INTERVISTE
Viviana Reverso
Può parlarci del progetto a cui ha dato vita?
La nostra casa editrice, sin dai suoi esordi, ha sostenuto una linea di principio fondamentale: non sottovalutare il bambino nelle sue straordinarie capacità di acquisizione. Noi siamo abituati a parlare ad un bambino piccolo dicendogli: 'attenzione o ti fai la bua... andiamo a fare la ninna... adesso ti do la pappa... hai male al pancino?' Perché invece non impariamo a parlare ad un bambino con termini "adulti"? Imparerà ugualmente, e con lo stesso sforzo, ad utilizzare i termini più corretti!
Lo stesso principio noi lo abbiamo applicato al libro illustrato, scegliendo esclusivamente illustratori di qualità per dare così la possibilità ai bambini di conoscere ed apprezzare, sin da piccolissimi, il 'bello' che, purtroppo, oggi, viene troppo spesso tradotto come 'difficile'.
Io sostengo da sempre che i libri del grande Roberto Innocenti sono per bambini dagli 0 ai 99 anni. Non dobbiamo assolutamente pensare che le sue illustrazioni non possano essere date in mano ad un bambino piccolo. Provate e vedrete. Un bambino guarderà con gusto e apprezzerà le sue illustrazioni, alla ricerca dei mille dettagli... e ne troverà più di noi adulti. I bambini sono delle spugne che assorbono ciò che diamo loro: diamogli allora qualità, ne faremo degli adulti migliori!
Vorrei farle una domanda che, in verità, non dovrebbe essere data per scontata: cos'è un libro per l'infanzia?
È la base su cui costruire la nostra vita di persona adulta. Se ripenso alla mia infanzia, ne ripercorro le tappe in base ai libri che l'hanno accompagnata... i fantastici libri di Leo Lionni, Alice nel Paese delle Meraviglie, Cuore, Piccole Donne. È con loro che sono diventata adulta. I miei ricordi d'infanzia sono sempre stati sbiaditi, ma non quelli legati ai libri: ne ricordo perfettamente le illustrazioni, le copertine e persino il loro profumo e la sensazione che provavo quando li sfogliavo.
Il libro è una tappa fondamentale per la crescita di un bambino, uno stimolo alle scelte future, aiuta, appunto, a formare l'adulto che verrà.
I bambini sono, forse, naturalmente platonici: per loro ciò che è bello è anche buono. Questa proposizione per l'adulto è fonte di imbarazzo morale. Nelle vostre scelte come si scioglie la tensione fra le finalità pedagogiche e quelle estetiche?
Un libro illustrato può essere leggero, divertente ed intelligente allo stesso tempo. Ma può anche essere profondo e avere una certa finalità. L'importante è che un libro dica sempre la verità. I bambini esigono sempre la verità da parte di noi adulti o si sentiranno traditi. E un libro illustrato può mostrare al bambino che il bello non è sempre buono, l'importante è lasciare uno spiraglio alla speranza e all'ottimismo ed accompagnarli nella lettura, per rispondere ai loro dubbi e alle loro perplessità.
I vostri libri sono fatti di immagini e parole. In un libro illustrato precipita sempre la pesante eredità rinascimentale di creare un'uguaglianza fra parola e figura, nella convinzione che questo sia l'accesso più profondo al sapere. Quale tipo di attenzione mettete nella scelta delle illustrazioni, in quella dei testi, e nella loro correlazione?
La scelta sia di un testo che di illustrazioni è spesso immediata. È amore a prima vista e la scelta avviene di conseguenza. Così accade anche ai bambini quando vanno in libreria: si innamorano di un libro e non lo lasciano più. E io credo molto a questa scelta così 'naturale'.
Per quanto riguarda la relazione tra testo e illustrazioni penso che in un libro illustrato le illustrazioni, spesso, riescono a 'parlare da sole'. Penso all'ultimo libro di Roberto Innocenti, Casa del Tempo. Ogni tavola esprime tante emozioni differenti che l'osservatore riesce a percepire pienamente, riuscendo così a 'leggere' da solo la trama pagina dopo pagina.
Ma credo anche che il testo sia importante nel momento in cui riesce a fondersi con le illustrazioni in maniera armonica, conferendogli un'ulteriore forza. Il testo di Roberto Piumini, infatti, in Casa del Tempo, è una voce fondamentale: sembra quasi che le parole di Piumini escano dalle tavole, sussurrate dalla casa stessa. Io, personalmente, amo molto i testi che entrano in un libro illustrato in punta di piedi, non oscurando le illustrazioni, ma, al contrario, dando loro forza e maggiore visibilità.
La cultura europea brilla per la drammaticità della sua crisi. Eppure una casa editrice come La Margherita denuncia un'originalità e una vivacità, che sicuramente attinge a un serbatoio ancora vitale. Chi sono i vostri autori? E come li selezionate?
La nostra scelta punta all'originalità, a portare sul mercato un tipo d'illustrazione nuova. In generale, si ha la tendenza, dopo il successo di un tipo d'illustrazione, a creare tanti 'cloni'. Negli ultimi anni l'editoria per l'infanzia si è dirottata verso un tipo di disegno che, a parere nostro, sta stancando. Ci voleva una ventata d'aria fresca, e noi crediamo di averla trovata. In settembre siamo usciti con Grande o piccolo? , con il testo poetico e inconfondibile di Alfredo Stoppa, che ha trovato una perfetta esternazione nelle illustrazioni di Sonia Maria Luce Possentini. Le sue tavole hanno un impatto disarmante sull'osservatore: Sonia, come una fotografa, interpreta la realtà amplificando i dettagli e riportandoli su carta attraverso campi lunghi e primissimi piani. Poi stiamo puntando su François Roca. illustratore che amo in particolar modo. Le sue illustrazioni, accompagnate magistralmente dai testi di François Bernard, sono vere opere d'arte che non ci si stancherebbe mai di guardare. Abbiamo, inoltre, appena pubblicato una serie di tre libri illustrati da una Rebecca Dautremer esilarante. Anche la grafica delle sue illustrazioni ci è piaciuta perché diversa, con uno stile un po' retro.
Insomma, crediamo di avere vedute piuttosto ampie, non ci fossilizziamo su un tipo d'illustrazione, vogliamo però che un illustratore colpisca, prima di tutto, la nostra fantasia, per poi riuscire a stupire anche i bambini.
De Amicis, in procinto di scrivere 'Cuore', annuncia al suo editore l'intenzione di spremere il cuore ai giovani italiani. Secondo Faeti 'Cuore' è il libro di testo su cui una generazione si è preparata al fascismo. Oggi l'industria del divertimento offre mezzi che sembrano essere più persuasivi di un libro. Un libro per l'infanzia, nel bene o nel male, è ancora capace di preparare al futuro un bambino? E voi, immaginate un vostro bambino ideale?
Se un genitore lo vuole, un libro può avere le stesse potenzialità di un tempo, prima che la nostra vita venisse bombardata dalla tecnologia. È chiaro che, a causa della vita frenetica che conduciamo oggi, per un genitore è più facile lasciare il figlio davanti alla TV o alla wii, ma, anche in questo caso, è una questione di educazione alla vita. Chiediamoci, allora: 'Che cosa desideriamo per il futuro dei nostri figli?' Se desideriamo il meglio, allora diamo loro il meglio: e il libro è sempre la scelta più giusta. Naturalmente, ricordiamoci anche che noi genitori siamo il loro modello: se ci vedono spesso immersi nella lettura di un bel libro, allora verranno invogliati a conoscere l'oggetto di tanto interesse. L'amore per la lettura è un'ottima eredità da trasmettere ai nostri figli. E, infatti, ritengo che tutti i bambini possano essere bambini ideali... l'importante è che abbiano genitori 'ideali', e cioè premurosi e attenti agli strumenti di crescita da consegnare nelle mani dei loro bambini.
La Margherita si pone degli obiettivi alti. Quale difficoltà deve affrontare per perseguirli?
La prima difficoltà è data senz'altro dal fatto che in Italia si legge poco. I bambini sono poi spesso indirizzati verso libri molto commerciali, e questo non giova senz'altro. Segni di cambiamenti evidenti, però, si stanno facendo sentire. Insieme a noi, ci sono editori che oggi si fanno apprezzare per la qualità della loro produzione, messa ben in evidenza in librerie specializzate e attente alla qualità dei loro prodotti. E l'attenzione della gente verso questo tipo di editoria sta crescendo, rendendomi ottimista per il futuro.
Prima di ringraziarla e salutarla, vorremmo chiederle se può darci qualche anticipazione sui vostri progetti futuri.
Per settembre usciremo con un altro libro illustrato da Sonia Maria Luce Possentini, tavole estremamente poetiche in cui il colore bianco impera. Per quanto riguarda il testo, sto aspettando la conferma di un'autrice che amo molto e che saprebbe interpretare perfettamente le tavole di Sonia.
Roberto Innocenti, inoltre, ci stupirà con un Cappuccetto Rosso molto attuale, che creerà spunti per tante riflessioni su dove la nostra 'civiltà' ci sta conducendo.
E poi un nuovo libro, questa volta molto giocoso, dal testo di Alfredo Stoppa e con le esilaranti illustrazioni di Valentina Morea.
La nostra casa editrice, sin dai suoi esordi, ha sostenuto una linea di principio fondamentale: non sottovalutare il bambino nelle sue straordinarie capacità di acquisizione. Noi siamo abituati a parlare ad un bambino piccolo dicendogli: 'attenzione o ti fai la bua... andiamo a fare la ninna... adesso ti do la pappa... hai male al pancino?' Perché invece non impariamo a parlare ad un bambino con termini "adulti"? Imparerà ugualmente, e con lo stesso sforzo, ad utilizzare i termini più corretti!
Lo stesso principio noi lo abbiamo applicato al libro illustrato, scegliendo esclusivamente illustratori di qualità per dare così la possibilità ai bambini di conoscere ed apprezzare, sin da piccolissimi, il 'bello' che, purtroppo, oggi, viene troppo spesso tradotto come 'difficile'.
Io sostengo da sempre che i libri del grande Roberto Innocenti sono per bambini dagli 0 ai 99 anni. Non dobbiamo assolutamente pensare che le sue illustrazioni non possano essere date in mano ad un bambino piccolo. Provate e vedrete. Un bambino guarderà con gusto e apprezzerà le sue illustrazioni, alla ricerca dei mille dettagli... e ne troverà più di noi adulti. I bambini sono delle spugne che assorbono ciò che diamo loro: diamogli allora qualità, ne faremo degli adulti migliori!
Vorrei farle una domanda che, in verità, non dovrebbe essere data per scontata: cos'è un libro per l'infanzia?
È la base su cui costruire la nostra vita di persona adulta. Se ripenso alla mia infanzia, ne ripercorro le tappe in base ai libri che l'hanno accompagnata... i fantastici libri di Leo Lionni, Alice nel Paese delle Meraviglie, Cuore, Piccole Donne. È con loro che sono diventata adulta. I miei ricordi d'infanzia sono sempre stati sbiaditi, ma non quelli legati ai libri: ne ricordo perfettamente le illustrazioni, le copertine e persino il loro profumo e la sensazione che provavo quando li sfogliavo.
Il libro è una tappa fondamentale per la crescita di un bambino, uno stimolo alle scelte future, aiuta, appunto, a formare l'adulto che verrà.
I bambini sono, forse, naturalmente platonici: per loro ciò che è bello è anche buono. Questa proposizione per l'adulto è fonte di imbarazzo morale. Nelle vostre scelte come si scioglie la tensione fra le finalità pedagogiche e quelle estetiche?
Un libro illustrato può essere leggero, divertente ed intelligente allo stesso tempo. Ma può anche essere profondo e avere una certa finalità. L'importante è che un libro dica sempre la verità. I bambini esigono sempre la verità da parte di noi adulti o si sentiranno traditi. E un libro illustrato può mostrare al bambino che il bello non è sempre buono, l'importante è lasciare uno spiraglio alla speranza e all'ottimismo ed accompagnarli nella lettura, per rispondere ai loro dubbi e alle loro perplessità.
I vostri libri sono fatti di immagini e parole. In un libro illustrato precipita sempre la pesante eredità rinascimentale di creare un'uguaglianza fra parola e figura, nella convinzione che questo sia l'accesso più profondo al sapere. Quale tipo di attenzione mettete nella scelta delle illustrazioni, in quella dei testi, e nella loro correlazione?
La scelta sia di un testo che di illustrazioni è spesso immediata. È amore a prima vista e la scelta avviene di conseguenza. Così accade anche ai bambini quando vanno in libreria: si innamorano di un libro e non lo lasciano più. E io credo molto a questa scelta così 'naturale'.
Per quanto riguarda la relazione tra testo e illustrazioni penso che in un libro illustrato le illustrazioni, spesso, riescono a 'parlare da sole'. Penso all'ultimo libro di Roberto Innocenti, Casa del Tempo. Ogni tavola esprime tante emozioni differenti che l'osservatore riesce a percepire pienamente, riuscendo così a 'leggere' da solo la trama pagina dopo pagina.
Ma credo anche che il testo sia importante nel momento in cui riesce a fondersi con le illustrazioni in maniera armonica, conferendogli un'ulteriore forza. Il testo di Roberto Piumini, infatti, in Casa del Tempo, è una voce fondamentale: sembra quasi che le parole di Piumini escano dalle tavole, sussurrate dalla casa stessa. Io, personalmente, amo molto i testi che entrano in un libro illustrato in punta di piedi, non oscurando le illustrazioni, ma, al contrario, dando loro forza e maggiore visibilità.
La cultura europea brilla per la drammaticità della sua crisi. Eppure una casa editrice come La Margherita denuncia un'originalità e una vivacità, che sicuramente attinge a un serbatoio ancora vitale. Chi sono i vostri autori? E come li selezionate?
La nostra scelta punta all'originalità, a portare sul mercato un tipo d'illustrazione nuova. In generale, si ha la tendenza, dopo il successo di un tipo d'illustrazione, a creare tanti 'cloni'. Negli ultimi anni l'editoria per l'infanzia si è dirottata verso un tipo di disegno che, a parere nostro, sta stancando. Ci voleva una ventata d'aria fresca, e noi crediamo di averla trovata. In settembre siamo usciti con Grande o piccolo? , con il testo poetico e inconfondibile di Alfredo Stoppa, che ha trovato una perfetta esternazione nelle illustrazioni di Sonia Maria Luce Possentini. Le sue tavole hanno un impatto disarmante sull'osservatore: Sonia, come una fotografa, interpreta la realtà amplificando i dettagli e riportandoli su carta attraverso campi lunghi e primissimi piani. Poi stiamo puntando su François Roca. illustratore che amo in particolar modo. Le sue illustrazioni, accompagnate magistralmente dai testi di François Bernard, sono vere opere d'arte che non ci si stancherebbe mai di guardare. Abbiamo, inoltre, appena pubblicato una serie di tre libri illustrati da una Rebecca Dautremer esilarante. Anche la grafica delle sue illustrazioni ci è piaciuta perché diversa, con uno stile un po' retro.
Insomma, crediamo di avere vedute piuttosto ampie, non ci fossilizziamo su un tipo d'illustrazione, vogliamo però che un illustratore colpisca, prima di tutto, la nostra fantasia, per poi riuscire a stupire anche i bambini.
De Amicis, in procinto di scrivere 'Cuore', annuncia al suo editore l'intenzione di spremere il cuore ai giovani italiani. Secondo Faeti 'Cuore' è il libro di testo su cui una generazione si è preparata al fascismo. Oggi l'industria del divertimento offre mezzi che sembrano essere più persuasivi di un libro. Un libro per l'infanzia, nel bene o nel male, è ancora capace di preparare al futuro un bambino? E voi, immaginate un vostro bambino ideale?
Se un genitore lo vuole, un libro può avere le stesse potenzialità di un tempo, prima che la nostra vita venisse bombardata dalla tecnologia. È chiaro che, a causa della vita frenetica che conduciamo oggi, per un genitore è più facile lasciare il figlio davanti alla TV o alla wii, ma, anche in questo caso, è una questione di educazione alla vita. Chiediamoci, allora: 'Che cosa desideriamo per il futuro dei nostri figli?' Se desideriamo il meglio, allora diamo loro il meglio: e il libro è sempre la scelta più giusta. Naturalmente, ricordiamoci anche che noi genitori siamo il loro modello: se ci vedono spesso immersi nella lettura di un bel libro, allora verranno invogliati a conoscere l'oggetto di tanto interesse. L'amore per la lettura è un'ottima eredità da trasmettere ai nostri figli. E, infatti, ritengo che tutti i bambini possano essere bambini ideali... l'importante è che abbiano genitori 'ideali', e cioè premurosi e attenti agli strumenti di crescita da consegnare nelle mani dei loro bambini.
La Margherita si pone degli obiettivi alti. Quale difficoltà deve affrontare per perseguirli?
La prima difficoltà è data senz'altro dal fatto che in Italia si legge poco. I bambini sono poi spesso indirizzati verso libri molto commerciali, e questo non giova senz'altro. Segni di cambiamenti evidenti, però, si stanno facendo sentire. Insieme a noi, ci sono editori che oggi si fanno apprezzare per la qualità della loro produzione, messa ben in evidenza in librerie specializzate e attente alla qualità dei loro prodotti. E l'attenzione della gente verso questo tipo di editoria sta crescendo, rendendomi ottimista per il futuro.
Prima di ringraziarla e salutarla, vorremmo chiederle se può darci qualche anticipazione sui vostri progetti futuri.
Per settembre usciremo con un altro libro illustrato da Sonia Maria Luce Possentini, tavole estremamente poetiche in cui il colore bianco impera. Per quanto riguarda il testo, sto aspettando la conferma di un'autrice che amo molto e che saprebbe interpretare perfettamente le tavole di Sonia.
Roberto Innocenti, inoltre, ci stupirà con un Cappuccetto Rosso molto attuale, che creerà spunti per tante riflessioni su dove la nostra 'civiltà' ci sta conducendo.
E poi un nuovo libro, questa volta molto giocoso, dal testo di Alfredo Stoppa e con le esilaranti illustrazioni di Valentina Morea.
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