CINEMA E MUSICA
Pina D'Aria
Reggae Party con l'outsider: 'Rebirth ' di Jimmy Cliff
E' ora di muovere le natiche gente perchè è tornato Jimmy Cliff, ammesso che sia mai andato via, lui è qui con una rinata e risorta vitalità che riporta a quel verso di 'The harder they come the harder they fall': "... and I'll keep on fightin' for the things I want... "! Sì, la vocazione sociale, creativa e collettiva di questo 64enne non si è mai spenta e vi vedo già coi vostri lumini agitarvi, ancheggiare al ritmo lacrimevole ma caldo e sostenuto di 'Cry no more', che mi piace il giusto con il mondo a capasotto di 'World Upside Down' perché c'è di meglio in Rebirth nato in sintonia con quel punk dei Rancid, Tim Armstrong.
Grande collaborazione che ha dato i suoi frutti e il sound si è tinto di velocità che ridonano al soul e allo ska un'urgenza reggae, solare, africana e jamaicana (umana??) di lottare e di ballare: le cose si possono fare e dire in allegria; sin dall'epoca di 'wild world', Jimmy Cliff non ha mai atteso i tempi della massificazione, ma a tutti si è sempre rivolto con una spinta euforizzante e con l'invito sacrosanto a battersi divertendo. Infatti, solo i decerebrati pensano al combattimento come ad un accadimento violento anziché ad un processo di cose umanissime svolte in armonia, magari ripetendo che sono quelli di Wall Street a togliere il pane ai ragazzini, stay tuned con 'Children's Bread' e quasi "surfando" e levando al country la cafonaggine del Texas, tutta per voi, gira, con uno splendido screamin iniziale, 'Bang': le voci, oh le voci, sono emozionanti, vere, com'è vero 'sto capolavoro di Jimmy, il quale, persino, citai nella tesi di critica letteraria dedicata a G.Cesarano, ma di ciò diremo altra volta e in altro modo. Jimmy parla di ogni problema, da quello economico a quello più intimo con un sorriso che la sezione dei fiati regolati sull'eccitazione di fondo, porta in alto per inneggiare alla Reggae Music e per avvertire i popoli e soprattutto gli ottusi che un Outsider non solo ti fa fremere col ritmo incandescente e acido di uno shout twist, ma che a volte andare controcorrente fa bene e par che dica, immagina, immagina qualcosa di diverso, di più vero. Un po' desperate risulta 'Rebel Rebel' che al brio del pezzo precedente sostituisce, più ossessivo e ripetitivo, l'impasto di cori, trombe e percussioni, del resto, ci sono di mezzo i punk e ke fior di punk, quando decidono di rivisitare con Jimmy, 'Guns of Brixton'! Femminile, nel senso nobile del termine, 'Ruby Soho' viaggia e ci induce a domandare: il trenino arriva a destinazione? Coraggio, donne, sia benedetto l'amore, ma muoversi per i diritti è quantomeno utile, 'Blessed love' si porge per celebrare gli istanti quotidiani della vita non solo in America, per pensare a un'unica nazione non solo pregando, ma stando a sentire cosa ha da dire, cosa pensa, chi canta e balla per dare un esempio che non ha a che fare con la volgarità. Prima che la nave salpi saliamo su di essa per reinventarci la fonte di un'infinita, sociale e reale soddisfazione, fatta di relazioni appaganti e profonde: uhuh! Ship is sailin' and I'm feelin so fine così cantano insieme, Jimmy e Tim in questo brano: capite? Ti prendono per mano e si giunge in quel punto del disco, 'One more', che, detta altrimenti, significa senza tregua, dacci dentro, non lamentarti, dai un esempio, un segnale, smetti di sparare, coglione! e stai con gli altri, non mollare... Scusate, da dj mi son fatta prendere la mano, ma ho rispettato ad ogni modo il pensiero di Jimmy Cliff, cultore di solidarietà gioiosa, in una parola, reggae dal Mare Oceano alla Palestina, dai canguri dell'Australia agli estates di London, dalla granita siciliana alla profumata vegetazione della Jamaica... del Pianeta... uh uh dlin dling ... instability... what to give? more stories... friendly by the masterpiece of Jimmy and me...
Jimmy Cliff
Rebirth
Universal - 2012
Grande collaborazione che ha dato i suoi frutti e il sound si è tinto di velocità che ridonano al soul e allo ska un'urgenza reggae, solare, africana e jamaicana (umana??) di lottare e di ballare: le cose si possono fare e dire in allegria; sin dall'epoca di 'wild world', Jimmy Cliff non ha mai atteso i tempi della massificazione, ma a tutti si è sempre rivolto con una spinta euforizzante e con l'invito sacrosanto a battersi divertendo. Infatti, solo i decerebrati pensano al combattimento come ad un accadimento violento anziché ad un processo di cose umanissime svolte in armonia, magari ripetendo che sono quelli di Wall Street a togliere il pane ai ragazzini, stay tuned con 'Children's Bread' e quasi "surfando" e levando al country la cafonaggine del Texas, tutta per voi, gira, con uno splendido screamin iniziale, 'Bang': le voci, oh le voci, sono emozionanti, vere, com'è vero 'sto capolavoro di Jimmy, il quale, persino, citai nella tesi di critica letteraria dedicata a G.Cesarano, ma di ciò diremo altra volta e in altro modo. Jimmy parla di ogni problema, da quello economico a quello più intimo con un sorriso che la sezione dei fiati regolati sull'eccitazione di fondo, porta in alto per inneggiare alla Reggae Music e per avvertire i popoli e soprattutto gli ottusi che un Outsider non solo ti fa fremere col ritmo incandescente e acido di uno shout twist, ma che a volte andare controcorrente fa bene e par che dica, immagina, immagina qualcosa di diverso, di più vero. Un po' desperate risulta 'Rebel Rebel' che al brio del pezzo precedente sostituisce, più ossessivo e ripetitivo, l'impasto di cori, trombe e percussioni, del resto, ci sono di mezzo i punk e ke fior di punk, quando decidono di rivisitare con Jimmy, 'Guns of Brixton'! Femminile, nel senso nobile del termine, 'Ruby Soho' viaggia e ci induce a domandare: il trenino arriva a destinazione? Coraggio, donne, sia benedetto l'amore, ma muoversi per i diritti è quantomeno utile, 'Blessed love' si porge per celebrare gli istanti quotidiani della vita non solo in America, per pensare a un'unica nazione non solo pregando, ma stando a sentire cosa ha da dire, cosa pensa, chi canta e balla per dare un esempio che non ha a che fare con la volgarità. Prima che la nave salpi saliamo su di essa per reinventarci la fonte di un'infinita, sociale e reale soddisfazione, fatta di relazioni appaganti e profonde: uhuh! Ship is sailin' and I'm feelin so fine così cantano insieme, Jimmy e Tim in questo brano: capite? Ti prendono per mano e si giunge in quel punto del disco, 'One more', che, detta altrimenti, significa senza tregua, dacci dentro, non lamentarti, dai un esempio, un segnale, smetti di sparare, coglione! e stai con gli altri, non mollare... Scusate, da dj mi son fatta prendere la mano, ma ho rispettato ad ogni modo il pensiero di Jimmy Cliff, cultore di solidarietà gioiosa, in una parola, reggae dal Mare Oceano alla Palestina, dai canguri dell'Australia agli estates di London, dalla granita siciliana alla profumata vegetazione della Jamaica... del Pianeta... uh uh dlin dling ... instability... what to give? more stories... friendly by the masterpiece of Jimmy and me...
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