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Un anniversario dovuto ed obbligatorio. Il 7 aprile nasceva Billie Holiday.
Il 7 aprile del 1915 nasceva Billie Holiday, ormai considerata da tutti, unanimemente, la più grande cantante del Novecento. Anniversario questo che andrebbe ricordato ogni anno (chissà che noi orchi non lo facciamo davvero). Intanto siamo i primi a segnalarlo e riproponiamo l'artista con una delle sue interpretazioni più impressionanti, quella 'Strange fruit' che fece capire al mondo intero l'arte della drammaturgia.
Gli alberi del sud fanno strani frutti
Sangue sulle foglie, sangue sulle radici
Corpi neri dondolano nella brezza del sud
Strani frutti penzolanti dai pioppi
Goffredo Parise parla di Giovanni Comisso
Il classico di questa settimana è Giovanni Comisso. Meglio ancora, il premio Strega del 1955. E chi meglio di Goffredo Parise, eternamente estimatore dello scrittore trevigiano, può parlarne? Sono tracce nel tentativo di carpire la personalità multiforme di un intellettuale fiero e discreto.
Emanuele Artom
Trovate essenziali informazioni su Emanuel Artom nella rubrica 'classici' dove si esaminano i suoi Diari.
Il video serve per arricchire il discorso: spesso le immagine sono più potenti delle stesse indispensabili parole.
Nel caso di Artom le prime completano le altre.
La busta paga.
Non avendo trovato, ahinoi, tracce di Augusto Frassineti, autore che tratta di burocrazie e ministerialità, inseriamo in video un estratto da una trasmissione Rai, in cui l'atto della consegna della busta paga diventa una sorta di totem della ministerialità appunto. Protagonisti Villaggio, nelle forme di Fracchia, e insieme a lui un corpo di ballo e due formidabili spalle, Gigi Reder che fu poi il ragionier Filini nei vari Fantozzi e Daniele Formica, appena da noi ricordato la settimana scorsa.
I fratellini in Rai
I fratellini Di Mino in Rai: mica è facile ottenere simili traguardi. Certo, essere recensiti da 'esperti' di regime (suvvia, cercate di capire l'espressione, non riducetevi a trovare alibi e tentazioni ideologiche per non comprendere) non è proprio il massimo, tuttavia l'attenzione dedicata al bel romanzo Fiume di tenebre è fonte di soddisfazione. Soprattutto per noi orchi.
La biblioteca di babele n.2
Con questa rubrica, al suo secondo numero, abbiamo voluto rinverdire la nobile tradizione della parodia e del falso letterario (ci si sono confrontati autori come Borges, Lem, Monterroso e in Italia il mitico Paolo Vita Finzi e non ultimo Michele Serra). In più una sorta di goliardia post-puberale ci ha fatto pensare che di questi tempi la presa per il culo sia operazione ontologicamente necessaria.
La biblioteca di babele n.1
Con questa rubrica, al suo primo numero, abbiamo voluto rinverdire la nobile tradizione della parodia e del falso letterario (ci si sono confrontati autori come Borges, Lem, Monterroso e in Italia il mitico Paolo Vita Finzi e non ultimo Michele Serra). In più una sorta di goliardia post-puberale ci ha fatto pensare che di questi tempi la presa per il culo sia operazione ontologicamente necessaria.
Ricordo di Paolo Stoppa e Friedrich Dürrenmatt
Già che si parla nei classici di Dürrenmatt, nel nostro spazio video pubblichiamo un frammento di un vecchio sceneggiato Rai, del 1972, e precisamente Il sospetto, dove uno straordinario Paolo Stoppa, nella parte del commissario Bärlach, si confronta con un killer seriale, interpretato da un altro 'signore' del piccolo e grande schermo: Adolfo Celi. Nello scambio di battute tra i due, l'attento lettore di Dürrenmatt, può ritrovarvi tutta la sua arte ed il suo pensiero: quindi la sua letteratura.
Teresa De Sio si 'confessa'.
Abbiamo più volte parlato del suo interessantissimo romanzo Metti il diavolo a ballare (Einaudi). Abbiamo anche intervistato l'artista a proposito di questa sua tentazione letteraria. Ora dalle sua stessa voce ricaviamo informazioni e dettagli in più. Ed è sempre un bell'ascoltare.
I topi nelle fogne di Busi
Ha ragione chi dice che l'uomo, in Italia, è l'unico a non aver peli sulla lingua. Anche in questo brevissimo video Busi mostra tutta la sua vetriolinica predisposizione all'incazzo, senza essere, contrariamente a quanto di dica di lui, volgare.
Parla di politici e di topi e di quanto alcuni politici assomiglino agli 'amabili' animaletti. Ma siam sicuri che ci si possa fermare a tale similitudine? Siam sicuri, noi che parliamo di letteratura, che non sia giusto relegare nelle fogne anche quelli che hanno devastato la nostra letteratura coi loro liquami e soporattutto chi da loro la possibilità di riversarli nel mare nostrum della nostra prestigiosa tradizione?
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