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CINEMA E MUSICA

Francesco Piano

Nuovo Olimpo

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Non ho visto il penultimo film di Ferzan Ozpeteck, ero già sazio. Ma non so perché ci sono ricascato. Nuovo Olimpo, l’ultima sua pellicola, scritta insieme a Gianni Romoli, ha stimolato le mie curiosità.
In concorso come il peggior film dell’anno. Innanzi tutto non so chi ha scelto i protagonisti: passi Damiano Gavino (l’Enea) che pur con accenti drammatici in qualche modo sostiene parte della vicenda. Mi chiedo invece chi abbia scelto il co-protagonista, cioè Andrea Di Luigi (Pietro), e soprattutto il compagno di Enea, cioè l’atletico Alvise Rigo (Antonio), sorta di mummia muscolare che appena parla… urla.
E poi la Titti, la protagonista femminile (una Luisa Ranieri ben impostata e rassomigliantissima a Mina… e pare che sia stata proprio Mina a suggerirgli il ruolo), che cade in una sorta di biografismo (tra l’altro erroneo… ma non sto qui a disquisire) musicale che imbarazzerebbe anche colui che non sa niente di musica e che quindi aumenta il ridicolo della pellicola.
Siamo alle solite: Ozpeteck è ben visto perché mostra gli omosessuali come dovrebbero essere visti (cioè con i problemi di tutti), ma non ha presente assolutamente la differenza tra arte e semplice rappresentazione.
Dato che il film per buona parte è ambientato negli anni settanta non vorrei che il caro regista italo-turco si sia allietato coi foto-romanzi Lancio che tanto andavano di moda a quei tempi.
Sì diciamocelo, Nuovo Olimpo è il genere Lancio per gli anni duemila e passa. Contenti loro…



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