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RECENSIONI

Michel Houellebecq

La carta e il territorio

Bompiani, Pag. 361 Euro 18.00
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Michel Houellebecq è uno scrittore fregno.

Se fosse un giornalista sarebbe Feruccio De Bortoli.

Se fosse un cantante sarebbe Donald Fagen.

Se fosse un calciatore sarebbe David Beckam.

Se fosse un albero sarebbe un salice.

Se fosse un cane sarebbe un airedale terrier.

Se fosse un gatto sarebbe un birmano.

Se fosse una penna sarebbe una Montblanc.

Scrive: Il frigo era vuoto, fatta eccezione per una scatola di cioccolatini Debauve e Gallais e un tetrapak di succo d'arancia Leader Price iniziato. Lanciando uno sguardo all'intorno, scorse una macchina per il caffè e si preparò un Nespresso (pag. 208).

Scrive: Jed declinò l'offerta. Houellebecq estrasse dal frigo un Saint-Nectaire e un Epoisser, tagliò delle fette di pane, stappò un'altra bottiglia di Chablis. (pag. 215).

Lo chiamano stile post-moderno.

Perché Michel Houellebecq è uno scrittore fregno.

Se fosse una rivista sarebbe FMR.

Se fosse una casa editrice sarebbe Adelphi.

Se fosse un monumento sarebbe Versailles.

Se fosse una cantante sarebbe Shirley Bassey.

Se fosse un attore sarebbe Ralph Fiennes.

Se fosse un'attrice sarebbe Kristin Scott Thomas.

La carta e il territorio è diviso in tre parti.

La prima: si conosce la vita e l'opra di Jed, che fotografa le carte Michelin.

La seconda: Jed fa la conoscenza di Michel Houellebecq.

La terza: s'indaga sulla morte di Michel Houllebecq, assassinato nella sua casa.

Michel Houllebecq è uno scrittore fregno.

Egotismo alla Saviano.

E' tutto dire.





di Alfredo Ronci


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