testimonianza di un canzoniere (Mollica come al solito nella presentazione esagera definendolo 'straordinario') a volte garbato, a volte ingenuo, ma sotto certi punti di vista vitale e che nel tempo ha regalato classici da repertorio.
E non mi sembra poco.
A.A.V.V.
Canzonissima
Rai Eri - 2012
Provo a 'giustificarmi', partendo dal primo assunto della domanda del titolo.
Masochismo: hai voglia! Non so in quale percentuale, ma c'è. Perché come non accusare di tale perversione il soggetto che, in ordine puramente casuale, (senza cioè ricorrere pedissequamente alla scaletta del cofanetto) si sorbisce le languidezze da eterno emigrante di Mino Reitano ('L'uomo con la valigia'), le malinconiche riflessioni agresti di Nicola Di Bari ('Paese'), le improvvide e scellerate tendenze psichedeliche di Caterina Caselli ('Viale Kennedy'), i singulti della coppia musical-romanesca Vianella ('Canto d'amore di Homeide'!!), le metaforiche insensatezze di Orietta Berti ('E lui pescava'), le depressogene meditazioni di una trista Marisa Sannia, nonostante la nuova stagione ('La primavera'), i primi segni di demenza senile del Mimmo nazionale ('Come hai fatto') o le visioni oniriche di Gigliola Cinquetti ('Alle porte del sole')?
Nostalgia: hai voglia! Si era bambini allora (per la precisione ero bambino alla ripresa della manifestazione nel lontano 1968 e dotato di libero arbitrio nell'ultima edizione, datata 1975) e si aveva ancora tutt'attorno la famiglia (pregasi astenersi da facezie). E poi come non sorridere a rivedere (anche se la nostra tv, soprattutto nel periodo estivo, ci ripropone certi filmati a dosi massicce come i peperoni con la buccia) Massimo Ranieri, in pieno fulgore giovanile e canzonettistico (prima che Patrini Griffi ce lo togliesse per il teatro e chissà per quali altre cose...), Giorgio Gaber, già sottilmente 'diverso' dagli altri e magro come un bastone della scopa, o la coppia formato biscotto Ringo di Wess e Dory Ghezzi (a quel tempo qualcuno tentò anche una congiunzione un po' 'international': and), o il Vianello, ancora senza la moglie Goich che a fine anni sessanta ancora insisteva con le melodie da spiaggia e solleone (ci sarebbe piaciuto sapere cosa avrebbe cantato di fronte alle vittime della strage di Piazza Fontana!)?
Si noti: nel dvd presente nel cofanetto, contrariamente ai cd, manca l'esibizione della nostra divina per eccellenza, Patty Pravo, che in quel tempo, in piena sbandata RCA, si dilettava a fare l'esistenzialista e a scomodare, ma con charme, anche i classici francesi. Mi chiedo perché.
Sociologia: hai voglia! Non vorrei scomodare i riferimenti in materia (anche perché non li conosco), ma in ogni caso Canzonissima, come ogni altro segmento storico e culturale, rappresentò una sorta di cartina di tornasole del nostro paese in fase di crescita e nello stesso tempo di degrado (l'esperienza esaltante del sessantotto, checché se ne dica, e la nascita del terrorismo e delle stragi di stato). Sia chiaro: le immagine in bianco e nero spesso dicono e raccontano altro di quel che succedeva in Italia, ma la manifestazione fu la testimonianza di un canzoniere (Mollica come al solito nella presentazione esagera definendolo 'straordinario') a volte garbato, a volte ingenuo, ma sotto certi punti di vista vitale e che nel tempo ha regalato classici da repertorio.
E non mi sembra poco.
A.A.V.V.
Canzonissima
Rai Eri - 2012
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