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Il Paradiso degli Orchi
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Recensioni

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Omar Lòpez Mato

Storia dei freak

Odoya, Pag. 287 Euro 18,00

La battuta era scontata, ai tempi del liceo: 'perché non andiamo a vedere la Mostra'? Che poi mostra non era, ma era solo una ragazza che frequentava una sezione diversa dalla nostra ed era di un bruttezza particolare. Nel senso che la particolarità della sua schifezza non risiedeva in nessun dettaglio preciso: non aveva un naso speciale, nemmeno la bocca era storta o sdendata, non aveva capelli crespi o sottili o mancava di qualcosa, non era né bassa né alta, non aveva gambe storte o grassocce, non vestiva nemmeno male, aveva due comunissimi occhi marrone, ma nel suo complesso faceva davvero schifo.

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Attilio Spaccarelli

Troppe scale!

A&B Editrice, Pag. 170 Euro 15,00

Qualche anno fa, avendo in visione una prima bozza del libro, ne pubblicammo un capitolo nella sezione racconti. Ora, dopo vicissitudini che confermano il brutto andazzo dell'editoria italiana, la stesura definitiva raggiunge il meritato approdo.
E' un libro speciale, autobiografico senza essere un'autobiografia, narrativo senza essere un romanzo, umoristico senza perdere di vista il lato amaro della realtà. Attilio Spaccarelli, costretto dalla sclerosi multipla a muoversi su una sedia a rotelle,

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Ferdinand von Schirach

Il caso Collini

Longanesi, Pag. 166, Euro 14,00

Ferdinand von Schirach, avvocato penalista molto noto in Germania, nipote del capo della Gioventù Hitleriana Baldur von Schirach, deve la sua fama anche al suo primo libro, Un colpo di vento, raccolta di racconti, si pensi. Con questo romanzo riesce nell'impresa – niente di eccezionale, per carità, rientra nel puro calcolo delle probabilità – di farci trovare plausibile una frase dell'immarcescibile quanto sedicente critico letterario del Corsera, l'oscuro D'Orrico

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Marcello Fois

Nel tempo di mezzo

Einaudi, Pag. 263 Euro 20,00

Uff, non sta mai bene nulla. Che sia la bella stagione cominciata troppo in fretta e troppo in fretta rovinatasi? Che sia l'accidia che lentamente t'inocula questa letteratura da centro commerciale con sconto del 15%? Che sia la fame di 'nuovo' che inevitabilmente si risolve nell'intignere nel vecchio?
Conosco da decenni Fois per pensar male, conosco da decenni lo scrittore sardo/bolognese e la sua onestà intellettuale per pensarlo furbo,

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Claudio Nerèo Pellegrini

Tisaura

Besa editore, Pag. 141 Euro 15.00

Esiste l'intimità del lettore? Probabilmente s'è persa, dal momento che ogni giorno ci si parano davanti individui, in treno, in autobus, in metropolitana che, per strappare attimi alla loro frenesia quotidiana, leggono in piedi, appoggiati a sostegni traballanti, mentre camminano e mentre attendono mezzi che ritardano o che addirittura non passano più.
Conservo un ricordo indelebile della mia adolescenza: mia sorella mi aveva regalato Cuore di De Amicis.

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David Halperin

La voce smarrita del cielo

Salani, Pag. 387 Euro 16, 80

Folgorante romanzo d'esordio per lo scrittore ebreo americano David Halperin. La bandella di copertina lo presenta come un romanzo per ragazzi. Se arrivate fino alla fine vi accorgete che non è così. La voce smarrita del cielo (titolo originale, bellissimo, The Journal of a UFO Investigator) è una straordinaria storia ufologica che solo in seconda analisi si presenta come romanzo di formazione. Danny Shapiro, tredicenne introverso e con la madre in fin di vita, si ritrova coinvolto in una storia fantastica di avvistamenti e rapimenti alieni proprio quando la sua vita subisce due svolte clamorose;

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Francesco Scardone

Otto ore, cronistoria di un incidente

Edizioni Graphe.it, Pag. 46 Euro 2,99 (e book)

In una località imprecisata d'Italia un uomo si sveglia e si ritrova chiuso in un'automobile. E' piena estate e fa un caldo boia. L'uomo è agonizzante. Vorrebbe uscire ma l'auto è chiusa dall'esterno. Picchia contro i vetri, si fa uscire il sangue dalla fronte. Fuori, a osservarlo, c'è una donna (capiremo trattarsi della sua ex moglie). Lei lo guarda, soddisfatta. S'intuisce subito che è proprio lei l'artefice di quello scherzetto. Il racconto Otto ore, cronistoria di un incedente, seconda prova di narrativa di Francesco Scardone, pubblicato in versione e book con la Graphe.it, è decisamente convincente.

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Francesco Guccini

Dizionario delle cose perdute

Mondadori, Pag. 142 Euro 10,00

Mi aveva incuriosita l'intervista rilasciata a Fabio Fazio in 'Che tempo che fa', su Rai tre. Guccini era stato simpatico e confesso che era riuscito a crearmi aspettativa. Ora, a lettura ultimata, devo ammettere un po' di delusione. Questo libro può acquistare un valore molto differente (nel senso che c'è un abisso!) in base all'età del lettore. Per chi come me ha conosciuto gli anni Cinquanta ha un forte potere evocativo, risveglia ricordi e in un certo senso consola. La sensazione di aver vissuto parte della vita su un altro pianeta, un mondo estinto di cui si è gli unici sopravvissuti, cede davanti alla possibilità di confrontarsi con ricordi simili ai propri, e di rimettere a fuoco immagini sfumate nella memoria, se non addirittura dimenticate.

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Daniel Pinchbeck

Manifestare la mente

Libri per Evolvere, Pag. 269 Euro 15,00

Daniel Pinchbeck è un giornalista newyorkese ex collaboratore del New York Times, del Rolling Stones, del Village Voice e di altre grandi testate. Annoiato, privo di qualsiasi stimolo esistenziale, tipico ateo cinico della Grande Mela, un bel giorno decide che un senso lo vuole ricercare. Non bastano le droghe da sballo, tanto meno le religioni costituite per trovare un senso "altro" e alto all'esistenza. Pinchbeck si avventura in un duplice viaggio. Fisico, a raggiungere l'Africa, il Gabon in particolare, e a sottoporsi a un'iniziazione con la tribù dei Bwiti, che consiste in una cerimonia con tanto di assunzione dell'iboga, una pianta sacra che 'apre la mente' ad altro tipo di viaggi: quelli psichedelici.

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Fabrizio Patriarca

Qualcosa abbiamo fatto

Gaffi, Pag. 438 Euro 16,00

Mi sovviene un ricordo, chissà se per nostalgia o per assonanza, di quando Callisto Cosulich, critico cinematografico di 'Paese Sera', di fronte alla visione di Superman, il primo, quello con lo scomparso Christopher Reeves, pronunciò tale sentenza: non è roba per il cinema, ma per la psicanalisi. A dir la verità non l'ho mai capita, ma ora me ne approprio.
Qualcosa abbiamo fatto non è roba per la letteratura, ma per la psicanalisi:

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