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Il Paradiso degli Orchi
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INTERVISTE

Scott Westerfeld

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Scott Westerfeld è uno dei nuovi scrittori americani horror e fantasy che più ha saputo rinnovare i generi, attingendo a piene mani dal fantastico e dal gotico classici e connotando le sue storie con ammiccanti venature pop. La sua ultima fatica si chiama Apocalypse vampirus, pubblicata in Italia da Fazi, e ci trasporta in un urban fantasy ambientato a New York, dove un morbo strano sta vampirizzando la popolazione. La strana malattia sembra provenire dal sottosuolo dove si nascondono creature immonde, a cui angeli con spade infuocate danno la caccia. Ma è la musica il vero asse portante del libro. A parte il fatto che ogni capitolo è dedicato a un gruppo musicale rock-indie o gotico della storia degli ultimi trentanni, i protagonisti sono un gruppo di 5 adolescenti che si mettono insieme per formare una band e, inconsapevolmente, iniziano a suonare una musica ipnotica e misteriosa che richiama le creature dal sottosuolo. Gli angeli si accorgono così che i ragazzi possono rappresentare un'esca perfetta per attirare in superficie le bestie e iniziare... l'apocalisse vampiresca.



Il libro mette in risalto il rischio di una pandemia che infetti la popolazione. E' quello del vampirismo che proviene dal mondo sotterraneo. Hai preso ispirazione dalla presunta recente ondata pandemica legata al virus H1N1 (o forse quella vecchia chiamata l'influenza dei polli, se non sbaglio) e alla fobia che ne è seguita tra le persone grazie anche al clamore alimentato dai media?



Bè, in realtà ho scritto Peeps nel 2004 (il precedente e prequel di Apocalispe Vampirus, ndr) per cui non ho potuto ispirarmi al recente virus H1N1. Naturalmente, le pandemie ci hanno sempre seguito fedelmente e i vampiri in un certo senso simboleggiano il contagio, oltre ai vari altri significati che la loro figura riveste. In Peeps e Apocalypse vampirus il vampirismo è una malattia che si diffonde col contagio sessuale, per cui credo ci siano più affinità con l'HIV. La scienza a cui mi affido molto nei due libri è la parassitologia che è qualcosa di molto più complesso della semplice epidemiologia. I parassiti influenzano l'intero sistema, e controllano le varie specie anche nel periodo degli accoppiamenti.



Hai giocato con gli archetipi quando hai deciso di mostrarci in che modo il talento, se non adeguatamente sviluppato, possa portare non solo a lavori artistici (musicali nel tuo caso) ma anche risvegliare i mostri che dormono nel sottosuolo (nell'inconscio)?



Da giovane ho suonato in molte band e in Apocalypse vampirus si sente molto questa sensazione adolescenziale della ricerca della potenza. Con la musica puoi far fronte agli istinti di vario tipo, dai più bassi ai più elevati. Per la maggior parte delle persone la musica non riveste più quel ruolo significativo che riveste nel periodo adolescenziale. Quello che ho provato a fare è stato ricatturare quei momenti.



Hai scritto libri molto diversi fra loro, dalla fantascienza all'horror. A quale genere ti senti più vicino come scrittore?



A mio avviso tutti i generi vanno in una direzione. Ci invitano a chiederci: "Cosa succederebbe se le cose andassero diversamente?" E sia che quella risposta abbia una valenza scientifica o sia soltanto fantasiosa il mio interesse va soprattutto verso quel tipo di cambiamenti che ribaltano il mondo come noi lo conosciamo. Credo che gli adolescenti leggano più fantascienza e fantasy per la stessa ragione: si chiedono perché le cose vanno in quel modo e come potrebbero essere diverse, o migliori, peggiori o semplicemente differenti.



Alla fine del libro, come un medicinale omeopatico, i pip (i vampirizzati ma non ancora vampiri) e gli angeli sconfiggono i mostri (quindi i vampiri tenuti sotto controllo sconfiggono i mostri) , della serie, il simile cura il simile. Mi sbaglio?



Nei miei studi di parassitologia, ho trovato molti casi in cui i parassiti sono di grande beneficio per l'ecosistema. In un certo senso regolano l'equilibrio. In questo senso i vampirizzati hanno un ruolo positivo nel libro, servono a sconfiggere i vampiri e a proteggere l'umanità. Sì, è lo stesso principio generale dell'omeopatia, credo. La differenza è: gli umani controllano l'omeopatia ma l'equilibrio è mantenuto grazie alla malattia in sé.



Credi nell'apocalisse e, se sì, di che tipo?



La storia ci mostra che le civiltà collassano e la paleontologia ci mostra che lo stesso fanno gli ecosistemi. Ci sono state sei estinzioni di massa a livello planetario. Ma siamo probabilmente la prima specie sul pianeta che potrà vedere arrivare l'apocalisse. In questo senso, se continuiamo a ignorare il riscaldamento globale e la riduzione degli spazi vitali fino a quando non sarà troppo tardi ne saremo i diretti responsabili. Magari la cosa, in qualche modo, potrebbe anche sollevarci.











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