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Il Paradiso degli Orchi
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RECENSIONI

Amedeo Renzulli

Sottrarsi al cielo

Besa editrice, Pag. 234 Euro 17,00
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Anche in Italia si scrivono spy-stories, per fortuna. E a volte si scrivono decentemente. E' il caso di Amedeo Renzulli, napoletano al secondo romanzo, che si diverte a costruire storie con grande precisione e con un linguaggio semplice. La storia si svolge fra Honolulu, la Federazione Russa eltsiniana e la Sardegna (e in parte Roma). Siamo fra il 1991 e il 2005. Una strana valigetta viene recapitata a Stefano Rosso (che non è il cantante). In questa valigetta ci sono i segreti per reperire un quantitativo enorme di soldi che il padre di Stefano gestiva per conto dei servizi segreti sovietici; quelli con cui finanziavano in giro per il mondo i vari partiti comunisti, compreso quello italiano. Sulle sue tracce però ci sono anche gli americani, e una strana ragazza. Zoe. Il suo passato è scritto nelle prime pagine della storia. Il suo destino si incrocerà con quello di Stefano che, al contrario, del suo passato ha perso la memoria e pian piano cerca di riannodare strani tasselli di una vita che non sente sua.

Le note positive del libro di Renzulli sono l'intreccio narrativo, la predisposizione a scrivere storie di respiro internazionale (cosa rara per un italiano), la semplicità con cui il linguaggio arriva e ti mantiene incollato alla pagina fino alla fine. Le note un po' così riguardano una certa ingenuità con cui si sviluppano i dialoghi e le troppe spiegazioni che, anche attraverso i dialoghi, si cerca di dare al lettore. E poi la minuzia con cui vengono descritte le armi e le loro marche, e le operazioni finanziarie, caratteristica tipica di molta narrativa soprattutto anglo-americana, spesso disorienta. Una spy-story dovrebbe, a nostro avviso, tendere al contrario. A non spiegare, a tessere una trama che s'infittisca e che lasci non solo con il fiato sospeso ma anche con molti dubbi.

Renzulli le caratteristiche per arrivare a scrivere un romanzo di notevole fattura ce le ha. Il pathos che crea con l'inseguimento in mare al largo della Maddalena; il suo piglio politicamente scorrettissimo, che a noi del Paradiso piace, (geniale l'idea di delineare il cattivo, lo spietato uomo della Cia a caccia della valigetta, come omosessuale e per giunta bastardo, che si diverte a bruciare i compagni che lo lasciano); la conoscenza del mondo tecnologico e informatico; sono tutte caratteristiche a suo vantaggio. Però in questo caso sono spesso poste in secondo piano rispetto a momenti in cui si cerca sempre di inseguire il lettore (appunto per dargli spiegazioni).

Non ce n'è bisogno. E' la trama che deve sia confondere che chiarire. Sono le situazioni che servono più dei dialoghi a diluire gli intrecci. Solo così i personaggi risultano non solo convincenti ma credibili. Ma siamo fiduciosi. Il terreno fertile c'è. E la narrativa italiana ha bisogno di qualcuno che provi a cimentarsi e a competere coi mostri sacri del genere angolo-sassone. Straordinario e poetico il titolo, preso, del resto, da Shakespeare.



di Adriano Angelini


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