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Il Paradiso degli Orchi
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RECENSIONI

Jean-Christophe Grangé

Amnesia

Garzanti, Pag. 752 Euro 20,00
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Giusto qualche settimana fa abbiamo recensito Il giuramento, una riproposta in edicola di Grangé, e ci si chiedeva come facesse una mente umana a partorire trame del genere, così fitte, così piene di colpi di scena, così diversificate e sempre comunque coerenti e precise (una metafora perfetta per 'specificare' i plot sarebbe quella di un fiume che si disperde in centinaia di piccoli rivoli per poi ricongiungersi compatto un attimo prima di 'scendere' a mare).

La stessa domanda me la pongo per Amnesia, l'ultimo romanzo dello scrittore francese e da noi presentato quasi in presa diretta, dal momento che è uscito da pochi giorni. Stessa domanda dunque, ma conclusioni un po' diverse. Nel senso che Il giuramento era una vera e propria pirotecnia del genere e dove tutto si ricomponeva alla perfezione, mentre in Amnesia, con personaggi e situazioni del tutto differenti (altra caratteristica di Grangé, altro punto a suo favore...) vi è una sottile ruggine negli ingranaggi e qua e là serpeggia una sensazione di inattendibilità. Come se la propensione alla stupefazione determini nello stesso tempo il pericolo di un eccessivo sbandamento (ma che non è il 'fuori tema' delle nostre ossessioni scolastiche).

Qui il noir s'accoppia alla fantascienza, alla sperimentazione scientifica, ai complotti governativi, al grande potere centrale: uno psicanalista – che dopo un po' scopriremo avere numerose identità – decide di indagare su una serie di delitti che presentano evidenti simbologie mitologiche e che sembrano ricondurre ad un'unica mente criminale.

Siamo sì dalla parti del 'serialkilleraggio' ma visto da una visuale diversa, anche perché il grosso della storia non si concentra sul presunto colpevole, ma sugli itinerari mentali dell'indagatore che scopre ben presto di far parte del 'progetto' stesso della mente criminale.

Non vorremmo fare i superficiali e i pignoli, ma anche le settecento e più pagine non possono competere con lo stesso numero de Il giuramento. Quest'ultimo tratteneva la suspense fino all'ultima riga, Amnesia si trascina un po' stancamente quando il lettore intuisce già l'esito finale, anche se non supportato totalmente dalla mole considerevole di argomentazioni.

Intendiamoci, tutte le qualità di Grangé, ormai considerato uno dei più validi 'noiristi' del mondo, rimangono intatte (sì, la domanda essenziale rimane quella: come può una mente umana partorire siffatti intrighi?), rimane il dubbio che la propensione al trip narrativo gli abbia preso la mano e lo abbia trascinato in un contesto che finisce col 'diluire' il genere.

Mi sentirei di consigliarvi il libro solo se muniti di una certa pazienza, altrimenti è il caso di spostarsi su lidi meno 'congestionati'.



di Eleonora del Poggio


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Mangiabile


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Jean-Christophe Grangé

L'impero dei lupi

SuperPocket, Pag. 495 Euro 5,90

Grangé ormai è una star, tanto che spesso i suoi romanzi vengono 'identificati' con immagini tratte dai film tratti a loro volta dalle sue storie. Prendete la copertina di questo noir: sulla destra, in mezzo alle fiamme dell'inferno c'è il volto di Jean Reno che è spesso protagonista di siffatte avventure. Potenza della cinematografia e del mercato.
Se vogliamo Grangé è ancor meglio scrittore che sullo schermo: per quanto uno voglia, la durata 'sopportabile' di un film

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Jean-Christophe Grangé

Il giuramento

Best thriller – Superpocket, Pag. 682 Euro 6,90

Potrei non parlare del romanzo e chiedermi solo: come fa una mente umana a partorire una storia del genere?
Connotazione negativa o positiva?
In questo specifico caso positivissima.
Non esito a definire Il giuramento uno degli intrecci più straordinari e complessi che mi sia capitato di leggere negli ultimi anni. Lo scrittore francese da prova di un talento unico e di una lucidità mentale cristallina ed impareggiabile.

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