RECENSIONI
Tersite Rossi
Chroma. Storie degeneri
Les Flaneurs, 188 euro 15
Di Tersite Rossi il Paradiso degli Orchi ha già ospitato la presentazione del “Dispaccio”, una sorta di newsletter dove il collettivo pubblica storie e racconti (a volte a puntate) e dove a farla da padrone sono gli “antieroi” brutti, deboli e codardi. Ecco le nuove strade battute dalla narrativa.
Su quella falsariga Tersite Rossi pubblica adesso con Les Flaneurs, la raccolta Chroma. Storie degeneri, cinque racconti corposi con un brevissimo prologo. Notevole e azzeccata la copertina, evocativa di quello che poi troveremo dentro. Le storie infatti sono catalogate (se così vogliamo dire) proprio dai colori — Nero, Blu, Giallo, Rosa, Rosso — mentre il prologo non poteva che essere il colore bianco.
Chroma è una bella lettura, forte, a tratti quasi disturbante. I racconti, pur non essendo tutti allo stesso livello, hanno una qualità media alta, con un paio di picchi che da soli già valgono il prezzo della copertina. Prendiamo per esempio il primo – “Racconto nero - L’uomo perduto” – una storia di ambientazione gotica e dallo spirito nietzschiano che lo pervade dall’inizio alla fine. C’è una grande capacità descrittiva da parte dell’autore(i) nella discesa che il protagonista fa in quella gola tra le montagne, una discesa che lo porterà a maturare qualcosa di diverso, di “altro” dalla normalità. Qualcosa che va oltre il bene e il male.
In “Racconto blu - Fra 84 anni” veniamo invece proiettati nel futuro di un mondo distopico che è stato generato da una guerra. Nessuno sa cosa sia veramente successo in quel conflitto — è il Grande Vuoto, la rimozione della memoria collettiva — e che ha portato a una divisione tra due classi, gli Alati e i Mediocri. Ma questa situazione è immutabile nel tempo, o c’è forse la possibilità di un mondo migliore e più inclusivo?
Negli altri racconti troveremo pornodivi, giudici che pensano di essere sempre nella parte del giusto o spietati giochi di potere. Insomma un frammentarsi di narrazioni, che sembrano la luce bianca del prologo (“Le mille e una Camel”) spacchettata da un prisma. Proprio come un arcobaleno, che la copertina ricorda in modo non casuale. Da leggere.
Marco Minicangeli
di Marco Minicangeli
Su quella falsariga Tersite Rossi pubblica adesso con Les Flaneurs, la raccolta Chroma. Storie degeneri, cinque racconti corposi con un brevissimo prologo. Notevole e azzeccata la copertina, evocativa di quello che poi troveremo dentro. Le storie infatti sono catalogate (se così vogliamo dire) proprio dai colori — Nero, Blu, Giallo, Rosa, Rosso — mentre il prologo non poteva che essere il colore bianco.
Chroma è una bella lettura, forte, a tratti quasi disturbante. I racconti, pur non essendo tutti allo stesso livello, hanno una qualità media alta, con un paio di picchi che da soli già valgono il prezzo della copertina. Prendiamo per esempio il primo – “Racconto nero - L’uomo perduto” – una storia di ambientazione gotica e dallo spirito nietzschiano che lo pervade dall’inizio alla fine. C’è una grande capacità descrittiva da parte dell’autore(i) nella discesa che il protagonista fa in quella gola tra le montagne, una discesa che lo porterà a maturare qualcosa di diverso, di “altro” dalla normalità. Qualcosa che va oltre il bene e il male.
In “Racconto blu - Fra 84 anni” veniamo invece proiettati nel futuro di un mondo distopico che è stato generato da una guerra. Nessuno sa cosa sia veramente successo in quel conflitto — è il Grande Vuoto, la rimozione della memoria collettiva — e che ha portato a una divisione tra due classi, gli Alati e i Mediocri. Ma questa situazione è immutabile nel tempo, o c’è forse la possibilità di un mondo migliore e più inclusivo?
Negli altri racconti troveremo pornodivi, giudici che pensano di essere sempre nella parte del giusto o spietati giochi di potere. Insomma un frammentarsi di narrazioni, che sembrano la luce bianca del prologo (“Le mille e una Camel”) spacchettata da un prisma. Proprio come un arcobaleno, che la copertina ricorda in modo non casuale. Da leggere.
Marco Minicangeli
di Marco Minicangeli
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Tersite Rossi
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e/o, Pag. 223 Euro 15,00Certo che la copertina è buffa assai: iniziare un noir avendo davanti la faccia di Franco Oppini, l'indimenticato (o dimenticato, c'est la même chose) membro del gruppo di cabaret 'I gatti di vicolo miracoli' non è proprio il massimo. L'intento di chi l'ha concepita (Luca Laurenti, che non è l'amico di Bonolis) è stato quello di rendere l'immagine anche un po' inquitante (il tema del romanzo potrebbe esserlo) attraverso un'invadenza del color grigio e dell'ingiallimento degli occhi e dei denti. Praticamente effetto zucca di Halloween: ma sempre Franco Oppini rimane!
Vabbè su, passiamo alla materia.
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