RECENSIONI
Lee Child
La prova decisiva
Superpocket, Pag. 427 Euro 5,90
Scrivevasi tempo fa, quasi all'apertura di questo sito, e confermando il nostro amore per la materia noir: Di ben altra fattura è l'omaccione che va sotto il nome di Jack Reacher. Prendere le dovute precauzioni. Alto 2 metri non sopporta gli scherzi e se c'è da scazzottare lo fa, senza guardare al capello. Ma spesso è anche di burro e cioccolata. Ricorda i poliziotti di Crash. Da una parte determinati e duri, dall'altra di aura santificata soffusi. Jack è una specie di Zorro, anzi, come vendicatore di soprusi, ricorda gli eroi del peplum nostrano che si spostavano da una parte all'altra del globo per raddrizzare torti. Infatti partendo dal North Carolina spesso si sposta.
Ovviamente stiamo parlando della creatura creata dalla penna di Lee Child, nome ormai affermato nel panorama noir internazionale: ebbene, il riferimento al nostri (per certi versi rimpianti) eroi del peplum è davvero molto azzeccato. Quest'uomo qua davvero sembra un Maciste (fisicamente lo ricorda assai) dei vecchi tempi, in giro per il mondo, alla ricerca di ingiustizie da correggere..
Sembra quasi una missione quella di Jack Reacher: in un'America sempre più scossa nelle sue convinzioni inamovibili (lo stesso Obama, eletto trionfalmente e da tutti creduto l'unica soluzione al marcio yankee, pur facendo un buon lavoro, sta perdendo molti consensi: si sa che è dovuto alle pressioni dei grandi gruppi economici... e finché si tratta di consensi, ci si può pure stare), la determinazione di questo granitico e coriaceo eroe dei nostri tempi assume davvero valenza di ultimo baluardo contro la primitivizzazione di questa società allo sbando (ma quanto sono sociologica!).
Anche in questo romanzo, l'erculeo protagonista mena e si dà da fare (si viene addirittura a sapere che non ha fissa dimora e che se lo vuoi devi fare come la montagna quando Maometto non schioda: lo devi cercare tu... ma non è dato sapere con quali mezzi.).
La prova decisiva è un romanzo pimpante (mi espongo, va: forse il migliore dello scrittore americano) con un susseguirsi di colpi di scena che danno l'esatta portata dell'abilità narrativa e d'intreccio di Child.
Affronta temi delicati e spesso all'attenzione della società americana (e non solo): gli improvvisi raptus violenti ed incontrollati di cecchini isolati (ma se le armi si continuano a vendere come pane, c'è poco da lamentarsi. Le stragi ci saranno sempre), la corruzione nelle alte sfere (ma qui il nostro paese è all'avanguardia), la giustizia che non deve fermarsi al preconcetto ed altro e gli ambienti militari. E a proposito di quest'ultimi Child scrive: "Quattro tipi di persone scelgono la vita militare" proseguì. "Primo, le persone come me per cui è un mestiere di famiglia. Secondo, i patrioti, desiderosi di servire il Paese. Terzo, coloro che hanno solo bisogno di un lavoro. Quarto, le persone che vogliono uccidere. Il mondo militare è l'unico posto in cui è legale farlo. James Barr apparteneva al quarto gruppo. Nel profondo del suo animo pensava che uccidere fosse divertente."
A meno che non lo si faccia anche per legittima difesa. Perché come dicono i napoletani: 'O ricco fa chello che vo', 'o pezzente fa chello che po'.
A buon intenditor
di Eleonora Del Poggio
Ovviamente stiamo parlando della creatura creata dalla penna di Lee Child, nome ormai affermato nel panorama noir internazionale: ebbene, il riferimento al nostri (per certi versi rimpianti) eroi del peplum è davvero molto azzeccato. Quest'uomo qua davvero sembra un Maciste (fisicamente lo ricorda assai) dei vecchi tempi, in giro per il mondo, alla ricerca di ingiustizie da correggere..
Sembra quasi una missione quella di Jack Reacher: in un'America sempre più scossa nelle sue convinzioni inamovibili (lo stesso Obama, eletto trionfalmente e da tutti creduto l'unica soluzione al marcio yankee, pur facendo un buon lavoro, sta perdendo molti consensi: si sa che è dovuto alle pressioni dei grandi gruppi economici... e finché si tratta di consensi, ci si può pure stare), la determinazione di questo granitico e coriaceo eroe dei nostri tempi assume davvero valenza di ultimo baluardo contro la primitivizzazione di questa società allo sbando (ma quanto sono sociologica!).
Anche in questo romanzo, l'erculeo protagonista mena e si dà da fare (si viene addirittura a sapere che non ha fissa dimora e che se lo vuoi devi fare come la montagna quando Maometto non schioda: lo devi cercare tu... ma non è dato sapere con quali mezzi.).
La prova decisiva è un romanzo pimpante (mi espongo, va: forse il migliore dello scrittore americano) con un susseguirsi di colpi di scena che danno l'esatta portata dell'abilità narrativa e d'intreccio di Child.
Affronta temi delicati e spesso all'attenzione della società americana (e non solo): gli improvvisi raptus violenti ed incontrollati di cecchini isolati (ma se le armi si continuano a vendere come pane, c'è poco da lamentarsi. Le stragi ci saranno sempre), la corruzione nelle alte sfere (ma qui il nostro paese è all'avanguardia), la giustizia che non deve fermarsi al preconcetto ed altro e gli ambienti militari. E a proposito di quest'ultimi Child scrive: "Quattro tipi di persone scelgono la vita militare" proseguì. "Primo, le persone come me per cui è un mestiere di famiglia. Secondo, i patrioti, desiderosi di servire il Paese. Terzo, coloro che hanno solo bisogno di un lavoro. Quarto, le persone che vogliono uccidere. Il mondo militare è l'unico posto in cui è legale farlo. James Barr apparteneva al quarto gruppo. Nel profondo del suo animo pensava che uccidere fosse divertente."
A meno che non lo si faccia anche per legittima difesa. Perché come dicono i napoletani: 'O ricco fa chello che vo', 'o pezzente fa chello che po'.
A buon intenditor
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