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Il Paradiso degli Orchi
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RECENSIONI

Pier Luigi Morelli

Onore e morte

Emil, Pag. 157 Euro 14,00
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Di questo libro potrei dire: non so se è bello, ma mi è piaciuto. E' un romanzo a suo modo naif, a volte disarmonico e lacunoso, ma capace di un impatto immediato. Certo il titolo non aiuta, con quel sentore di polpettoni ottocenteschi o, peggio, di slogan neonazisti. Ma è giustificato, in parte, dal fatto che all'inizio del romanzo il protagonista è arruolato nella Legione Straniera. La storia comincia in Algeria nel 1957, ma ben presto lo scenario si sposta in tempi più recenti, quando il nostro Piero si ritrova reduce, pensionato e invalido. E soprattutto segnato da esperienze terribili che l'hanno trasformato in una specie di samurai - si ispira infatti alla loro disciplina, perfino nella pettinatura - deciso a mantenere il distacco da ogni bene materiale e morale, compreso l'amore, in attesa di decidere se sia il caso di concludere la sua vita dandosi una morte onorevole. Ci sono dunque in questo romanzo elementi assolutamente convenzionali, trattati però in un modo non convenzionale. Gli elementi convenzionali sono: il trauma della guerra, il conflitto fra il desiderio e il rifiuto dell'amore, il conflitto fra la voglia di vivere e la brama di morte, il passato che ritorna, il debito d'onore, il bel gesto. Se questi temi fossero trattati con un piglio letterario,sarebbe un disastro. Per fortuna Morelli non è romanziere di professione, e ha invece nel suo curriculum la stesura di ottimi manuali di pesca sportiva: in questo sta la salvezza del romanzo, che evitando le secche del melodramma assume toni di spiazzante concretezza.

Raccoglie lo zaino dal corridoio, entra nello stanzino.

I ripiani metallici sono lucidi, senza tracce di polvere. Egli fa scorrere tutte le cerniere e apre completamente l'intero zaino; sembra un grosso fiore blu con l'interno a forma di cono. Per primo toglie il sacco dei panni sporchi,jeans, camicia, poi la biancheria pulita, quindi un cartiglio in pergamena arrotolato e stretto da un fiocco dorato, un blocchetto di appunti, una giacca a vento gialla e blu, una scatola trasparente con ami, piombi, fili, una coperta di angora lisa e sfilacciata, un maglione impermeabile, gavetta, stivali di cuoio, scarpe sportive, un coltello rosso con lama e utensili, l'occorrente per radersi, un machete nel suo fodero di pelle e con il manico d'ebano intarsiato (...) Mette da parte il cartiglio, lo infilerà nella tasca della camicia. Ne recita spesso il contenuto: "Tieni ogni giorno sospesa davanti agli occhi la morte".


Così, descrivendo con minuzia i piccoli dettagli, le reliquie e i feticci, le piccole azioni meticolose e ostinate con cui l'uomo scandisce la propria vita in un approccio che è insieme rude e mistico, l'Autore ne plasma la figura con un'evidenza realistica a tutto tondo. Lo stesso avviene per quanto riguarda il rapporto dell'ex legionario con la donna che si ostina a volerlo accanto proponendogli una vita nuova e semplice, scandita dal lavoro e dagli affetti.

Alla fermata dell'autobus Emma lo vuole prendere sottobraccio per forza. Dice qualcosa a proposito della prestanza di lui, del suo essere superiore a tanti giovani, di sentirsi invidiata.

Salgono sullo stesso mezzo dell'andata. Piero va a prendere posto accanto a un finestrino, fa accomodare Emma vicino a sé e sta tutto il tempo a guardare fuori. A ogni curva interna la coscia della donna va ad appoggiarsi contro la coscia di quel musone antipatico che si ritrae sempre. Piero infatti è tutto preso a riflettere sul suo aver rinunciato alla sola dolcezza nella vita, quello scambiare affetti interessi sensazioni pensieri, consapevole che il resto è un morir dentro.


Ogni cosa è descritta nei toni della quotidianità, non nel senso di una semplicità di maniera, letteraria, ma proprio con quell'insieme di disarmonie, imprecisioni, azioni mancate o interrotte che danno l'impressione della realtà. Inoltre Morelli, livornese e pescatore, sa cogliere bene l'immediatezza del paesaggio, i capricci del vento, gli umori aspri del mare, e ne restituisce la freschezza attraverso la scrittura. Tutto questo, al di là degli aspetti drammatici, rende la storia interessante e coinvolge nell'avventura umana dei personaggi.



di Giovanna Repetto


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