RECENSIONI
Carl Hiaasen
Crocodile rock
Meridiano Zero, Pag. 399 Euro 18,00
Sentite qua: ho letto l'intero libro pensando che l'autore fosse uno e invece era un altro. Che detta così può sembrare una porcata. Ma giuro che è vero.
Vantandomi di essere un'esperta di letteratura gialla ho gustato la lettura di Crocodile rock pensando che Carl Hiaasen fosse Joseph Hansen.
Per carità, qualcuno potrebbe dire che sono scema come son scemi quelli che confondono i cinesi coi giapponesi, quando le due etnie sono assai diverse.
Ma non è finita: essendo Joseph Hansen uno scrittore americano di noir che s'è inventato come protagonista un investigatore omosessuale, leggendo Crocodile rock m'aspettavo in continuazione delle situazioni un po' diverse' quando in realtà tutto era 'normalmente 'etero' (e non c'era nemmeno Dave Brandstatter, cioè il detective di cui sopra).
A confondere ulteriormente le acque (quindi la storia dei cinesi e dei giapponesi può funzionare, ma fino ad un certo punto) ci si è messa anche l'ambientazione rock, cioè una vicenda ambientata nel mondo luccicante della musica, dove un vecchio rocker muore per un incidente subacqueo, ma poi si scopre che è stato fatto fuori. Nel senso che il romanzo più famoso di Hansen, che non è Hiaasen è Omicidio a tempo di rock (capite no? Non solo, avendo letto quest'ultimo un po' di anni fa ho addirittura pensato che Meridiano Zero avesse riproposto un'avventura 'datata' del buon Hansen. Ma poi ad un certo punto mi son detto: sì ok va bene, ma l'investigatore culaiolo dov'è?).
Secondo voi com'è ho risolto la questione? Facile. Dopo aver letto (e gustato) Crocodile rock per intero, ho smosso le chiappe dalla sedia, mi sono avvicinata alla mia fornitissima biblioteca gialla e ho finalmente appurato che Hiaasen non è ovviamente Hansen, che i due di sicuro hanno pulsioni erotiche diverse e anche contrapposte, ma che però hanno in comune diverse cose.
Amano il poliziesco (ovvio).
Amano l'ambiente rock (ovvio).
Hanno nell'ironia un'arma vincente (si esagera nel dire, come fa la quarta di copertina, che Hiaasen è il Woody Allen 'nero' della Floria, ma va bene così).
E poi si fanno leggere con gusto.
Buona la traduzione del nostro amico Marco Vicentini.
Sin da ora posso fare una scommessa: non sarà l'unica avventura di Hiaasen che Meridiano Zero proporrà. Nel caso accadesse, mi faciliterà nel districare immediatamente la matassa attorcigliata del noir contemporaneo, ma soprattutto m'impedirà di aspettare, per l'intera durata di un libro, un evento 'diverso' che la mia coscienza inconsciamente sempre cerca.
Vorrà dire qualcosa?
di Eleonora del Poggio
Vantandomi di essere un'esperta di letteratura gialla ho gustato la lettura di Crocodile rock pensando che Carl Hiaasen fosse Joseph Hansen.
Per carità, qualcuno potrebbe dire che sono scema come son scemi quelli che confondono i cinesi coi giapponesi, quando le due etnie sono assai diverse.
Ma non è finita: essendo Joseph Hansen uno scrittore americano di noir che s'è inventato come protagonista un investigatore omosessuale, leggendo Crocodile rock m'aspettavo in continuazione delle situazioni un po' diverse' quando in realtà tutto era 'normalmente 'etero' (e non c'era nemmeno Dave Brandstatter, cioè il detective di cui sopra).
A confondere ulteriormente le acque (quindi la storia dei cinesi e dei giapponesi può funzionare, ma fino ad un certo punto) ci si è messa anche l'ambientazione rock, cioè una vicenda ambientata nel mondo luccicante della musica, dove un vecchio rocker muore per un incidente subacqueo, ma poi si scopre che è stato fatto fuori. Nel senso che il romanzo più famoso di Hansen, che non è Hiaasen è Omicidio a tempo di rock (capite no? Non solo, avendo letto quest'ultimo un po' di anni fa ho addirittura pensato che Meridiano Zero avesse riproposto un'avventura 'datata' del buon Hansen. Ma poi ad un certo punto mi son detto: sì ok va bene, ma l'investigatore culaiolo dov'è?).
Secondo voi com'è ho risolto la questione? Facile. Dopo aver letto (e gustato) Crocodile rock per intero, ho smosso le chiappe dalla sedia, mi sono avvicinata alla mia fornitissima biblioteca gialla e ho finalmente appurato che Hiaasen non è ovviamente Hansen, che i due di sicuro hanno pulsioni erotiche diverse e anche contrapposte, ma che però hanno in comune diverse cose.
Amano il poliziesco (ovvio).
Amano l'ambiente rock (ovvio).
Hanno nell'ironia un'arma vincente (si esagera nel dire, come fa la quarta di copertina, che Hiaasen è il Woody Allen 'nero' della Floria, ma va bene così).
E poi si fanno leggere con gusto.
Buona la traduzione del nostro amico Marco Vicentini.
Sin da ora posso fare una scommessa: non sarà l'unica avventura di Hiaasen che Meridiano Zero proporrà. Nel caso accadesse, mi faciliterà nel districare immediatamente la matassa attorcigliata del noir contemporaneo, ma soprattutto m'impedirà di aspettare, per l'intera durata di un libro, un evento 'diverso' che la mia coscienza inconsciamente sempre cerca.
Vorrà dire qualcosa?
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