RECENSIONI
Valentino Poppi
Via d'uscita
Acheron Books, pag. 138 euro 10
Lo abbiamo già detto svariate volte, ma varrà la pena ripeterlo: il “collettivo” – termine forse obsoleto, ma che meglio di altri aiuta a capire ciò che abbiamo davanti – del RiLL è un’autentica macchina da guerra nel panorama della fantascienza italiana. Ha dato vita a un premio che riceve centinaia di racconti, e da anni oltre a pubblicare l’antologia del premio, ha raddoppiato gli sforzi producendo anche un volume monografico dedicato agli autori che più si sono messi in evidenza proprio nel premio.
Quest’anno tocca a Valentino Poppi, ingegnere bolognese, che ha vinto il concorso ben due volte. La prima volta nel 2017 con “Davanti allo specchio”, e poi nel 2020 con il bellissimo “Oggetti smarriti”. Entrambi i racconti li troviamo in questa bella antologia che ha per titolo Via d’uscita. Le storie sono in totale undici e hanno registri narrativi molto diversi tra loro. Passiamo da narrazioni di hard science-fiction come il primo racconto “Questioni d’onore” che ha un retrogusto asimoviano, a storie dal carattere più fantastico come “L’unica via d’uscita” o “Chiedi e ti sarà dato”. Nel primo abbiamo un incipit classico in questo genere di narrazioni, un personaggio di cui non conosceremo mai il nome, si ritrova in uno spazio “altro”, agosciente, un labirinto che altro non è che la materializazzione fisica delle sue paure claustrofobiche. Nel secondo invece Franco, il protagonista, scopre di essere morto, una situazione tutto sommato vantaggiosa visto che può chiedere quello che vuole. E che dire invece dello “sfrullatore” di Berio Torri, l’inventore autodidatta che in “Tecnologia inversa” ha messo a punto una macchina che riesce a separare gli ingredienti precedentemente miscelati. Insomma, la cosa è un po’più complicata di così, non dovete far altro che leggervi il racconto.
Questo e tutti gli altri, perché vi assicuriamo che ne vale la pena.
di Marco Minicangeli
Quest’anno tocca a Valentino Poppi, ingegnere bolognese, che ha vinto il concorso ben due volte. La prima volta nel 2017 con “Davanti allo specchio”, e poi nel 2020 con il bellissimo “Oggetti smarriti”. Entrambi i racconti li troviamo in questa bella antologia che ha per titolo Via d’uscita. Le storie sono in totale undici e hanno registri narrativi molto diversi tra loro. Passiamo da narrazioni di hard science-fiction come il primo racconto “Questioni d’onore” che ha un retrogusto asimoviano, a storie dal carattere più fantastico come “L’unica via d’uscita” o “Chiedi e ti sarà dato”. Nel primo abbiamo un incipit classico in questo genere di narrazioni, un personaggio di cui non conosceremo mai il nome, si ritrova in uno spazio “altro”, agosciente, un labirinto che altro non è che la materializazzione fisica delle sue paure claustrofobiche. Nel secondo invece Franco, il protagonista, scopre di essere morto, una situazione tutto sommato vantaggiosa visto che può chiedere quello che vuole. E che dire invece dello “sfrullatore” di Berio Torri, l’inventore autodidatta che in “Tecnologia inversa” ha messo a punto una macchina che riesce a separare gli ingredienti precedentemente miscelati. Insomma, la cosa è un po’più complicata di così, non dovete far altro che leggervi il racconto.
Questo e tutti gli altri, perché vi assicuriamo che ne vale la pena.
di Marco Minicangeli
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