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Il Paradiso degli Orchi
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RECENSIONI

Walter Siti

Resistere non serve a niente

Rizzoli, Pag. 324 Euro 17,00
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Nemo profeta in patria, mai adagio è stato più significativo a voler riflettere sul misero sedicesimo posto in classifica nazionale conquistato dal nuovo romanzo di Walter Siti Resistere non serve niente edito da Rizzoli. Come ricordava recentemente Giuseppe Genna stiamo assistendo a un'ulteriore divaricazione tra quello che si definisce il successo editoriale e la strada solitaria dei romanzi che riescono a dire ancora qualcosa sulla nostra realtà.

E questo di Siti lo fa raccontandoci la storia di Tommaso ex borgataro con un passato da ragazzo obeso ma ormai "bankster", come lui stesso si definisce, cacciatore di guadagni, titolare di un fondo di investimento che intercetta il capitale globale nelle sue impensabili mutazioni e transiti per farne profitto puro Gli piace stare in prima linea, l'over the counter consente di dribblare la Borsa e di non doversi accodare a qualunque trend.

I soldi gli si attaccano come le api al miele e Tommaso non fa altro che reinvestirli creando altro carburante per altro profitto. Dopo il mondo patinato della TV di Troppi Paradisi, e quello a polvere bianca e oro zecchino dei nuovi borgatari de Il contagio, la nuova dimensione che Siti scandaglia è quella zona grigia tra finanza politica e criminalità organizzata dove con il clic del mouse si evitano spargimenti di sangue e visibilità ostentata ma si rovesciano stati e si creano miserie reali la cui responsabilità rimarrà, naturalmente oscura. Ormai il mondo è piccolo come un pugno il denaro ha sconfitto la geografia: in millesimi di secondo, nell'etere, si spostano capitali e si invertono fortune; un clic del mouse e sorgono palazzi di vetro in periferie desolate.

E tuttavia Tommaso è "un animale di dorso", uno che si volta indietro, non un malvagio ma nemmeno un buono , certamente un nostalgico con un Edipo irrisolto e una madre borgatara che nonostante i soldi, non riesce a dimenticare le minigonne leopardate e i braccialetti d'osso. E poi c'è un padre omicida per destino che gli lascia oltre al vuoto la perfetta protezione di "coloro che non dimenticano" e sanno essere riconoscenti: la sua carriera personale sarà fulminea e altrettanto fulmineo il successo.

Tommaso personaggio dolente è circondato da Gabry un'olgettina, metà escort e metà mantenuta, e poi da Edith professoressa che lo ama di vero, soffocante amore e cerca di sfondare con la narrativa in un mondo altrettanto falso e meschino di quello dei salotti romani. E infine, nel solito registro autofinzionale che ama l'autore, c'è "Walter", cioè Walter Siti, catturato dalla perenne ossessione per il denaro e per il corpo anche adesso che la recente necessaria amputazione dell'erotismo non vuole cicatrizzare e lo costringe ad occuparsi, sia pure sotto contratto, di Tommaso. Sarà lui a scrivere questa storia che è anche la storia degli ultimi anni del nostro paese, ma anche la storia di un tipo umano nell'ultima delle sue mutazioni antropologiche. Come un narratore onnisciente che si rispetti Walter si innamora del suo personaggio e in un ultimo atto di pietà gli concede almeno una parvenza di riconciliazione. Tutti e due (Tommaso e Gabry) all'altezza dei tempi, fuochi che bruciano in diretta. Come mi sento io poco importa, sono alla soglia dei settant'anni e la vecchia esenta dall'obbligo della felicità; ma Tommaso è ancora quasi un ragazzo, non posso permettere che un disguido del destino lo sottragga a se stesso.







di Alessandro Cartoni


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Gustoso


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Troppi paradisi

Einaudi, Pag. 425 Euro 18,50

E mo', che scrivo? Sì, perché il testo (proust-manniano (e mannaro), nel suo genere d'autobiografia ammalata, inferma di genio - e di trasformazione del buon borghese decadente in lupo grigio discordante amante di fisicatissimi) di Siti incorpora, con buona regola "moderna", la sua propria discussione, dàndosi, e ben giustamente, arie di romanzo saggio - che tuttavia non appàlla, siccome il Nostro è narratore di buon nerbo, e se pubblicasse in economica concorrerebbe con la Tamaro a gran vantaggio dell'acquirente (...)

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Autopsia dell'ossessione

Mondadori, Pag. 299 Euro 19.00

Credo che a Siti non piaccia granché il cazzo. E su questo si potrebbe disquisire a iosa anche sull'importanza del membro in ambito relazionale. Quel che invece non convince nella sostanza del romanzo (non sulla forma, che come al solito ingrana la quarta sin da subito e non ce n'è per gli altri) è la riducibilità ad un motivo unico, il solito, e che paradossalmente ci spinge a dire che nello scrittore romano il desiderio verso gli uomini non ha nulla a che vedere con l'omosessualità.

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Contro l'impegno

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E’ ovvio che uno scrittore, sceneggiatore, saggista, professore, programmatore televisivo e chissà quanto ancora come Walter Siti, si diletti ad esaminare, e in fondo a suggerire, su dove possa andare l’arte dello scrivere ed il suo destino.

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I figli sono finiti.

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Omnis homo mendax. Hai voglia a dire. I latini sapevano quel che scrivevano. Tutti gli uomini sono bugiardi. Vero. Persino gli scrittori, anzi, gli scrittori sono dei bugiardi patentati. Tranne qualche eccezione. Walter Siti è una di queste.

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