Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina

Il Paradiso degli Orchi
Home » Racconti

Pagina dei contenuti


Racconti

immagine
Mauro Petrelli

Gli angeli volano bassi

La distanza tra l'uomo e la terra è notevole. La distanza tra l'uomo e Dio è abissale. L'essere organismi pensanti ci dà il diritto di vivere e decidere della vita degli altri e di non soccombere davanti alle quotidiane prove della vita. Il tempo delle persone è limitato, il tempo è sempre limitato, non ce né mai a sufficienza, fai tardi al lavoro, fai tardi dal dottore, fai tardi nella vita.
Ogni momento potrebbe essere quello giusto per ogni cosa, ma potrebbe anche essere quello sbagliato, potresti aver deciso di andare a prendere un caffè in un bar, proprio quando entrava la donna della tua vita e magari avevi il coraggio di presentarti a lei e tre giorni dopo ci saresti uscito

immagine
Alex Pietrogiacomi

Una favola

Il lupo vide il sacco muoversi all'improvviso e scattò all'indietro tirandosi sulle zampe anteriori e mostrando i denti.
Il sacco si girò di scatto e poi si fermò di nuovo.
Avvicinato il muso percepì l'odore di vita del suo contenuto e cautamente sciolse il legaccio che avvolgeva la sommità aprendo così lo scuro involucro di pelle nera.
Infilando il naso tastò qualcosa di peloso come lui, ma di un peloso diverso, più morbido... non ispido e spinoso come il suo vecchio manto che ormai da troppi inverni era stato abbracciato dal sole, dalla pioggia!

immagine
Pee Dee

Underdogs n.11

Ve la siete cercata amici che frequentate l'etere di PeeDee: parliamone; parliamo di solitudine! La solitudine cosmica, critica, esistenziale! La solitudine dei figli unici, la solitudine delle mogli, la solitudine di mio cugino, la solitudine del folle, la solitudine della miss, la solitudine della bambina che parla con la bambola, la solitudine del bambino che parla coi gormiti, la solitudine manga, cinematografica, la solitudine del cantante, la solitudine cazzuta degli amanti che sognano di fare le feste comandate con loro pezzo di sesso preferito, o semplicemente bramato!!

immagine
Francesca Bernard

Il cavatappi

Estraggo i cubetti di ghiaccio dal frigorifero. Con eleganza li lascio scivolare nei drink. Aggiungo ancora due gocce di gin facendo attenzione che non colino oltre il bordo. Poso i bicchieri uno ad uno diligentemente sul vassoio. Lo sollevo con entrambe le mani ben salde e mi avvio verso la sala.
Dalla soglia della cucina scorgo le spalle di lei, leggermente curve, protese in avanti. Deve avere le mani appoggiate sulle ginocchia. La tipica postura di chi, a disagio, non sa come stare. Mi affretto a raggiungerla, ma mi blocco sull'uscio.

immagine
Gruppo Sparta

Dar cinese. (Letteratura e delinquenza parte prima)

"Che posso parlare italiano?". Manco avevo fatto in tempo a inforcare le bacchette da cinese che ti sento uno che dice: "che posso parlare italiano?". E ho pensato, mannaggia che brutti tempi ci tocca di vivere. Ricordo che stavamo a un cinese vicino a Porta Maggiore. Uno dei primi cinesi di Roma, ai tempi. Una sciccheria. Che poteva essere? Il Settanta, Settantuno? No. La data non la ricordo, però era senza meno l'anno che Zigoni giocava alla Roma: la magica, con rispetto parlando. Lo ricordo perché si può dire che io e Zigoni eravamo pappa e ciccia.

immagine
Giovanna Repetto

Il carrello della spesa

Dalla mia città sono stati banditi i cani. Si capisce, sacrosante ragioni di igiene. E poi porterebbero intralcio alla circolazione dei numerosi veicoli. Per fortuna non hanno ancora proibito i carrelli della spesa. Così quando esco per andare al supermercato porto sempre con me il mio carrello, e se ho tempo faccio un giro più lungo per farlo muovere di più. Camminando sto bene attenta che non finisca in qualche buca, che non si ribalti, che non si impigli in un ostacolo. E' un po' vecchio e malandato, il mio carrello, ma io gli sono affezionata e non ho nessuna voglia di cambiarlo.

immagine
Phil Potter

The past

- Dove ci ha portati il tempo? –
Dolphin si rivolse a suo padre Jeronymus con aria preoccupata, mentre il genitore lambiccava con milioni di dati del vecchio p.c. e con significativa mimica, serrava la mascella come a voler contenere in bocca quella miriade di cose e di scoperte, facendosi scappare ogni tanto, un eureka, o un porca paletta.
Tra un'imprecazione e l'altra, l'uomo, sebbene a frammenti, cercò di rispondere : - Se il futuro esiste come mera proiezione... Se la Terra non è scomparsa, ma questa non è la Terra... Se le memorie a zonzo non riescono a ri-presentarsi...

immagine
Federico Ligotti

Il colpo della strega

Tutto d'un colpo. Un unico strappo, secco e formidabile. Di un'efficacia perversa. Strazio delle ossa, tortura del nervo, friggitura del muscolo. Insomma, dopo quella stramaledetta sveltina di venerdì mattina, Mario Ruggiti, trequartista fallito di borgata, non risultava più nel novero dei vertebrati. Una fulminante lombosciatalgia, nel gergo colpo della strega, era riuscita a incrinare un fiore di fisico possente e atletico che anni di privazioni, incubi reali e risi amari non avevano minimamente scalfito. Mai una contusione, nemmeno dopo la rissa in quel di Tor Sei Capre

immagine
Pietro Pancamo

La domenica sportiva

Buon Gesù, autore dell'umanità squinternata che abita il mondo, ascolta il mio inchiostro e la mia voce: San Bifolco Primigenio era il tuo antico tempio, nonché luogo di culto, in cui noi contadini di Sant'Arello ci riunivamo per celebrare il mistero della morte e resurrezione.
Seduti sulle panche, prestavamo orecchio e attenzione alle omelie del parroco, Don Giovanni Naiolo. Il quale "Diletti figlioli" – soleva annunciare ogni domenica dall'altare

immagine
Saul Ferrara

Mattino

Quando la luce accecante cessò di colpo, Ivan poté finalmente aprire gli occhi. Si guardò intorno con diffidenza, scoprendo di non trovarsi, come avrebbe dovuto essere, nella sua camera. Il letto sul quale giaceva era così piccolo che le gambe, dalle ginocchia in giù, sporgevano, dondolando come gli arti di un burattino. I mobili avevano delle forme che non aveva mai visto prima: un armadio con dei curiosi oblò nelle ante e con la parte superiore spiovente come il tetto di una baita, un comodino cilindrico come un tronco d'albero, con una botola sul ripiano a sostituire il cassetto ed infine, al posto del tavolo e delle sedie, tre grandi imbuti di vetro capovolti.

CERCA

NEWS

  • 16.09.2024
    Sellerio
    Francesco Recami
  • 16.09.2024
    Adelphi
    Cos'altro si può sapere su Thomas Bernhard
  • 16.09.2024
    Adelphi
    Una riproposta affascinante. Leo Perutz.

RECENSIONI

ATTUALITA'

CINEMA E MUSICA

RACCONTI

SEGUICI SU

facebookyoutube