RECENSIONI
Nicola Antolini
Fuori dal cerchio (Viaggio nella destra radicale italiana)
Elliot, Pag. 374 Euro 18, 50
Nicola Antolini non è un giornalista (verrebbe da dire per sua fortuna), è un ex eletto nelle liste del Pci in quel di Modena. Oggi fa l'educatore sociale in alcune strutture per bambini e tossicodipendenti. Tuttavia, il suo interessantissimo libro Fuori dal cerchio (viaggio nella destra radicale italiana), è un saggio didattico di tutto rispetto, che potrebbe essere stato scritto da uno di quei giornalisti che un tempo lontano (molto lontano) facevano reportage per approfondire e capire e non per mostrare al pubblico quanto sono bravi a scrivere.
Il suo è un viaggio all'interno di quella che è probabilmente la realtà politico sociale italiana più controversa (e che per certi aspetti incuriosisce); la destra sociale, appunto, o la destra estrema (qui ribattezzata radicale). Antolini riflette ad alta voce, oppure insieme ai protagonisti di quei movimenti. Lo fa con Francesco Polacchi e gli altri militanti del Blocco Studentesco, l'organizzazione di destra più rappresentativa nelle scuole superiori almeno a Roma e in molte altre grandi città d'Italia. Con loro ricostruisce i fatti di Piazza Navona, quelli che, a ottobre del 2008, hanno visto contrapporsi in una sorta di sfida generazionale destra e sinistra studentesca che, agli inizi del movimento di contestazione della Gelmini, avevano sfilato insieme per dire No alla riforma imposta dalla ministra dell'Istruzione e poi qualcuno ha voluto sparigliare con un atto violento e unilaterale. Dialoga con Gianluca Iannone, a capo di Casa Pound, la struttura politico sociale che si rifà apertamente al fascismo (anche se, come dicono loro, del Terzo Millennio), foriera di iniziative a ripetizione (dal Mutuo Sociale alle iniziative per le madri che lavorano) e di dibattiti che hanno animato (o rianimato) un decadente panorama culturale (almeno capitolino). Lo fa con l'ideologo di Casa Pound, Gabriele Adinolfi, con cui ripercorre gli anni '70, e con Valerio Morucci, l'ex brigatista che proprio a Casa Pound è andato per provare a rompere il muro ideologico di contrapposizione che nel decennio 1970-1980 ha macchiato le strade italiane di sangue e uccisioni inconcepibili. E proprio a proposito di quel decennio, Antolini dialoga apertamente con altri rappresentanti di organizzazioni di destra che, in un modo o nell'altro, sono state protagoniste; da Marcello De Angelis, oggi parlamentare del PDL e direttore della rivista "Area" ed ex militante di Terza Posizione, a Miro Renzaglia, ex militante del MSI e protagonista suo malgrado di uno dei tanti episodi di violenza fra gli opposti estremismi di quel periodo; l'agguato di Sezze Romano. Ma Antolini va a parlare anche con esponenti che da sinistra hanno sempre cercato di tenere un dialogo e un confronto aperto, senza pregiudiziali, con i vari movimenti di destra estrema; per esempio Ugo Maria Tassinari. E poi ancora storici di destra ma non allineati al pensiero della destra come Marco Cimmino, il giornalista Luca Telese autore del libro Cuori Neri, e poi ancora Gabriele Marconi, oggi autore di narrativa e testi teatrali (e un tempo anche lui militante di Terza Posizione) fino a giungere a Flavio Nardi che parla della musica "politica" e alternativa delle organizzazioni di destra e al movimento chiamato Turbodinamismo. Fuori dal cerchio è un libro che cerca di comprendere il fenomeno senza pregiudizio, che si avvicina ai protagonisti in maniera rispettosa. Per questo Antolini è stato fatto oggetto di un'aggressione fisica, subita agli inizi di ottobre, il giorno in cui doveva presentare il volume a Casa Pound Perugia, da sedicenti militanti anti-fascisti. Dell'episodio e del volume, parleremo col diretto interessato nella rubrica interviste a cui vi rimando.
di Adriano Angelini
Il suo è un viaggio all'interno di quella che è probabilmente la realtà politico sociale italiana più controversa (e che per certi aspetti incuriosisce); la destra sociale, appunto, o la destra estrema (qui ribattezzata radicale). Antolini riflette ad alta voce, oppure insieme ai protagonisti di quei movimenti. Lo fa con Francesco Polacchi e gli altri militanti del Blocco Studentesco, l'organizzazione di destra più rappresentativa nelle scuole superiori almeno a Roma e in molte altre grandi città d'Italia. Con loro ricostruisce i fatti di Piazza Navona, quelli che, a ottobre del 2008, hanno visto contrapporsi in una sorta di sfida generazionale destra e sinistra studentesca che, agli inizi del movimento di contestazione della Gelmini, avevano sfilato insieme per dire No alla riforma imposta dalla ministra dell'Istruzione e poi qualcuno ha voluto sparigliare con un atto violento e unilaterale. Dialoga con Gianluca Iannone, a capo di Casa Pound, la struttura politico sociale che si rifà apertamente al fascismo (anche se, come dicono loro, del Terzo Millennio), foriera di iniziative a ripetizione (dal Mutuo Sociale alle iniziative per le madri che lavorano) e di dibattiti che hanno animato (o rianimato) un decadente panorama culturale (almeno capitolino). Lo fa con l'ideologo di Casa Pound, Gabriele Adinolfi, con cui ripercorre gli anni '70, e con Valerio Morucci, l'ex brigatista che proprio a Casa Pound è andato per provare a rompere il muro ideologico di contrapposizione che nel decennio 1970-1980 ha macchiato le strade italiane di sangue e uccisioni inconcepibili. E proprio a proposito di quel decennio, Antolini dialoga apertamente con altri rappresentanti di organizzazioni di destra che, in un modo o nell'altro, sono state protagoniste; da Marcello De Angelis, oggi parlamentare del PDL e direttore della rivista "Area" ed ex militante di Terza Posizione, a Miro Renzaglia, ex militante del MSI e protagonista suo malgrado di uno dei tanti episodi di violenza fra gli opposti estremismi di quel periodo; l'agguato di Sezze Romano. Ma Antolini va a parlare anche con esponenti che da sinistra hanno sempre cercato di tenere un dialogo e un confronto aperto, senza pregiudiziali, con i vari movimenti di destra estrema; per esempio Ugo Maria Tassinari. E poi ancora storici di destra ma non allineati al pensiero della destra come Marco Cimmino, il giornalista Luca Telese autore del libro Cuori Neri, e poi ancora Gabriele Marconi, oggi autore di narrativa e testi teatrali (e un tempo anche lui militante di Terza Posizione) fino a giungere a Flavio Nardi che parla della musica "politica" e alternativa delle organizzazioni di destra e al movimento chiamato Turbodinamismo. Fuori dal cerchio è un libro che cerca di comprendere il fenomeno senza pregiudizio, che si avvicina ai protagonisti in maniera rispettosa. Per questo Antolini è stato fatto oggetto di un'aggressione fisica, subita agli inizi di ottobre, il giorno in cui doveva presentare il volume a Casa Pound Perugia, da sedicenti militanti anti-fascisti. Dell'episodio e del volume, parleremo col diretto interessato nella rubrica interviste a cui vi rimando.
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