RECENSIONI
Shirley Jackson
Abbiamo sempre vissuto nel castello.
Gli Adelphi, traduzione di Monica Pareschi, Pag. 189 Euro 12.00
Scriveva Stephen King a proposito di un altro classico della Jackson, e precisamente La casa degli invasati: A livello più semplice, La casa degli invasati è la storia di quattro investigatori del soprannaturale che si riuniscono in una casa di fama sinistra, Hill House, per studiarne i fenomeni. I protagonisti – Eleanor, Theo e Luke – si sono riuniti per invito del dottor Montague, un antropologo specializzato nell’occulto, ma è intorno ad Eleanor, uno dei più bei personaggi usciti dal nuovo gotico americano, che il romanzo si concentra. La casa degli invasati è uno dei grandi libri del terrore dei nostri tempi, e anzi mi sembra che insieme al Giro di vite di Henry James sia il massimo capolavoro del soprannaturale degli ultimi cento anni. E’ il libro che ha inaugurato la nuova vena della narrativa nera americana.
Sappiamo, da tanti anni ormai, quanto il King nazionale esageri su certe diatribe e su certi commenti letterari, ma paragonare Henry James a Shirley Jackson non è un peccato così mortale. Anzi. In Abbiamo sempre vissuto nel castello la Jackson torna su argomenti che le sono molto vicini. Un nucleo familiare, dei delitti verificatesi in precedenza, un luogo-abitazione, ma forse qualcosa di più misterioso e un finale questa volta però meno invasivo. Tant’è. Il risultato che esce fuori è rimarchevole e contraddistingue la scrittrice dal resto dei tanti scrittorucoli che si sono sempre affaccendati nell’arte di metter paura.
La cosa però che è più pregevole nell’arte della Jackson, accanto alla capacità quasi ossessiva di non lasciar nulla al caso e fare di ogni persona ed oggetto il centro del suo racconto, è quella di raccontare il meccanismo che ha creato con la semplicità, e non con l’effetto della putrescenza orrorifica, e con la delicatezza che necessita e invogliando il lettore ad entrarci dentro senza che poi l’uscita determini situazioni più incresciose.
Non voglio ripetermi, ma per capire meglio quello che dico, riporto di seguito un pezzo del romanzo. Anzi proprio l’inizio: Mi chiamo Mary Katherine Blackwood. Ho diciotto anni e vivo con mia sorella Constance. Ho sempre pensato che con un pizzico di fortuna potevo nascere lupo mannaro, perché ho il medio e l’anulare della stessa lunghezza, ma mi sono dovuta accontentare. Detesto lavarmi, e i cani e il rumore. Le mie passioni sono mia sorella Constance, Riccardo Cuor di Leone e l’Amanita phalloides, il fungo mortale. Gli altri membri della famiglia sono tutti morti.
Ecco chi è veramente Shirley Jackson.
di Alfredo Ronci
Sappiamo, da tanti anni ormai, quanto il King nazionale esageri su certe diatribe e su certi commenti letterari, ma paragonare Henry James a Shirley Jackson non è un peccato così mortale. Anzi. In Abbiamo sempre vissuto nel castello la Jackson torna su argomenti che le sono molto vicini. Un nucleo familiare, dei delitti verificatesi in precedenza, un luogo-abitazione, ma forse qualcosa di più misterioso e un finale questa volta però meno invasivo. Tant’è. Il risultato che esce fuori è rimarchevole e contraddistingue la scrittrice dal resto dei tanti scrittorucoli che si sono sempre affaccendati nell’arte di metter paura.
La cosa però che è più pregevole nell’arte della Jackson, accanto alla capacità quasi ossessiva di non lasciar nulla al caso e fare di ogni persona ed oggetto il centro del suo racconto, è quella di raccontare il meccanismo che ha creato con la semplicità, e non con l’effetto della putrescenza orrorifica, e con la delicatezza che necessita e invogliando il lettore ad entrarci dentro senza che poi l’uscita determini situazioni più incresciose.
Non voglio ripetermi, ma per capire meglio quello che dico, riporto di seguito un pezzo del romanzo. Anzi proprio l’inizio: Mi chiamo Mary Katherine Blackwood. Ho diciotto anni e vivo con mia sorella Constance. Ho sempre pensato che con un pizzico di fortuna potevo nascere lupo mannaro, perché ho il medio e l’anulare della stessa lunghezza, ma mi sono dovuta accontentare. Detesto lavarmi, e i cani e il rumore. Le mie passioni sono mia sorella Constance, Riccardo Cuor di Leone e l’Amanita phalloides, il fungo mortale. Gli altri membri della famiglia sono tutti morti.
Ecco chi è veramente Shirley Jackson.
di Alfredo Ronci
Dello stesso autore
Shirley Jackson
La meridiana
Adelphi, Pag. 251 Euro 19.00Adelphi ha ormai deciso, pubblicherà praticamente tutto di Shirley Jackson, definita dai più la regina del gotico.
CERCA
NEWS
-
12.11.2024
La nave di Teseo.
Settembre nero. -
12.11.2024
Tommaso Pincio
Panorama. -
4.11.2024
Alessandro Barbero
Edizioni Effedi. La voglia dei cazzi.
RECENSIONI
-
Giuliano Pavone
Per diventare Eduardo
-
Giuliano Brenna
L’odore dei cortili
-
Piergiorgio Paterlini
Ragazzi che amano ragazzi
ATTUALITA'
-
Ettore Maggi
La grammatica della Geopolitica.
-
marco minicangeli
CAOS COSMICO
-
La redazione
Trofeo Rill. I risultati.
CLASSICI
CINEMA E MUSICA
-
Marco Minicangeli
La gita scolastica
-
Marco Minicangeli
Juniper - Un bicchiere di gin
-
Lorenzo Lombardi
IL NERD, IL CINEFILO E IL MEGADIRETTORE GENERALE
RACCONTI
-
Fiorella Malchiodi Albedi
Ad essere infelici sono buoni tutti.
-
Roberto Saporito
30 Ottobre
-
Marco Beretti
Tonino l'ubriacone