Nefandezze. Ad un livello simile credo non si sia mai arrivati. Prendiamo questo nuovo noir dello scrittore inglese Peter Robinson – bel mestierante, ma che ogni tanto se ne va per la tangente e ne fa di cotte e di crude – ambientato ai nostri giorni e durante i mitici e favolosi anni sessanta.

Titolo (avete modo di verificare): Black Dog. Che un cretinetti qualsiasi penserebbe essere originale dal momento che è in lingua inglese. Macché.

L'intestazione vera è Piece of my heart.

Il cretinetti di cui sopra si chiede: perché mai cambiare titolo dal momento che si è mantenuta la lingua del narrante? E poi Black dog ha effettivamente qualcosa a che vedere con la storia in oggetto?

Di nuovo: macché.

Il cretinetti, che non è cretino, a forza di spremere le meningi ha un lampo improvviso: ma vuoi vedere che il titolo originale, contrariamente al falso, ha una sua pertinenza col noir e quindi è molto più azzeccato?

Come farebbe Paperino 'mumbla, mumbla mumbla' e alla fine trova il bandolo della matassa: Peter Robinson dedica gran parte del romanzo ad un delitto avvenuto negli anni sessanta, durante un raduno rock (sulla scia di quelli già avvenuti sull'isola di White e a Woodstock) ed il cretinetti, che ha un certa età ed anche un po' di nostalgia per quei tempi (tranne che per la poesia beat che gli è sempre sembrata una fregnaccia a cominciare dall'urlo di Ginsberg), rispolvera con dovizia certosina il suo parco-vinile ed arriva alla conclusione che Piece of my heart è un preciso riferimento ad una canzone della mitica Janis Joplin contenuta nell'altrettanto mitico album Cheap Thrills del 1968 (con la celebre copertina di Robert Crumb) e che faceva Have another little piece of my heart now, baby, yeah eccetera eccetera.

Se la conclusione è giusta (e lo è per davvero!) il cretinetti si chiede: ma tutto questo che cazzo c'entra con Black Dog?

Bella domanda: sarebbe da trasferirla direttamente a quegli imbecilli della Superpocket che si sono inventati la puttanata.

Veniamo più stringatamente a noi: Leeds. Settembre 1969. Il primo festival rock dello Yorkshire si è appena concluso. Migliaia di giovani si sono scatenati sulle note dei Mad Hatters; all'alba quello che resta è un campo fangoso e pieno di rifiuti ed un cadavere.

Leeds. Oggi.

L'ispettore Alan Banks si sta occupando dell'omicidio di Nick Barber, un giovane giornalista musicale. Tutto lascia pensare a un delitto d'onore, ma quando Banks scopre che Nick stava scrivendo un pezzo sui Mad Hatters, ripesca il fascicolo di un omicidio avvenuto molto tempo prima. A distanza di trent'anni, l'ispettore torna a indagare sull'assassinio di Linda Lofthouse, una diciassettenne trovata uccisa dopo un mitico concerto rock, e sulla morte sospetta di un musicista della band, pochi mesi più tardi. Solo coincidenze?

Lettura soddisfacente, anche se cinquecento pagine sono un'esagerazione (la solita esagerazione degli scrittori noir).



di Alfredo Ronci