RECENSIONI
Guido Conterio
L'Autrice
Manni, Pag. 203 Euro 19.00
Cominciamo da qui: …Perciò lasciami ricapitolare. Abbiamo deciso che: ci troveremo da qualche parte per un fecondo confronto culturale, che sia di supporto e stimolo ai nostri obblighi autoriali; non sarà quello l’unico fine degli appuntamenti che fisseremo; e nemmeno il precipuo; giacché si celebrerà contestualmente una liturgia più diretta, a beneficio delle nostre nature; un congiungimento di istinti, che non lasci zone di noi inappagate. Mi hai capito. Un lungo bacio anche a te.
Ora, nulla da dire su questa mail che un protagonista ha inviato alla protagonista (oddio, avrei qualcosa, anche in questo caso, da ridire… ma lasciamo stare le disquisizioni più pertinenti), l’unica cosa che mi turba è che lo scrivente ha diciannove anni e sta per diplomarsi.
Chiedo: conoscete voi (lettori) un diciannovenne che per scopare si espone così letterariamente ad una donna di oltre quarant’anni? Per carità, tutto è (sarebbe) possibile, ma nella massa identica di giovincelli in cerca di sesso, lo vedo alquanto irreale. Ma come si dice? Ad ognuno il suo, o meglio ancora, … chi si loda s’imbroda.
E’ non è nemmeno uno scherzo voluto dall’autore. Tutto nel romanzo scorre intellettualmente. Basti pensare al marito della protagonista che legge Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo e che durante uno scambio con la moglie dice… Non ti sei accorta, probabilmente, di un dettaglio. La cultura è morta. L’intelligenza agonizza. L’arte si annacqua o si infetta, è un imbarazzante spurgo. Ti addoloro?
Francamente, se mi si può azzardare un proseguo, più che dolori mi verrebbe da espormi in altro modo. Comunque le cose vanno avanti, fino ad arrivare al diciannovenne che stanco della protagonista si mette con una della sua età, ed il marito che, dopo un infarto e dopo essere stato curato dalla moglie, decide di abbandonarla perché il mondo è fatto così.
Della serie: peggio di così non poteva finire. Ma la superiorità della donna è che supera il triste impasse e prosegue decisa verso il proprio destino. Quale?
Non vorrei essere di parte, ma penso che il nostro direttore, a proposito delle configurazioni femminili di uno scrittore, abbia in qualche modo ragione.
di Eleonora Del Poggio
Ora, nulla da dire su questa mail che un protagonista ha inviato alla protagonista (oddio, avrei qualcosa, anche in questo caso, da ridire… ma lasciamo stare le disquisizioni più pertinenti), l’unica cosa che mi turba è che lo scrivente ha diciannove anni e sta per diplomarsi.
Chiedo: conoscete voi (lettori) un diciannovenne che per scopare si espone così letterariamente ad una donna di oltre quarant’anni? Per carità, tutto è (sarebbe) possibile, ma nella massa identica di giovincelli in cerca di sesso, lo vedo alquanto irreale. Ma come si dice? Ad ognuno il suo, o meglio ancora, … chi si loda s’imbroda.
E’ non è nemmeno uno scherzo voluto dall’autore. Tutto nel romanzo scorre intellettualmente. Basti pensare al marito della protagonista che legge Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo e che durante uno scambio con la moglie dice… Non ti sei accorta, probabilmente, di un dettaglio. La cultura è morta. L’intelligenza agonizza. L’arte si annacqua o si infetta, è un imbarazzante spurgo. Ti addoloro?
Francamente, se mi si può azzardare un proseguo, più che dolori mi verrebbe da espormi in altro modo. Comunque le cose vanno avanti, fino ad arrivare al diciannovenne che stanco della protagonista si mette con una della sua età, ed il marito che, dopo un infarto e dopo essere stato curato dalla moglie, decide di abbandonarla perché il mondo è fatto così.
Della serie: peggio di così non poteva finire. Ma la superiorità della donna è che supera il triste impasse e prosegue decisa verso il proprio destino. Quale?
Non vorrei essere di parte, ma penso che il nostro direttore, a proposito delle configurazioni femminili di uno scrittore, abbia in qualche modo ragione.
di Eleonora Del Poggio
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Guido Conterio
Fosca bis
Mobydick, Pag. 175 Euro 13,00Conterio scrive benissimo. Troppo bene per non far pensare a un esercizio di stile, al compiacimento di misurarsi con l'autore della prima e originale Fosca. Tant'è vero che ne ripercorre la trama, con solo poche variazioni, e con un protagonista che si chiama Ugo, evidente omaggio a Igino Ugo Tarchetti, esponente della Scapigliatura milanese, che scrisse il romanzo nel 1869. Tarchetti aveva scelto volutamente un'ambientazione poco definita, sottratta a troppo precisi parametri spazio temporali, e Conterio ottiene lo stesso effetto ambientando la storia in un futuro post moderno
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