RECENSIONI
Carlo Emilio Gadda
Villa in Brianza
Adelphi, Pag.67 Euro 5,50
Si sappia subito, a scanso di frustrazioni, che il testo di Gadda è breve, anzi brevissimo, solo 17 pagine, e dunque tale da stimolare, sì, un certo appetito (di Gadda basta una frase per suscitare trepida ingordigia) ma ben lungi dal dare sazietà. E però ha il pregio di essere un racconto rimasto inedito fino al 2001, e denso di spunti che agli occhi degli esperti rivelano essere i prodromi di capolavori futuri, come La cognizione del dolore. Altra ragione di interesse è il contenuto amaramente autobiografico, là dove il ritratto dei genitori è tratteggiato, più che con ironia, con feroce sarcasmo. Lui, il signor Pelegatta, credeva in Dio, negli Apostoli tutti e nella Santa Chiesa Madre di tutti li uomini, ma non aveva il becco d'un quattrino. Amava atteggiarsi a gentiluomo di campagna, dopo aver vestito con esiti fallimentari i panni dell'imprenditore: aveva una volta costruito una filanda in un sito dove tutti lo sconsigliavano: senz'acqua, senza maestranze. Ma egli le avrebbe create, avrebbe apportato la prosperità e il progresso, ecc. ecc. anche in quel posto. Difatti appena finita la dovette liquidare più che in fretta: e nessuno seppe che cosa farne: stalla non era, letamaio neanche, "casa popolare" neanche. La madre, che è qui chiamata semplicemente la Marchesana, viene liquidata in modo ben più sintetico, piena di virtù e di coraggio e di studi, ma incorreggibilmente dedita all'alcool, col caro fiasco nel caro armadio, più che alla cura dei tre figli, che erano spauriti e mal vestiti. Vittime delle paterne manie salutiste, ma anche della lodevole intenzione di sostenere l'industria brianzola acquistando marchingegni tanto complessi quanto scarsamente utilizzabili, come la pompa del pozzo che sibilava e faceva strani gargarismi invece di dar acqua, o come le gelosie a "coulisse" che funzionavano dopo ore di fatica con l'aiuto della gente dei dintorni, i bambini erano attratti da ben altre meraviglie: ad esempio la capacità della domestica Marietta di fare la piscia in piedi, sul prato, terrorizzando le formiche nella cui tradizione orale e scritta credo debba vivere ancor oggi il mito platonico e mosaico del diluvio.
Questo libretto della Biblioteca minima, curato da Giorgio Pinotti, corredato da brani biografici e commenti critici, nonché arricchito da una folta messe di note, è da considerarsi, più che un semplice testo di lettura, una chicca letteraria particolarmente apprezzabile dai cultori di Gadda. Ha comunque il merito di risvegliare anche l'attenzione del lettore comune, che non saziato da questa lettura sarà portato a tuffarsi avidamente nelle più ponderose opere dell'Autore.
di Giovanna Repetto
Questo libretto della Biblioteca minima, curato da Giorgio Pinotti, corredato da brani biografici e commenti critici, nonché arricchito da una folta messe di note, è da considerarsi, più che un semplice testo di lettura, una chicca letteraria particolarmente apprezzabile dai cultori di Gadda. Ha comunque il merito di risvegliare anche l'attenzione del lettore comune, che non saziato da questa lettura sarà portato a tuffarsi avidamente nelle più ponderose opere dell'Autore.
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