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Il Paradiso degli Orchi
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Recensioni

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Pablo Echaurren

Caffeina d'Europa, vita di Marinetti

Gallucci, Pag. 59 Euro 13,00

Lo so che in questi anni di miseria e recessione che non ti dico, e questa politica che a forza di farci ridere ci sommergerà; lo so che, con tutta questa voglia di cacciarsi le unghie nella pelle per la noia che abbiamo oggi, ci potrà sembrare non credibile che non tutto è un lavoro da bestie, una professione, ma che anzi tutto, perfino il lavoro delle bestie, potrebbe essere preso a motivo per farne un qualcosa, tipo dell'arte, meglio: vivere.

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Yu Hua

Vivere!

Universale Economica Feltrinelli, Pag. 190 Euro 8,00

È semplice dire "Impara a vivere". È riduttivo. Per la vita in sé è riduttivo.
Solitamente e frequentemente quello che accade è che arrivino degli schiaffoni da mani ruvide di terra e calli fatti di legno impugnato per anni. E quando arrivano fanno un male da piegarsi a piangere. Per il dolore o la felicità poi è sempre da vedere.
Il punto esclamativo nel titolo di Yu Hua è chiaramente un incitamento, un grido che esorta a sollevare la testa in ogni attimo che segna i quattro passi che si riescono a mettere insieme durante un'esistenza.

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Charles Dickens

Impressioni italiane

Robin edizioni, Pag. 240 Euro 11,36

In principio c'è una carrozza inglese da viaggio: si trova a Parigi, esce da Rue Rivoli, diretta a Genova. Dickens è il capofamiglia (e il capo della carovana, completa di tre cameriere): ha trentadue anni, è uno scrittore già popolare (Oliver Twist, Il Circolo Pickwick), ha già pubblicato un diario di viaggio (le polemiche e discusse American Notes). Cerca una terra dove ripararsi dalle pressanti richieste economiche del padre (e non solo), dove ritrovare empatia e ispirazione e dove crescere, con calma, i quattro bambini. Ne derivano queste frammentarie e frammentate note di viaggio,

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Renzo Paris

La vita personale

Hacca, Pag. 368 Euro 16,00

Non è soltanto il romanzo sentimentale per eccellenza di Renzo Paris, biografia raccontata attraverso le sue donne, la sua nevrastenia, la sua sensibilità: La vita personale è un impressionante libro di memorie di una generazione di letterati romani – o romani d'adozione: come sempre. Paris è la voce e la memoria storica, in questo libro, della Scuola Romana: dell'ultima Scuola Romana. Noi, letterati romani (d'adozione, s'intende) nati dalla seconda metà degli anni Settanta in avanti, dobbiamo essere riconoscenti per questo incredibile regalo

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Vittorio Arrigoni

Gaza. Restiamo umani

Manifestolibri, Pag. 127 Euro 7,00

Scriveva Angelo Del Boca nel suo Il mio Novecento (libro peraltro straordinario e che il Paradiso tratterà molto presto): Fu soltanto nel febbraio 1996 che il ministro della Difesa, generale Domenico Corcione, rispondendo ad alcune interrogazioni parlamentari, ammise l'uso dell'arma chimica in Etiopia e corredò la dichiarazione con alcuni documenti firmati da Badoglio. In uno di questi, il maresciallo certificava che nella sola battaglia dell'Endertà erano state impiegate 60 tonnellate di iprite. (...) Il segreto è durato ottant'anni.

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Ade Zeno

Argomenti per l'inferno

No Reply, Pag. 124 Euro 10,00

Febbrile.
Esattamente come il termine è esplicitato dal vocabolario: di febbre, agitato, spasmodico. Ma la temperatura è quella che titilla i sensi, non che li ammorba.
Qui spesso ci si lamenta della futilità della letteratura contemporanea, del suo essere merce deteriorabile (la narrativa di oggi è come l'ospite e come il pesce, dopo tre giorni puzza), della sua battiatiana inessenza. Del suo grigiore.
E sempre mi si offre l'occasione di rivoltare invece la frittata: vada per la metafora allargata, perché l'abilità dell'azione dipende anche dalla larghezza della padella.

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Giovanni Verga

Sulle lagune

Avagliano editore, Pag. 160 Euro 12,00

Terzo romanzo di Giovanni Verga, apparso in ventidue puntate tra 1862 e 1863, a un solo anno di distanza da I carbonari della montagna, come appendice al periodico fiorentino "La Nuova Europa", diretto da Alberto Mario, Sulle lagune è un buon esempio di romanzo d'apprendistato; decisamente eccessivo nel sentimentalismo e non di rado vittima della maniera, risulta opera di scarsa inventiva e buon patriottismo, innervata da almeno discrete capacità descrittive e da qualche velleitaria incursione nel genere del romanzo epistolare.

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Marco Onofrio

Emporium

Edilet, Elsinore, Pag.80 Euro 10,00

Mi sa che la prima volta che ho letto Emporium mi sono sentito come l'Ismaele di Melville dopo l'orazione su Giona: non importa cosa, ma ho capito molto sul naufragio, che, del resto è da tutte le parti (si bene calculum ponas, ubique naufragium est)
Ora questo non è un discorso che si sbrighi con due parole, però, ci sarebbero delle considerazioni almeno da lasciare a margine, specie stando qui a riflettere su un libro di versi.

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A.M.Pires Cabral

Il canonico

laNuovafrontiera, Pag. 311 Euro 17,50

Non mi era molto simpatico Vitangelo Moscarola quando la mia professoressa d'italiano, affetta da insufficienza respiratoria e costretta a parlare con una sorta di microfono a batteria che le dava una voce spettrale e metallica, mi raccontava i suoi soliloqui e quella che lei stessa definiva, a proposito, 'scomposizione della vita'. Non mi era simpatica perché allora la ritenevo un po' noiosa e indigesta e poi perché l'uso di frasi 'ad effetto', come appunto quest'ultima, pur in un ambito letterario o didattico, m'apparivano comunque fuori luogo.

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David Bidussa

Dopo l'ultimo testimone

Einaudi, Pag.132 Euro 10,00

La storiografia quando ha un valore civile non consola, bensì pone domande...
Con un'analisi puntigliosa e stringente, che nulla concede ai luoghi comuni e alle facili retoriche, David Bidussa affronta il tema del destino della memoria della Shoah, delle trasformazioni e malformazioni che ha già subìto in questo breve tempo, e di quelle a cui essa andrà incontro a maggior ragione nel futuro, quando tutti i testimoni oculari saranno fisicamente scomparsi. Si interroga sui rischi opposti della 'sacralizzazione' e della 'trivializzazione' di un'esperienza con cui ci si confronta più sulla base di 'un senso di imbarazzo' che di un rigoroso uso della ragione.

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