RECENSIONI
Hugo Paredero
I signori col berretto
Minimum fax, Pag. 233 Euro 12,50
A semplificare questo libro sono sufficienti le parole di una bambina di otto anni che, tra le altre cose, dice: Io voglio vivere con la mia mamma, la mia nonna e la mia cagnolina, tutto qui. E col mio papà, se ricompare. Sono tutti cattivi, i militari, si portano via la gente senza che nessuno ne sappia più niente.
E questa è una delle centocinquanta testimonianze di bambini e ragazzi, raccolte diligentemente da Hugo Paredereo, che danno il preciso senso di un'immane tragedia: la dittatura instaurata dai militari in Argentina nel 1977. Una sorta di antologia dell'orrore (l'italiana è un'edizione ridotta rispetto all'originale, ma non per questo meno esaustiva) che vanta anche una bella introduzione del regista di Garage Olimpo ed un inquadramento storico-politico che ci sembra necessario e doveroso perché poi non si debbano sentire 'facezie' da parte di giovani alle prese con avvenimenti di una certa portata (chi ricorda l'indagine fatta da alcuni giornalisti italiani sulla notte buia della nostra Repubblica e la risposta, non isolata, su cos'era stata la strage di Piazza Fontana? Molti risposero un attentato delle BR).
Dunque un libro su una dittatura che ha mortificato (e massacrato) un popolo, che ha attuato una spietata repressione della libertà (un bambino di cinque anni: La mia maestra parlava soltanto del corpo umano e uno di dieci: I militari li facevano sparire perché odiano la gente. La odiano perché la gente discute di altri argomenti).
Mai come in questo caso l'innocenza e la mancanza di sovrastrutture dei bambini porta la loro coscienza ad individuare con nettezza e lucidità i tratti salienti di una tragedia collettiva. Straordinaria, per esempio, la testimonianza di una bambina di dieci anni a proposito delle madri dei desaparecidos: La Madri di Plaza de Mayo erano madri che non morivano.
Credo che certe parole siano altrettanto importanti, se non di più, di uno scatto fotografico, di un video magari in bianco e nero, di un ricordo adulto vissuto personalmente. Qui siamo di fronte ad una rappresentazione unica e dall'effetto immediato. Patricia di dieci anni dice: Raccontavano che i militari ammazzavano tutti tranne loro stessi.
Paredero, l'autore, confessa che l'idea di questo libro nacque ascoltando il colloquio tra due bambini dopo gli avvenimenti che avevano portato alla fine della dittatura:
- Perché tutti quanti sono diventati contenti all'improvviso?
- Perché è arrivata la democrazia.
- E allora se gli piaceva tanto perché non l'hanno fatta venire prima?
- Perché hanno dovuto discutere per un saaacco di tempo con i signori col berretto.
Già, i signori del berretto. Con un piccolo dettaglio di straordinaria simbologia i bambini hanno raccontato un mondo, una tragedia e l'urlo disumano di un intero popolo.
E noi italiani a festeggiare il terzo posto ad un mondiale di calcio che si svolgeva in Argentina e che guarda caso fu vinto dai padroni di casa. E mai come in questa occasione anche la parola 'padroni di casa' ha un suo significato che va oltre il significato più spiccio.
di Alfredo Ronci
E questa è una delle centocinquanta testimonianze di bambini e ragazzi, raccolte diligentemente da Hugo Paredereo, che danno il preciso senso di un'immane tragedia: la dittatura instaurata dai militari in Argentina nel 1977. Una sorta di antologia dell'orrore (l'italiana è un'edizione ridotta rispetto all'originale, ma non per questo meno esaustiva) che vanta anche una bella introduzione del regista di Garage Olimpo ed un inquadramento storico-politico che ci sembra necessario e doveroso perché poi non si debbano sentire 'facezie' da parte di giovani alle prese con avvenimenti di una certa portata (chi ricorda l'indagine fatta da alcuni giornalisti italiani sulla notte buia della nostra Repubblica e la risposta, non isolata, su cos'era stata la strage di Piazza Fontana? Molti risposero un attentato delle BR).
Dunque un libro su una dittatura che ha mortificato (e massacrato) un popolo, che ha attuato una spietata repressione della libertà (un bambino di cinque anni: La mia maestra parlava soltanto del corpo umano e uno di dieci: I militari li facevano sparire perché odiano la gente. La odiano perché la gente discute di altri argomenti).
Mai come in questo caso l'innocenza e la mancanza di sovrastrutture dei bambini porta la loro coscienza ad individuare con nettezza e lucidità i tratti salienti di una tragedia collettiva. Straordinaria, per esempio, la testimonianza di una bambina di dieci anni a proposito delle madri dei desaparecidos: La Madri di Plaza de Mayo erano madri che non morivano.
Credo che certe parole siano altrettanto importanti, se non di più, di uno scatto fotografico, di un video magari in bianco e nero, di un ricordo adulto vissuto personalmente. Qui siamo di fronte ad una rappresentazione unica e dall'effetto immediato. Patricia di dieci anni dice: Raccontavano che i militari ammazzavano tutti tranne loro stessi.
Paredero, l'autore, confessa che l'idea di questo libro nacque ascoltando il colloquio tra due bambini dopo gli avvenimenti che avevano portato alla fine della dittatura:
- Perché tutti quanti sono diventati contenti all'improvviso?
- Perché è arrivata la democrazia.
- E allora se gli piaceva tanto perché non l'hanno fatta venire prima?
- Perché hanno dovuto discutere per un saaacco di tempo con i signori col berretto.
Già, i signori del berretto. Con un piccolo dettaglio di straordinaria simbologia i bambini hanno raccontato un mondo, una tragedia e l'urlo disumano di un intero popolo.
E noi italiani a festeggiare il terzo posto ad un mondiale di calcio che si svolgeva in Argentina e che guarda caso fu vinto dai padroni di casa. E mai come in questa occasione anche la parola 'padroni di casa' ha un suo significato che va oltre il significato più spiccio.
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