RECENSIONI
Alessandra Sarchi
Violazione
Einaudi Stile libero, Pag. 271 Euro 18,00
Il romanzo d'esordio di Alessandra Sarchi Violazione ha l'indubbio pregio di saper circoscrivere in modo sobrio ed efficace quello che è il costume italiano per eccellenza vale a dire l'abitudine al compromesso e alla "violazione" delle regole. La Sarchi con perfetta perfidia lo fa scegliendo una vicenda di ritorno alla natura nella regione più progressista d'Italia e cioè l'Emilia. Laddove dunque ci si aspetterebbe una attenzione particolare al paesaggio e al rispetto dei vincoli ambientali troviamo invece un oscuro adattamento dei pubblici uffici agli interessi privati, la presenza di dirigenti pusillanimi e impotenti che rimpiangono le ragioni ideali solo per compensarle con quelle del "particulare". Cosa si poteva obiettare a un assessore che chiedeva complicità su un'infrazione in procinto di essere compiuta da un ente pubblico e aveva la sfacciataggine di invocare la trasparenza? Chi aveva dato il permesso di trasferire al commercio politico quella parola nata per descrivere l'acqua, il vetro, gli occhi? Perché continuavano a chiamare trasparenza quella che in verità era complicità estorta? Eppure di trasparenza tutti si riempivano la bocca, e da parola quasi poetica stava diventando una spugna sporca.
Così Alberto Donelli funzionario del dipartimento ambiente della Regione, con funzioni di controllo sul territorio, sistematicamente bloccato dal suo dirigente capo, sogna una fuga in campagna, in una zona incontaminata a pochi chilometri dal centro di Bologna dove potere almeno dimenticare le frustrazioni lavorative e morali. Il caso vuole che s'imbatta nell'offerta di un enorme casolare ristrutturato in zona agricola e boschiva che sembra fatto apposta per le esigenze della sua famiglia. Incrocia così la figura di Primo Draghi, forse il vero protagonista del romanzo, che dietro la facciata aperta e socievole, nasconde la natura delinquenziale dello speculatore edilizio senza scrupoli che cementifica e realizza abusi senza battere ciglio. Anche il casolare per i Donelli è costruito sopra un abuso, una frana collinare che Primo si è affrettato ad occultare, ma che alla prima pioggia violenta potrebbe nuovamente smottare. Primo aveva risposto alla violenza della collina con la stessa violenza, mettendola a tacere, irreggimentandola con pali conficcati in profondità nel terreno. Dietro il rudere erano stati modellati terrapieni sostenuti da gabbionate, che la vegetazione avrebbe presto ricoperto.
La vicenda sfocerà alla fine in un esito tragico, forse un po' "telefonato" anche per la parte svoltavi da John, giovane immigrato clandestino che Draghi vorrebbe trattare alla stregua di uno schiavo, tuttavia lo spessore di Violazione non ne risente troppo. Rimane questo della Sarchi un romanzo impegnato e civile in tempi di distrazione e intrattenimento universali che indica agli Italiani quello che sono diventati e i perché morali di questa deriva. Inoltre funge da utile strumento per una riflessione sul rapporto uomo-natura e su quell'inestricabile circuito che lega l'individuo al mondo e le ragioni della vita individuale a quelle del macrocosmo. Le riflessioni interiori di Alberto, oltre che demistificare i luoghi comuni della neonata coscienza ecologista, pongono l'urgenza di un'interrogazione sull'esaurimento delle risorse naturali e sulla qualità del futuro che lasceremo alle prossime generazioni.
di Alessandro Cartoni
Così Alberto Donelli funzionario del dipartimento ambiente della Regione, con funzioni di controllo sul territorio, sistematicamente bloccato dal suo dirigente capo, sogna una fuga in campagna, in una zona incontaminata a pochi chilometri dal centro di Bologna dove potere almeno dimenticare le frustrazioni lavorative e morali. Il caso vuole che s'imbatta nell'offerta di un enorme casolare ristrutturato in zona agricola e boschiva che sembra fatto apposta per le esigenze della sua famiglia. Incrocia così la figura di Primo Draghi, forse il vero protagonista del romanzo, che dietro la facciata aperta e socievole, nasconde la natura delinquenziale dello speculatore edilizio senza scrupoli che cementifica e realizza abusi senza battere ciglio. Anche il casolare per i Donelli è costruito sopra un abuso, una frana collinare che Primo si è affrettato ad occultare, ma che alla prima pioggia violenta potrebbe nuovamente smottare. Primo aveva risposto alla violenza della collina con la stessa violenza, mettendola a tacere, irreggimentandola con pali conficcati in profondità nel terreno. Dietro il rudere erano stati modellati terrapieni sostenuti da gabbionate, che la vegetazione avrebbe presto ricoperto.
La vicenda sfocerà alla fine in un esito tragico, forse un po' "telefonato" anche per la parte svoltavi da John, giovane immigrato clandestino che Draghi vorrebbe trattare alla stregua di uno schiavo, tuttavia lo spessore di Violazione non ne risente troppo. Rimane questo della Sarchi un romanzo impegnato e civile in tempi di distrazione e intrattenimento universali che indica agli Italiani quello che sono diventati e i perché morali di questa deriva. Inoltre funge da utile strumento per una riflessione sul rapporto uomo-natura e su quell'inestricabile circuito che lega l'individuo al mondo e le ragioni della vita individuale a quelle del macrocosmo. Le riflessioni interiori di Alberto, oltre che demistificare i luoghi comuni della neonata coscienza ecologista, pongono l'urgenza di un'interrogazione sull'esaurimento delle risorse naturali e sulla qualità del futuro che lasceremo alle prossime generazioni.
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