RECENSIONI
Seiko Ito
Radio Imagination
Neri Pozza, Traduzione di Gianluca Coci, Pag. 202 Euro 16,50
Akatagawa Fuyusuke, o se volete DJ Ark. È lui che dopo il terremoto dell’11 marzo 2011 e il successivo tsunami, trasmette dalle onde di “Radio Imagination”, un’emittente molto (molto!) particolare. Già perché non tutti possono udire le parole di DJ Ark e non tutti possono intervenire in diretta nello strano mondo, a metà tra Cielo e Terra, di quest’emittente particolare.
Radio Imagination, è questo i titolo del romanzo di Seiko Ito, uscito in Giappone nel 2013 e ora in Italia grazie a Neri Pozza. Non sappiamo se Radio Imagination sia veramente uno dei migliori romanzi giapponesi dell’ultimo decennio, certo però che si tratta di una narrazione interessante, particolare, che ha come centro uno dei luoghi narrativi del mondo giapponese: il rapporto tra la vita e la morte (un passaggio vissuto con molta serenità) e il perdurare nel mostro mondo delle anime dei defunti che raramente hanno intenzioni negative.
DJ Ark ha una moglie, Misato, e un figlio Sosuke, che studia negli Stati Uniti. Non li ha più sentiti dal momento della catastrofe, ma nonostante ciò continua a trasmettere dalle frequenze di “Radio Imagination” in questa terra-di-mezzo. Non riesce più a distinguere il sogno e la realtà — “L’unica cosa che mi è rimasta impressa nella memoria è la vaga sensazione di essere sollevato in alto e di fluttuare nel vuoto” —, ha perso il conto dei giorni e alterna musica — da Bob Geldof ad Antonios Carlos Jobim — con gli interventi degli ascoltatori-anime che parlano dello tsunami e delle loro terribili esperienze. A dare energia a questa strampalata emittente per trasmettere è la tristezza, e a fare da studio la cima di un albero, una Cryptomeria (che letteralmente significa “parte nascosta”). Al centro di tutti gli interventi c’è, come dicevamo, una catastrofe che ha causato più di diciassettemila morti: “una muraglia grigia e gigantesca” che è avanzata con una velocità pazzesca ingoiando uomini, animali, cose. Insomma… una storia strana, impalpabile.
di Marco Minicangeli
Radio Imagination, è questo i titolo del romanzo di Seiko Ito, uscito in Giappone nel 2013 e ora in Italia grazie a Neri Pozza. Non sappiamo se Radio Imagination sia veramente uno dei migliori romanzi giapponesi dell’ultimo decennio, certo però che si tratta di una narrazione interessante, particolare, che ha come centro uno dei luoghi narrativi del mondo giapponese: il rapporto tra la vita e la morte (un passaggio vissuto con molta serenità) e il perdurare nel mostro mondo delle anime dei defunti che raramente hanno intenzioni negative.
DJ Ark ha una moglie, Misato, e un figlio Sosuke, che studia negli Stati Uniti. Non li ha più sentiti dal momento della catastrofe, ma nonostante ciò continua a trasmettere dalle frequenze di “Radio Imagination” in questa terra-di-mezzo. Non riesce più a distinguere il sogno e la realtà — “L’unica cosa che mi è rimasta impressa nella memoria è la vaga sensazione di essere sollevato in alto e di fluttuare nel vuoto” —, ha perso il conto dei giorni e alterna musica — da Bob Geldof ad Antonios Carlos Jobim — con gli interventi degli ascoltatori-anime che parlano dello tsunami e delle loro terribili esperienze. A dare energia a questa strampalata emittente per trasmettere è la tristezza, e a fare da studio la cima di un albero, una Cryptomeria (che letteralmente significa “parte nascosta”). Al centro di tutti gli interventi c’è, come dicevamo, una catastrofe che ha causato più di diciassettemila morti: “una muraglia grigia e gigantesca” che è avanzata con una velocità pazzesca ingoiando uomini, animali, cose. Insomma… una storia strana, impalpabile.
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