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Il Paradiso degli Orchi
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RECENSIONI

Giorgio Parisi e Piergiorgio Paterlini

Gradini che non finiscono mai. Vita quotidiana di un Premio Nobel.

La nave di Teseo, Pag. 302 Euro 20.00
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Prendo dal libro: Ho approfittato di questo tempo per leggere tutta la Recherche. Avevo letto Un amore di Swann e avevo deciso di leggermi il resto.
Tornando a me, oltre ai libri più conosciuti – da Fontamara all’Avventura di un povero cristiano, da Una manciata di more al Seme sotto la neve a Uscita di sicurezza – mi aveva particolarmente colpito La scuola ei dittatori, vero e proprio saggio sulle dittature scritto però sotto forma di dialogo fortemente sarcastico e persino umoristico.
Questa straordinaria vicenda lei riuscirà a raccontarla solo più di trent’anni dopo, nel romanzo Deviazione.
Mi aveva particolarmente colpito un libro, Morfologia della fiaba, del semiologo russo Vladimir Propp, citato proprio da Calvino. Mi interessava il suo discorso sulla struttura delle fiabe. Allo stesso modo apprezzavo molto Marcello Bernardi, il suo illuminante Il nuovo bambino.
Il suo romanzo Moon Palace prende il titolo da un ristorante cinese – ora chiuso – che stava a Broadway e dove andavo a mangiare tutti i venerdì. (…) E ho molto amato anche Cani neri di Ian Mc Ewan.
Ora lo avrete capito: ho “ridotto” una autobiografia (biografia?) di uno scienziato di Fisica teorica in una sorta di abecedario letterario. E non perché può andare bene ai nostri lettori, che più che la matematica e la fisica si interessano di lettere (almeno lo spero), non perché ho tentato di trasformare Parisi in un critico di tutto rispetto.
No, l’ho fatto come una specie di adeguamento agli avvenimenti. Avvenimenti del libro che sono sì, a volte, deputati ad essere più compresi da certi lettori, ma in realtà la complessità dell’opera è omnicomprensiva. Di sicuro c’è l’appoggio del nostro amico Piergiorgio Paterlini che ha reso il tutto, anche le cose più complicate, fruibili e corrette, con un linguaggio modesto ed elementare.
C’è praticamente tutto in questo libro.
Compresa l’ironia e la sfacciataggine di un uomo, premio Nobel, come Giorgio Parisi.

di Alfredo Ronci


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