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Il Paradiso degli Orchi
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RECENSIONI

Henry H. Bashford

Augustus Carp. Autobiografia di un vero galantuomo

Elliot, Pag. 246 Euro 16,50
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Bashford, misconosciuto scrittore inglese del primo Novecento, meno oscura figura di medico (membro del Reale Collegio di Medicina), poliedrico poeta (popolare) e saggista (con pubblicazioni su "Lancet"), rimarrà probabilmente negli annali per via di questo romanzo grottesco e satirico, originariamente apparso, anonimo, nel 1924. Burgess, nella postfazione (datata 1966), saluta l'opera come uno dei grandi romanzi umoristici del Novecento: lamenta la sua scarsa circolazione in patria, festeggia la nuova edizione inglese e ribadisce l'ambientazione edoardiana se non addirittura tardo-vittoriana; atipica, in ogni caso, rispetto a quella scelta dai contemporanei (Woolf, Huxley, Joyce). Genere di riferimento è quello british della "deadpan comedy" (l'umorismo impassibile). Oggetto degli strali è l'ipocrisia religiosa inglese metropolitana. L'attacco è frontale e spesso decisamente divertente; il registro stilistico è un bizzarro letterario alto, inevitabilmente in contrasto con la materia trattata.

Augustus Carp è il romanzo di un nemico inflessibile del peccato: nato Augustus in omaggio più a suo padre e che a Sant'Agostino (e così sarà per suo figlio), tartassato da problemi di digestione, nevrastenia, tendenza agli eczemi, emicranie occipitali, gonfiore addominale flatulento (ma immune al vaiolo: pag. 25), è un grande esperto di testi sacri (apocrifi inclusi) e di scritti di Longfellow. Accompagneremo Augustus in eroiche imprese: debellare la tigna, beccarsi una pallonata (sulla nuca), fronteggiare aggressioni (ottenendo pubbliche scuse), sorbirsi scene d'amore (con grave scandalo) e sabotare le sale da ballo; nel frattempo, l'infanzia gli viene crudelmente strappata via come un geranio in boccio (pag. 60), e il giovanotto si ritrova a rispondere a una chiamata importante: diventerà un magnate cristiano: un cristiano commerciale. Possibilmente, un grossista. Commerciante ma cristianissimo, e pronto a estirpare il maligno in ogni cosa. L'età adulta di questo stupido cittadino (stupido ma avido lettore della Bibbia) è descritta con classe in passi come questo: Ora ero pronto per vestirmi e, respingendo lenzuola e coperte, per prima cosa mi sporgevo in avanti per prendere i pantaloni che la sera prima avevo appositamente appeso sulla pediera. Tenendo fermi i pantaloni, alle cui estremità aderivano ancora i calzini, riuscivo, senza togliermi la camicia da notte, a vestire gli arti inferiori prima di alzarmi; e soltanto allora scendevo dal letto e attraversavo la stanza dirigendomi al lavamano (...). Dopo aver chiuso a chiave l'uscio e accostato le tende, mi toglievo la camicia da notte onde procedere alle abluzioni (pag. 166).

Siamo dalle parti dei libri di culto per bibliofili e bibliomani: l'opera, una stravaganza micidiale, è espressione di un umorismo estraneo alla nostra tradizione e di un malessere nei confronti di una visione della religiosità che potremmo tradurre e italianizzare senza difficoltà. Cattivo, non soltanto caustico, e ridicolizzante, Augustus Carp è un probabile progenitore dell'approccio corrosivo e demenziale dei Monty Python.

Nuovo repêchage snob a firma Elliot. Ci stanno viziando.





di Gianfranco Franchi


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