RECENSIONI
Tracy Chevalier
Strane creature
Neri Pozza, Pag. 288 Euro 16,50
Ci sono storie che, alla faccia di tutti i neorealismi, hanno la capacità di farci staccare dalla realtà in cui siamo immersi e di proiettarci in mondi "altri", quelli inventati dall'autore. Sono storie superiori, storie che hanno una sorta di tocco magico. Strane creature di Tracy Chevalier – l'autrice de La ragazza con l'orecchino di perla, poi diventato film – ha questa qualità: lo iniziamo a leggere, giriamo le prime pagine, e come d'incanto siamo proiettati nel Dorset, sulle spiagge di Lyme Regis, i luoghi dove Mary Anning (personaggio realmente vissuto) scoprì i primi fossili dell'Ittiosauro e del Plesiosauro. Un piccolo evento, che però cambiò il corso degli eventi.
Su queste coste, che si affacciano sul canale della Manica, si è scritto perciò un capitolo molto importante della storia della scienza: è qui che si sono gettate le basi dell'evoluzionismo, e Tracy Chevalier ci ricorda che questo capitolo è stato scritto tutto al femminile. Protagoniste del romanzo sono infatti due donne a cui "non bastava ciò che la società aveva già deciso per loro": Mary Anning – donna del popolo, figlia dell'ebanista del paese – di professione "cacciatrice di fossili" che poi rivende ai turisti – e Elizabeth Philpot, signorina (zitella) che da Londra si è trasferita a Lyme insieme alle due sorelle al matrimonio del fratello. L'amicizia è pressoché inevitabile ed è forse per questo motivo che l'autrice decide di narrare la storia con un doppio punto di vista: due voci narranti che ci aiutano a vedere la realtà da angolazioni a volte completamente diverse. Mary ed Elizabeth sono, infatti, due caratteri diversi, anzi niente di più lontano, ma questo non vita loro di diventare amiche: Elizabeth è appassionata di scienze naturali, "studiosa", borghese, mentre Mary ha il dono naturale di "fiutare" i fossili, una sorta di istinto, forse frutto di quel fulmine che da bambina l'ha colpita, risparmiandola, e con il quale si apre la narrazione.
Dice Tracy Chevalier che l'incontro con Mary Anning è avvenuto proprio al museo dei Dinosauri di Lyme. E' lì che si è innamorata della storia di quella bambina ignorante che a 12 anni scoprì il primo esemplare completo di Ittiosauro al mondo. Fu perciò una bambina a mettere in crisi la teoria creazionista. Nel romanzo l'unica, o meglio la prima, a capire che quelle Remarkable Creatures (come recita il titolo originale del romanzo) erano qualcosa di rivoluzionario per la scienza, è proprio Elizabeth Philpot, che la Chevalier ritrae avendo, in qualche modo, in mente la figura di Jane Austen. A riguardo andatevi a leggere il dialogo che Elizabeth ha con il Reverendo Jones: siamo nel 1811 e stiamo parlando di fossili, ma la modernità di certi dialoghi è veramente imbarazzante. Soprattutto ora che il clero tende a mettere in evidenza le pagliuzze negli occhi altrui, ma non parla delle proprie travi.
di Marco Minicangeli
Su queste coste, che si affacciano sul canale della Manica, si è scritto perciò un capitolo molto importante della storia della scienza: è qui che si sono gettate le basi dell'evoluzionismo, e Tracy Chevalier ci ricorda che questo capitolo è stato scritto tutto al femminile. Protagoniste del romanzo sono infatti due donne a cui "non bastava ciò che la società aveva già deciso per loro": Mary Anning – donna del popolo, figlia dell'ebanista del paese – di professione "cacciatrice di fossili" che poi rivende ai turisti – e Elizabeth Philpot, signorina (zitella) che da Londra si è trasferita a Lyme insieme alle due sorelle al matrimonio del fratello. L'amicizia è pressoché inevitabile ed è forse per questo motivo che l'autrice decide di narrare la storia con un doppio punto di vista: due voci narranti che ci aiutano a vedere la realtà da angolazioni a volte completamente diverse. Mary ed Elizabeth sono, infatti, due caratteri diversi, anzi niente di più lontano, ma questo non vita loro di diventare amiche: Elizabeth è appassionata di scienze naturali, "studiosa", borghese, mentre Mary ha il dono naturale di "fiutare" i fossili, una sorta di istinto, forse frutto di quel fulmine che da bambina l'ha colpita, risparmiandola, e con il quale si apre la narrazione.
Dice Tracy Chevalier che l'incontro con Mary Anning è avvenuto proprio al museo dei Dinosauri di Lyme. E' lì che si è innamorata della storia di quella bambina ignorante che a 12 anni scoprì il primo esemplare completo di Ittiosauro al mondo. Fu perciò una bambina a mettere in crisi la teoria creazionista. Nel romanzo l'unica, o meglio la prima, a capire che quelle Remarkable Creatures (come recita il titolo originale del romanzo) erano qualcosa di rivoluzionario per la scienza, è proprio Elizabeth Philpot, che la Chevalier ritrae avendo, in qualche modo, in mente la figura di Jane Austen. A riguardo andatevi a leggere il dialogo che Elizabeth ha con il Reverendo Jones: siamo nel 1811 e stiamo parlando di fossili, ma la modernità di certi dialoghi è veramente imbarazzante. Soprattutto ora che il clero tende a mettere in evidenza le pagliuzze negli occhi altrui, ma non parla delle proprie travi.
di Marco Minicangeli
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