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RECENSIONI

Fredric Brown

Ho ucciso mia nonna?

Classici Giallo Mondadori, Pag. 223 Euro 4,20
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Dico sempre: bisogna fare attenzione. Nello spulciare vecchie bancarelle, nello 'spidocchiare' vecchie librerie (quelle che in pratica non esistono più soppiantate da questi mega spazi che sembrano un po' ospedali da fiction americana) e nel dare un'occhiata alle edicole stracolme di cd e dvd e di quotidiani con gli strilli a quattro colonne.

Perché ogni tanto scatta la sorpresa che non t'aspetti.

Metti i Classici del Giallo Mondadori: una sorta di istituzione, tipo quelle cose che credi eterne e la cui origine sembra perdersi nella notte dei tempi. Una collana che ha svezzato neofiti del giallo e allietato le giornate degli appassionati del genere, nonostante le proposte non sempre siano all'altezza (ma come potrebbe essere possibile, dal momento che da secoli sforna due appuntamenti mensili?).

Il richiamo, in questo caso è d'obbligo, perché in questi giorni trovate in edicola ben due romanzi che vale la pena comprare (visto anche il prezzo contenutissimo): Ho ucciso mia nonna? di Fredric Brown e Il lago d'oro di Carter Dickson.

Fermiamoci per il momento al primo. Lui è conosciuto soprattutto per la fantascienza: Assurdo Universo del 1949 e Il vagabondo dello spazio del 1957 meritano la lettura e soprattutto la considerazione di chi giostra nei generi. Apprezzatissimo, tra l'altro, dal nostro Eco (ma lo dico per pura curiosità non certo per complessi di inferiorità come fanno quelli che per 'omaggiare' il giallo riportano le considerazioni entusiastiche di Bertold Brecht!), come ogni buon scrittore non mainstream, soprattutto americano, ha sempre spaziato con relativa elasticità anche nel poliziesco (anzi, a dirla tutta, la produzione di 'delitti' è decisamente superiore a quella più fantastica).

Ho ucciso mia nonna? appartiene decisamente alle tentazioni più grandguignolesche, anche se Brown è scrittore tutt'altro che esagerato o preda di chissà quali tentazioni sanguinarie. Uscito in Italia in pratica mezzo secolo fa nelle edizioni Garzanti contiene una storia che sfrutta un canovaccio ben 'oliato, quello del protagonista che a causa di un'amnesia non ricorda assolutamente quello che gli è successo da un'ora precisa in poi. Il caso vuole, guarda te, che quell'ora, anzi, quel dato momento, coincida con l'assassino della nonna.

Dunque la trama procede lineare: Rod Britten, lo smemorato, procede a tappe forzate nel tentativo di ricomporre i pezzi della sua memoria e anche nella prospettiva di scongiurare l'ipotesi che lui stesso possa essere un ipotetico assassino.

Si diceva: tutto nella tradizione, tradizione tra l'altro che fu ampiamente sfruttata dalla cinematografia hollywoodiana degli anni cinquanta col filone noir. Brown ci mette di suo, cioè un mestiere di tutto rispetto ed una scrittura lineare che farà piacere agli estimatori del giallo classico ed eventualmente attrarre nuovi lettori (in fondo cos'è questa recensione se non lo sforzo di catturare nuovi ammiratori di uno scrittore 'saggio'?).

Se avrò tempo voglio presentare anche l'altro testo: Il lago d'oro di Carter Dickson (alias John Dickson Carr... ed è tutto dire!).





di Eleonora del Poggio


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Gustoso


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Fredric Brown

Cinque giorni d'incubo

Giallo Mondadori, Pag. 173 Euro 4,90

Reitero il consiglio: mi raccomando, voi che vi lasciate suggestionare ed affascinare da storie di 'genere', magari con qualche rimasuglio old style, fate sempre attenzione alle bancarelle e alle edicole. E fate attenzione al Giallo Mondadori: sì perché l'istituzione 'secolare' approfitta spesso dei suoi fondi di magazzino per riportare alla luce vecchie avventure non necessariamente adatte solo ad una lettura di fronte ad un caminetto (per chi ancora se lo può permettere).
Prendiamo ad esempio questo Brown d'annata (1962)

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