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Il Paradiso degli Orchi
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Recensioni

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David Halperin

La voce smarrita del cielo

Salani, Pag. 387 Euro 16, 80

Folgorante romanzo d'esordio per lo scrittore ebreo americano David Halperin. La bandella di copertina lo presenta come un romanzo per ragazzi. Se arrivate fino alla fine vi accorgete che non è così. La voce smarrita del cielo (titolo originale, bellissimo, The Journal of a UFO Investigator) è una straordinaria storia ufologica che solo in seconda analisi si presenta come romanzo di formazione. Danny Shapiro, tredicenne introverso e con la madre in fin di vita, si ritrova coinvolto in una storia fantastica di avvistamenti e rapimenti alieni proprio quando la sua vita subisce due svolte clamorose;

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Francesco Scardone

Otto ore, cronistoria di un incidente

Edizioni Graphe.it, Pag. 46 Euro 2,99 (e book)

In una località imprecisata d'Italia un uomo si sveglia e si ritrova chiuso in un'automobile. E' piena estate e fa un caldo boia. L'uomo è agonizzante. Vorrebbe uscire ma l'auto è chiusa dall'esterno. Picchia contro i vetri, si fa uscire il sangue dalla fronte. Fuori, a osservarlo, c'è una donna (capiremo trattarsi della sua ex moglie). Lei lo guarda, soddisfatta. S'intuisce subito che è proprio lei l'artefice di quello scherzetto. Il racconto Otto ore, cronistoria di un incedente, seconda prova di narrativa di Francesco Scardone, pubblicato in versione e book con la Graphe.it, è decisamente convincente.

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Francesco Guccini

Dizionario delle cose perdute

Mondadori, Pag. 142 Euro 10,00

Mi aveva incuriosita l'intervista rilasciata a Fabio Fazio in 'Che tempo che fa', su Rai tre. Guccini era stato simpatico e confesso che era riuscito a crearmi aspettativa. Ora, a lettura ultimata, devo ammettere un po' di delusione. Questo libro può acquistare un valore molto differente (nel senso che c'è un abisso!) in base all'età del lettore. Per chi come me ha conosciuto gli anni Cinquanta ha un forte potere evocativo, risveglia ricordi e in un certo senso consola. La sensazione di aver vissuto parte della vita su un altro pianeta, un mondo estinto di cui si è gli unici sopravvissuti, cede davanti alla possibilità di confrontarsi con ricordi simili ai propri, e di rimettere a fuoco immagini sfumate nella memoria, se non addirittura dimenticate.

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Daniel Pinchbeck

Manifestare la mente

Libri per Evolvere, Pag. 269 Euro 15,00

Daniel Pinchbeck è un giornalista newyorkese ex collaboratore del New York Times, del Rolling Stones, del Village Voice e di altre grandi testate. Annoiato, privo di qualsiasi stimolo esistenziale, tipico ateo cinico della Grande Mela, un bel giorno decide che un senso lo vuole ricercare. Non bastano le droghe da sballo, tanto meno le religioni costituite per trovare un senso "altro" e alto all'esistenza. Pinchbeck si avventura in un duplice viaggio. Fisico, a raggiungere l'Africa, il Gabon in particolare, e a sottoporsi a un'iniziazione con la tribù dei Bwiti, che consiste in una cerimonia con tanto di assunzione dell'iboga, una pianta sacra che 'apre la mente' ad altro tipo di viaggi: quelli psichedelici.

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Fabrizio Patriarca

Qualcosa abbiamo fatto

Gaffi, Pag. 438 Euro 16,00

Mi sovviene un ricordo, chissà se per nostalgia o per assonanza, di quando Callisto Cosulich, critico cinematografico di 'Paese Sera', di fronte alla visione di Superman, il primo, quello con lo scomparso Christopher Reeves, pronunciò tale sentenza: non è roba per il cinema, ma per la psicanalisi. A dir la verità non l'ho mai capita, ma ora me ne approprio.
Qualcosa abbiamo fatto non è roba per la letteratura, ma per la psicanalisi:

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Otello Marcacci

Gobbi come i Pirenei

Neo Edizioni, Pag. 288 Euro 15,00

Con la parola romanzo copriamo ormai una varietà di scritture inesauribile. Tanto che recentemente Guido Mazzoni ha scritto che di romanzo si può parlare a fronte di un testo letterario che narra "in qualsiasi genere e in qualsiasi modo". E lo ha scritto peraltro in un libro di ricerca densissimo che porta il titolo "Teoria del romanzo". Ora, che si rinunci a normare un oggetto estetico a priori è persino doveroso, e ognuno è libero di scrivere o leggere "romanzi" come meglio crede.

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Anna Maria Ortese

Da Moby Dick all'Orsa Bianca

Adelphi, Pag. 187 Euro 13,00

La più grande narratrice italiana del novecento non è stata una grande saggista: questi 'sagaci squarci' come vengono definiti nella quarta di copertina, non aggiungono nulla al suo talento, semmai, proprio per confutare la tesi predetta, sottraggono.
Per carità, siamo davanti a riflessioni sempre di un certo decoro, per quanto non capiamo davvero l'esigenza di accorpare pezzi scritti durante più di un cinquantennio (si va dagli articoli redatti alla fine degli anni trenta, a quelli degli inizi degli anni novanta): mancano di quello spessore, a volte analitico, che ne farebbero tutt'altra materia.

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Philip Dick

Lo stravagante mondo di Mr Fergesson

Fanucci editore, Pag. 240 Euro 17,00

Il motivo fondamentale con cui si avvia il romanzo di Philp Dick, Lo stravagante mondo di Mr Fergesson (traduzione Maurizio Nati, cura di Carlo Pagetti) è quello della colpa. La colpa che avvinghia un'esistenza proprio nel momento in cui potrebbe sperare di farsi più leggera, un sentimento che arriva cupissimo perché vorresti giocarti legittimamente la possibilità di una vita migliore – e non sei sicuro di farcela. "Ecco quello che ti può capitare con gli altri, che ti fanno sentire male quando invece ti dovresti sentire bene" dice il vecchio Fergesson a sé stesso.

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Lelio Luttazzi

L'erotismo di Oberdan Baciro

Einaudi, Pag. 158 Euro 17,00

Chi se lo sarebbe mai 'creso'? Quell'uomo così elegante, distinto, garbato, signorile, aggraziato che, chi ha più di cinquant'anni, o giù di lì, ricorda ad allietarci i nostri sabato sera televisivi in bianco e nero con smoking e swing, che all'improvviso ti partorisce un libro (ahimé edito dopo la sua dolorosa morte, ma pare che lui non volesse) dove si raccontano le avventure goderecce (o meno, a seconda poi delle opinioni dei singoli lettori) di un ragazzino terribile e erotomane, ma non pornografo

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Gianni Solla

Il fiuto dello squalo

Marsilio, Pag. 304 Euro 15,00

Gianni Solla ha scritto un libro spassoso e insieme funesto, di carne maleodorante e diffusa,di quell'umorismo nero di vecchia ma validissima accezione moraviana per cui si finisce col ridere della morte. "Il fiuto dello squalo" racconta in prima persona la storiaccia di una vita infame, grottesca quanto si vuole ma in fondo non più tanto del "reale" prodigiosamente osceno che è oggi il nostro paese regredito a un grado zero di tutto.

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