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Il Paradiso degli Orchi
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RECENSIONI

Edoardo Nesi

Per sempre

Bompiani, Pag.154 Euro 14.00
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Romanzo che s'inserisce alla perfezione nel dopo-voto referendario sul pacchetto Welfare e sul perché i lavoratori dei call center avrebbero votato per il sì (la Rossanda sul Manifesto dice perché non si ha il coraggio di perdere quel poco che si ha. Allegria! direbbe Buongiorno.). Romanzo che s'inserisce perfettamente nella riflessione veltroniana, lanciata in un'intervista sul Corsera (12 ottobre) dove il leader del partito democratico ha vaticinato che i ragazzi di domani non saranno peggio di quelli di oggi e meno politicizzati di quelli di ieri.

Romanzo che s'inserisce perfettamente in quella linea giovanilistica che recentemente ha visto il rinsavimento della Ravera che con No, grazie (Giulio Perrone Editore) ci ha raccontato di una ragazza che va a fare un provino in tv, ma non sa che fare perché quello non è il suo mondo, e l'esordio spumeggiante e paraculo della ventisettenne Francesca Ferrando (Belle anime porche – Press utopia) che col personaggio della ventenne Terry ci ha regalato una Gelsomina felliniana dei nostri giorni, accorata e sentimentale, seppur porca, lercia, zozza e sessualmente promiscua.

Insomma l'Alice di Per sempre sembra collocarsi a metà tra i due personaggi femminili sopraccitati. E' una ventenne che lavora in un call center, è stata lasciata dal suo fidanzato, ma si innamora di un altro, vede spesso Gesù e ci parla pure e quando è depressa e stanca sniffa le pillole ansiolitiche della madre.

Ma ha ragione Veltroni (è talmente dio sulla terra che si ha il sospetto che quello che dice non possa essere contraddetto in quanto effetto di segno divino) quando dice che i ragazzi di oggi non sono diversi da quelli di ieri? Io qualche dubbio ce l'avrei. E forse anche Nesi, che fà dire ad Alice in modo diretto ma sufficientemente semplicista: Buongiorno papà, volevo dirti che nonostante i tuoiscioperi e i tuoi picchetti e le tue cazzate possono fare tutto quello che vogliono, alla CALL ME. Mi sa che possono anche chiederci di fargli i pompini, altro che scioperi. E vaffanculo. (Pag.21)

E in questa deriva grillesca non sta meglio l'amico che è stato eletto portavoce del comitato studentesco okkupante solo perché ho letto la biografia del Che e ho visto il suo film, e mi sono gasato e ne ho parlato con tutti i miei compagni ma non credo di essere comunista. Ho una paura fisica delle botte dopo averne prese tante da bambino... (pag.100).

E ancora grillescamente l'Alice protagonista invoca una soluzione ai problemi perché qualcuno dovrebbe protestare, qualcuno che sia mille volte più potente e bravo di voi, qualcuno che sappia come si fa a parlare alla gente. (pag.117).

Nesi ha lavorato di getto: ha scritto un romanzo rapido ed efficace, senza grilli (aridaje, ma è solo un caso!) per la testa, con la rapidità che gli è congeniale, (ricordo la frenesia post-moderna di Ridere con gli angeli) e rinzuppando nella tematica giovanile (mi sovviene la ragazza esaurita de L'età dell'oro che se la prende col fidanzato che ha pubblicato un video su Internet che li ritrae in intimità), ma senza moralismi fastidiosi e aggiuntivi. Non si prova nemmeno disagio quando Alice dialoga con Gesù: non siamo dalla parte di reminiscenze dottrinali che fanno a pugni con sacrosante rivendicazioni – per queste terre devastate da troppe ingerenze - laiciste. Siamo solo di fronte ad una creatura spaesata e che per sicurezza personale vorrebbe "per sempre" rintanarsi tra le braccia del suo amore che l'ha lasciata.

Nesi come la Invernizio del terzo millennio? Ma perché no! Ma mmagara (direbbero i coatti de Tor Bellamonaca).

Il problema è vedere dopo, cioè che sbocchi possa prendere il pratese. Mica finirà in una rubrica da consigli del cuore come Donna Letizia?





di Alfredo Ronci


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