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Il Paradiso degli Orchi
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Recensioni

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Rayk Wieland

Che ne dici di baciarci?

Keller edizioni, Pag. 240 Euro 14,50

Dicesi Wenderoman un romanzo tedesco che parla della Wende, cioè a dire la Svolta, la Rivoluzione Pacifica, la caduta del Muro quel che l'ha preceduta e quel che l'ha seguita, l'adesione della DDR alla BRD o, come sostengono alcuni, la di lei annessione da parte della BRD. Comunque sia, e qualunque taglio abbia, un Wenderoman è ambientato tra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta in Germania (Est) e i suoi protagonisti affrontano un momento storico cruciale. Un cambiamento. Qualche esempio di Wenderoman: Nikolaikirche (1995) di Erich Loest, portato sul piccolo schermo dal cineasta più importante della DDR, Frank Beyer;

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Fabio Zuffanti

O casta musica (pamphlet ribelle contro la 'Malamusica')

Volo libero, Pag. 166 Euro 12,00

Si legge: Questo è un libro ingenuo. Molto ingenuo. Ve ne sarete resi ancor più conto ora che siete arrivati alla fine di questa prima parte. Ingenuo perché è basato sulla semplicità dell'indignazione e non offre molte risposte ai problemi che ho elencato.
Il perché l'ho spiegato, mi interessa maggiormente porre domande che fornire risposte... E poi, parliamoci chiaro, io di risposte vere e proprie purtroppo non ne ho, se non quei piccoli suggerimenti che ho cercato di trasmettere.

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Alan Hollinghurst

Il figlio dello sconosciuto

Mondadori, Pag. 472 Euro 22,00

Romanzo corposo, di struttura per alcuni aspetti ottocentesca, quello di Alan Hollinghurst racconta la storia di Cecil Valance, poeta fascinoso, non sai se più torbido o beffardo, che nel 1913 viene ospitato presso i Sawle del suo amico George.
Sono solo tre giorni nella tenuta "Due Acri", un microcosmo spazio-temporale che però marchierà a fuoco e fatalmente il futuro di una storia complessa, disegno costruito in un'amplissima cornice storica.

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Aravind Adiga

L'ultimo uomo nella torre

Einaudi, Pag. 446 Euro 20,00

Chi cercasse un libro emblematico delle contraddizioni che dilaniano l'India ai giorni nostri, può trovarlo in questo romanzo. Antiche tradizioni coesistono con le icone della moda occidentale, il consumismo crescente si affianca al pensiero superstizioso senza modificarlo, e i grattacieli sorgono accanto alle baraccopoli, mentre antichi palazzi cadono in rovina. Intanto l'aria di Bombay (o Mumbai che dir si voglia) è sempre più irrespirabile.

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Cormac Cullinan

I diritti della natura

Piano B edizioni, Pag.161 Euro 16,00

Cormac Cullinan non lo inviterei a cena nemmeno se mi facesse la spesa. Lo troverei palloso ed invadente ed anche con l'aria da primo della classe (ma in genere gli ecologisti ce l'hanno 'sta faccia). Ovviamente questa mestizia a pelle (rimane tale perché non lo conosco e quindi, anche volendo, non potrei mai invitarlo a casa mia) si ripercuote su ciò che scrive.
Credo, ma mi piacerebbe anche essere smentito, che per parlare di ordinamento non ci sia bisogno di scomodare il diritto romano o gli assiro-babilonesi:

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Vladimir Pozner

Il barone sanguinario

Adelphi, Pag. 320 Euro 22,00

Dopo lo strepitoso libro dedicato alla fine di Tolstoj, Adelphi ci regala un'altra indagine narrativa dello scrittore e giornalista Vladimir Pozner (1905-1992), una biografia rapsodica su un personaggio terribile, fascinosissimo e cupo: artefice di una di quelle vite che sono storie in sé e che quando trovano il narratore giusto si leggono con una passione che i romanzi-romanzi garantiscono sempre meno.
L'uomo era il barone von Ungern-Sternberg, aristocratico irascibile, astioso e sdegnato di suo, ferocemente avverso alla rivoluzione bolscevica.

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Tersite Rossi

Sinistri

e/o, Pag. 223 Euro 15,00

Certo che la copertina è buffa assai: iniziare un noir avendo davanti la faccia di Franco Oppini, l'indimenticato (o dimenticato, c'est la même chose) membro del gruppo di cabaret 'I gatti di vicolo miracoli' non è proprio il massimo. L'intento di chi l'ha concepita (Luca Laurenti, che non è l'amico di Bonolis) è stato quello di rendere l'immagine anche un po' inquitante (il tema del romanzo potrebbe esserlo) attraverso un'invadenza del color grigio e dell'ingiallimento degli occhi e dei denti. Praticamente effetto zucca di Halloween: ma sempre Franco Oppini rimane!
Vabbè su, passiamo alla materia.

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Franz Kraunspenhaar

Le monetine del Raphael

Gaffi editore, Pag. 217 Euro 17,00

Ascesa e declino di un socialista. In questo caso di un artista, un pittore che per assurgere alla notorietà e poter vivere del suo lavoro (nonostante un grande talento) ha dovuto arrendersi alla logica della tessera di partito. E' una parabola straziante e spietata quella del pittore Fabio Bucchi, che Franz Kraunspenhaar in questo bel romanzo pubblicato da Gaffi ci fa vivere attraverso una lingua essenziale, anche semplice ma mai banale, lucida e diretta. Bucchi, come dice lo stesso autore, è un omaggio alla figura del pittore Francis Bacon, ma è anche un personaggio attraverso il quale ripercorrere 40 anni della storia d'Italia (dagli anni'60 ai gironi nostri, la storia si chiude nel 2010).

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Walter Siti

Resistere non serve a niente

Rizzoli, Pag. 324 Euro 17,00

Nemo profeta in patria, mai adagio è stato più significativo a voler riflettere sul misero sedicesimo posto in classifica nazionale conquistato dal nuovo romanzo di Walter Siti "Resistere non serve niente" edito da Rizzoli. Come ricordava recentemente Giuseppe Genna stiamo assistendo a un'ulteriore divaricazione tra quello che si definisce il successo editoriale e la strada solitaria dei romanzi che riescono a dire ancora qualcosa sulla nostra realtà.

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André Bazin

Jean Renoir

Mimesis Cinema, Pag. 256 Euro 22,00

Mimesis manda in stampa la ben nota monografia che André Bazin dedicò al grande Jean Renoir, autore ad avviso di chi scrive e di molti altri di un film, La regola del gioco, che non potrebbe mancare nella lista dei dieci film imperdibili della storia. François Truffaut definì l'opera di Bazin «il miglior libro di cinema scritto dal miglior critico sul miglior regista». L'edizione presenta una lunga introduzione di Michele Bertolini ed è accompagnata da una filmografia le cui schede portano firme illustri, non solo Truffaut, ma Jacques Rivette, Eric Rohmer, Jean-Luc Godard.

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