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Il Paradiso degli Orchi
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RECENSIONI

Simone Pazzaglia

Amanita

Edizioni il Foglio, Pag. 158 Euro 12,00
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Ci sono in questo libro due cose imbarazzanti. La prima che salta all'occhio è la copertina, di quelle che se esistesse ancora la buona abitudine di foderare i libri con una bella carta decorata verrebbero foderate subito, per non vederle più. E pazienza. La seconda cosa è più difficile da digerire. E' la sciatteria dell'editing, se mai c'è stato, se mai qualcuno ha corretto le bozze, cosa di cui è facile dubitare. Una marea di refusi, di imperfezioni grandi e piccole infastidisce il lettore come la sabbia nel letto, la stessa che tormenta il protagonista, angariato da una moglie arpia. Lo so, qualche refuso è fisiologico (ho detto qualche!) ma altre cose, ripetute esattamente uguali, non possono per la legge delle probabilità essere dei refusi. Da quando in qua per esempio si dice 'ben, bene' con la virgola in mezzo? Ma il disastro succede già a pagina 15 quando, dopo una navigazione fra le secche, ti capita l'iceberg! Ho buone ragioni per credere che non sia un refuso, ma uno strafalcione autentico. Davvero imbarazzante, quando si legge per poter valutare le qualità di un libro dando per scontato che abbia i requisiti minimi, quelli per così dire scolastici. Io continuo a non capire perché la gente frequenti i corsi di scrittura creativa invece di dedicarsi allo studio assiduo dell'ortografia, della grammatica e della sintassi. E, perché no, a proficue incursioni nel vocabolario della lingua italiana dove, per quanto già si sappia, si scopre sempre qualcosa di nuovo.

Insomma, è triste dover fare questi discorsi quando poi il romanzo in sé non è male. Amaro, cinico, paradossale, pervaso da un'ironia corrosiva, è la descrizione di una vita di coppia che assomiglia a un campo di battaglia.

La mia strategia è la guerriglia.

Starsene nascosto, colpire quando meno se lo aspetta e correre subito in ritirata.

Al limite potrei essere un cecchino.

La mia vendetta è qualcosa che vive nell'ombra in maniera subdola ma che cadrà come una scure e spaccherà quella testa prima ancora che se ne renda conto.


Dal canto suo la mogliettina non è da meno. Fra una meditazione buddista e un digiuno purificatore, ordisce le trappole più efferate. Perché tutto quest'odio che impregna l'aria? E, domanda ancora più inevitabile: perché questi due stanno ancora insieme? La risposta non c'è se non nella misteriosa alchimia di coppia, di tante coppie che conosciamo. L'odio e l'amore sono collanti ugualmente efficaci, in molti casi, per cementare l'unione.

Senza esclusione di colpi, il gioco è duro. Dal vetro nelle scarpe ai polli allevati a diossina, dai gusci di lumaca nel ragù allo spezzatino di funghi velenosi.

Amanita falloide.

Perfettamente identica alle foto che avevo lungamente sfogliato e accarezzato (...)

Un grido si fece spazio dallo stomaco e si propagò nel silenzio rimanendo sospeso nell'aria.

Ammutolirono gli uccelli.

Una strana inquietudine e gioia si accanì sulle gambe costrette a piegarsi in prossimità di quelle piccole teste rotonde.

(...)

Iniziai a guardarmi intorno con il terrore che spuntasse di nuovo qualcuno di indesiderato.

Ero solo.


Divertente e spietato.

Va bene, l'Autore si può salvare. Però, per favore, fucilate l'editor.



di Giovanna Repetto


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