RECENSIONI
Johann Wolfgang Goethe
L'uomo di cinquant'anni
Castelvecchi, Pag.222 Euro 17,50
Diciamo la verità: ogni tanto una porzione del buon vecchio Goethe (come di ogni buon vecchio grande scrittore) è una boccata d'ossigeno. Parlando di Goethe ci si ricorda di Werther, di Faust, de Le affinità elettive. Meno noto è Anni di viaggio di Wilhelm Meisters ovvero I rinunzianti, e come dice il curatore Giovanni Sampaolo a proposito de L'uomo di cinquant'anni ...ragione della scarsa notorietà dello splendido racconto è il suo essere nascosto nel voluminoso e - per molti- farraginoso romanzo. Insomma, l'operazione consiste in questo: si sono estrapolati da Anni di viaggio... tre racconti, altrimenti sommersi in quel non-romanzo, quel centone o avanguardistico "aggregato" di novelle, diari, fiabe, relazioni tecniche, aforismi e poesie tenute insieme dal labilissimo filo di un'azione che si stenta a definire principale opera che però, alla luce della critica più moderna, è stata in qualche modo "riabilitata" e riconosciuta come un valido libro pedagogico pieno di saggezza. I racconti, oltre a quello che dà il titolo al libro, sono Troppo oltre e Chi è il traditore. Sono tutti godibili, resi avvincenti dal gusto di narrare e di sorprendere, (anche se non sfugge l'intento pedagogico) e pieni di suggestione. L'uomo di cinquant'anni è la storia di un uomo maturo che si lascia coinvolgere dagli slanci di un'adolescente, e anziché far valere la saggezza dell'età si abbandona a una dolce illusione, finché le leggi della natura non riportano ordine nelle cose.
Il giardino era nel pieno del suo rigoglio primaverile, e il maggiore, che vedeva coprirsi nuovamente di foglie tanti vecchi alberi, poté credere anche al ritorno della sua propria primavera.
Basta già questa frase per rivelare un raffinato studio della psicologia dei personaggi, un costante riferimento alla natura (non solo poetico, ma anche filtrato dallo sguardo di un appassionato studioso dei fenomeni naturali) e, non ultima, una delicata ironia che dà gusto alla narrazione. Ovviamente non c'è da meravigliarsi, stiamo parlando di Goethe! Però è divertente vedere come certi temi fossero già all'epoca scottanti. Il protagonista, infatti, accetta l'offerta di un amico attore, che mette a sua disposizione un cameriere esperto nelle tecniche di "ringiovanimento".
Il vecchio staffiere lo svestì rapidamente al solito modo; ma allora venne avanti il nuovo e fece notare che il tempo propizio all'applicazione delle cure di ringiovanimento e di bellezza era la notte, affinché in un sonno tranquillo la loro azione si svolgesse in modo quanto più sicuro. Il maggiore dovette dunque adattarsi a sopportare che il capo gli venisse impomatato, il viso frizionato, le sopracciglia spennellate e le labbra umettate.
Come fa notare il curatore, ad un livello appena più profondo la comica avventura assume il senso di una riflessione sulla dimensione esistenziale dell'uomo in lotta contro le leggi inesorabili del tempo, e l'amico attore si presenta come una figura mefistofelica che riporta al Faust. Oppure possiamo vedere la storia come un esperimento di psicologia concepito per osservare il flagrante incidere di una legge di natura sull'esistenza umana e sulla combinazione di coppie di amanti... O ancora abbiamo la possibilità di sapere, grazie ad un'apposita appendice, in che modo il racconto si inserisce nel corpo di Anni di viaggio...
Insomma, il bello di questo libro è che può essere letto a tanti possibili livelli. Da quello puramente narrativo, godendosi i racconti, a quello letterario e critico, avvalendosi del commento di Giovanni Sampaolo che è un esperto di letteratura tedesca, fino a quello erudito, centellinando anche le note più minuziose che corredano sia i racconti che la postfazione.
Un bel giocattolo, dove ogni tipo di lettore troverà pane per i suoi denti.
di Giovanna Repetto
Il giardino era nel pieno del suo rigoglio primaverile, e il maggiore, che vedeva coprirsi nuovamente di foglie tanti vecchi alberi, poté credere anche al ritorno della sua propria primavera.
Basta già questa frase per rivelare un raffinato studio della psicologia dei personaggi, un costante riferimento alla natura (non solo poetico, ma anche filtrato dallo sguardo di un appassionato studioso dei fenomeni naturali) e, non ultima, una delicata ironia che dà gusto alla narrazione. Ovviamente non c'è da meravigliarsi, stiamo parlando di Goethe! Però è divertente vedere come certi temi fossero già all'epoca scottanti. Il protagonista, infatti, accetta l'offerta di un amico attore, che mette a sua disposizione un cameriere esperto nelle tecniche di "ringiovanimento".
Il vecchio staffiere lo svestì rapidamente al solito modo; ma allora venne avanti il nuovo e fece notare che il tempo propizio all'applicazione delle cure di ringiovanimento e di bellezza era la notte, affinché in un sonno tranquillo la loro azione si svolgesse in modo quanto più sicuro. Il maggiore dovette dunque adattarsi a sopportare che il capo gli venisse impomatato, il viso frizionato, le sopracciglia spennellate e le labbra umettate.
Come fa notare il curatore, ad un livello appena più profondo la comica avventura assume il senso di una riflessione sulla dimensione esistenziale dell'uomo in lotta contro le leggi inesorabili del tempo, e l'amico attore si presenta come una figura mefistofelica che riporta al Faust. Oppure possiamo vedere la storia come un esperimento di psicologia concepito per osservare il flagrante incidere di una legge di natura sull'esistenza umana e sulla combinazione di coppie di amanti... O ancora abbiamo la possibilità di sapere, grazie ad un'apposita appendice, in che modo il racconto si inserisce nel corpo di Anni di viaggio...
Insomma, il bello di questo libro è che può essere letto a tanti possibili livelli. Da quello puramente narrativo, godendosi i racconti, a quello letterario e critico, avvalendosi del commento di Giovanni Sampaolo che è un esperto di letteratura tedesca, fino a quello erudito, centellinando anche le note più minuziose che corredano sia i racconti che la postfazione.
Un bel giocattolo, dove ogni tipo di lettore troverà pane per i suoi denti.
di Giovanna Repetto
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