RECENSIONI
Vittorio Arrigoni
Gaza. Restiamo umani
Manifestolibri, Pag. 127 Euro 7,00
Scriveva Angelo Del Boca nel suo Il mio Novecento (libro peraltro straordinario e che il Paradiso tratterà molto presto): Fu soltanto nel febbraio 1996 che il ministro della Difesa, generale Domenico Corcione, rispondendo ad alcune interrogazioni parlamentari, ammise l'uso dell'arma chimica in Etiopia e corredò la dichiarazione con alcuni documenti firmati da Badoglio. In uno di questi, il maresciallo certificava che nella sola battaglia dell'Endertà erano state impiegate 60 tonnellate di iprite. (...) Il segreto è durato ottant'anni.Se qualcuno, documenti alla mano, cercava di dimostrare che il regime fascista aveva usato l'arma chimica nel corso delle sue guerre africane veniva prontamente sbugiardato, messo a tacere in malo modo, minacciato o, nel migliore dei casi, deriso e messo alla gogna come antitaliano. Mai segreto è stato tanto caparbiamente difeso, prima dal regime fascista, poi dall'Italia della prima repubblica.
Che dire allora della notizia che alcuni esponenti dell'esercito israeliano hanno aperto un'indagine, dopo la sanguinosa offensiva chiamata 'Piombo fuso'contro la striscia di Gaza, per certificare l'uso 'improprio' delle bombe al fosforo? Che la 'stupenda' (come l'ha chiamata qualcuno) democrazia israeliana è in grado, dopo appena due mesi, di far luce su un crimine contro l'umanità, quando un paese, culla della civiltà, come il nostro, c'ha impiegato ottant'anni?
O non è forse vero che la Storia (con la esse maiuscola), soprattutto in questi ultimi tempi, non insegna un cazzo? Vittorio Arrigoni, attivista per i diritti umani, collaboratore de Il Manifesto, ha raccontato, come pochi, perché era uno dei rari giornalisti presenti durante i feroci bombardamenti sulla striscia di Gaza, l'orrore di quei giorni che, per un mirato cordone 'protettivo' del governo israeliano, non ha avuto la possibilità di essere seguito dai media mondiali (e quando qualche scena straziante arrivava comunque in tv, c'era sempre qualche bocca catto-sfascista – vedi pure l'attuale presidente della Camera Fini, che gridava al complotto anti-imperialista o all'informazione faziosa).
Dice Arrigoni: Questa infatti, non è una guerra, perché non ci sono due eserciti che si danno battaglia su un fronte: è un assedio unilaterale condotte da forze armate (aviazione, marina ed esercito) fra le più potenti del mondo, sicuramente le più avanzate in fatto di tecnologia militare, che hanno attaccato una misera striscia di terra di 360 kmq, dove la popolazione si muove ancora sui muli e dove c'è una resistenza male armata la cui unica forza è quella di essere pronta al martirio.
L'operazione militare israeliana 'Piombo fuso', scattata, secondo la versione ufficiale, per colpire Hamas e bloccare i razzi da Gaza, ha ucciso invece circa 1.300 palestinesi, e tra essi centinaia di donne e bambini.
Chi risarcirà, semmai è possibile, il dolore di quelli che sono sopravvissuti che abitano, come ha detto giustamente qualcuno, nella prigione aperta più grande del mondo?
Basta con le parole. Troppe ed inutili.
di Alfredo Ronci
Che dire allora della notizia che alcuni esponenti dell'esercito israeliano hanno aperto un'indagine, dopo la sanguinosa offensiva chiamata 'Piombo fuso'contro la striscia di Gaza, per certificare l'uso 'improprio' delle bombe al fosforo? Che la 'stupenda' (come l'ha chiamata qualcuno) democrazia israeliana è in grado, dopo appena due mesi, di far luce su un crimine contro l'umanità, quando un paese, culla della civiltà, come il nostro, c'ha impiegato ottant'anni?
O non è forse vero che la Storia (con la esse maiuscola), soprattutto in questi ultimi tempi, non insegna un cazzo? Vittorio Arrigoni, attivista per i diritti umani, collaboratore de Il Manifesto, ha raccontato, come pochi, perché era uno dei rari giornalisti presenti durante i feroci bombardamenti sulla striscia di Gaza, l'orrore di quei giorni che, per un mirato cordone 'protettivo' del governo israeliano, non ha avuto la possibilità di essere seguito dai media mondiali (e quando qualche scena straziante arrivava comunque in tv, c'era sempre qualche bocca catto-sfascista – vedi pure l'attuale presidente della Camera Fini, che gridava al complotto anti-imperialista o all'informazione faziosa).
Dice Arrigoni: Questa infatti, non è una guerra, perché non ci sono due eserciti che si danno battaglia su un fronte: è un assedio unilaterale condotte da forze armate (aviazione, marina ed esercito) fra le più potenti del mondo, sicuramente le più avanzate in fatto di tecnologia militare, che hanno attaccato una misera striscia di terra di 360 kmq, dove la popolazione si muove ancora sui muli e dove c'è una resistenza male armata la cui unica forza è quella di essere pronta al martirio.
L'operazione militare israeliana 'Piombo fuso', scattata, secondo la versione ufficiale, per colpire Hamas e bloccare i razzi da Gaza, ha ucciso invece circa 1.300 palestinesi, e tra essi centinaia di donne e bambini.
Chi risarcirà, semmai è possibile, il dolore di quelli che sono sopravvissuti che abitano, come ha detto giustamente qualcuno, nella prigione aperta più grande del mondo?
Basta con le parole. Troppe ed inutili.
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