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Il Paradiso degli Orchi
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Recensioni

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Stefan Zweig

Amerigo

Elliot, Pag. 128 Euro 10,00

Un uomo, uno scrittore, Stefan Zweig, ebreo fuggito dall'Austria negli anni della furia nazista, prima a Londra, poi a New York, suicida infine in Brasile, assieme alla moglie, non sempre ben visto, non da tutti, con qualche tratto misterioso, dedicò il suo ultimo libro, Amerigo, a una figura almeno per questioni nominali molto più nota della sua (e di una fama davvero paradossale, "vuota" per certi versi, per una serie di circostanze risolta proprio in una controversa faccenda di nomi).

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Paolo Di Orazio

Vloody Mary

Coniglio editore, Pag. 188 Euro 12,50

"Io non devo sopravvivere, commissario"
Vanacura reclina il capo, soavemente interdetto
"Io devo soprammorire".


Mio nonno era uso raccontar una storia di plenilunio: faceva il contadino, lavorava la terra, era geloso delle sue viti e raccoglieva uva con lo stesso piacere con cui si raccoglie un bimbo. Un pomeriggio autunnale s'attardò, il sole se ne fuggì presto: circa alle sei s'era già notte e con un venticello che rinfrescava persino le ossa.

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Sabine Thiesler

Senza perdono

Corbaccio, Pag. 384 Euro 16,50

Scriveva Raymond Chandler nel lontano 1944 prendendo per i fondelli il giallo all'inglese: C'è un romanzo di Dorothy Sayers in cui un tale, una notte, mentre se ne sta solo in casa sua, viene soppresso per mezzo d'un peso sganciato da un meccanismo il cui funzionamento è provocato dall'abitudine della vittima d'accendere la radio sempre ad una certa ora, di porsi davanti all'apparecchio sempre in una certa posizione e di chinarsi giusto sino ad un certo punto. Basterebbero un paio di centimetri di scarto, da una parte e dall'altra, e i lettori non avrebbero pane per i loro denti.

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Carlos Ruiz Zafon

Il Prigioniero del cielo

Mondadori, Pag. 340 Euro 21,00

Ed eccoci alla terza parte della saga di Daniel Sempere, Fermin Romero de Torres e del Cimitero dei Libri Dimenticati. Eccoci di nuovo in quella meravigliosa Barcellona del passato che tanto mi ha fatto amare queste storie. Che dire. Il romanzo per gli zafonisti incalliti risulterà, al solito, splendido. Qui si ripercorre la storia della prigionia, durante la seconda guerra mondiale, di Fermin, nel carcere del Mont Juic. Soprattutto, il romanzo sarà un colpo al cuore per Daniel Sempere che verrà a sapere la verità sul destino infausto di sua madre, Isabella, aprendo squarci funesti ma fornendo ulteriore materiale (come poteva essere diversamente?) per un seguito.

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Erlend Loe

Saluti e baci da Mixing Part

Iperborea, Pag. 216 Euro 15,00

Prendiamo una coppia norvegese allo sbando in vacanza nell'alta Baviera, il traduttore automatico di Google e un bravo traduttore dal norvegese, Giuliano D'Amico. Aggiungiamo tre figli, una famiglia ospitante che parla solo tedesco, tedesco, tedesco, l'ossessione del protagonista per il teatro, per ciò che è teatro, per tutto ciò che può essere teatro, e dopo uno sminuzzamento in capitoli otterremo il nuovo romanzo di Erlend Loe pubblicato da Iperborea.

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Carola Susani

Eravamo bambini abbastanza

Minimum fax, Pag. 210 Euro 13,50

Ninna o ninna o questo pupo a chi lo do, lo daremo all'uomo nero che lo tiene un anno intero, lo daremo alla befana che lo tiene una settimana, lo daremo al buon Gesù che...
Miracoli della memoria. Come ai tempi delle medie, quando s'affacciavano le prime idee di un'Europa unita (chi c'avrebbe mai pensato allo spread!) e i professori ci costringevano, in un'ora strappata al regolare percorso didattico, a pensare qualcosa di originale, possibilmente un disegno e trasferirlo su un foglio.

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Simone Pazzaglia

Amanita

Edizioni il Foglio, Pag. 158 Euro 12,00

Ci sono in questo libro due cose imbarazzanti. La prima che salta all'occhio è la copertina, di quelle che se esistesse ancora la buona abitudine di foderare i libri con una bella carta decorata verrebbero foderate subito, per non vederle più. E pazienza. La seconda cosa è più difficile da digerire. E' la sciatteria dell'editing, se mai c'è stato, se mai qualcuno ha corretto le bozze, cosa di cui è facile dubitare. Una marea di refusi, di imperfezioni grandi e piccole infastidisce il lettore come la sabbia nel letto, la stessa che tormenta il protagonista, angariato da una moglie arpia. Lo so, qualche refuso è fisiologico

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Filippo Tuena

Stranieri alla terra

Nutrimenti, Pag. 352 Euro 18,50

Bix Beiderbecke, trombettista jazz morto senza essere arrivato ai trent'anni, ucciso dall'alcool - benché le cronache ufficiali abbiano preferito tirare in causa una polmonite - è dei racconti compresi nella prima delle due parti che compongono l'ultimo libro di Filippo Tuena – ultimo, avrebbe confidato a qualcuno, in senso definitivo: la più cospicua, la più interessante, fors'anche la più riuscita.

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Carlos Liscano

Lo scrittore e l'altro

Lavieri, Pag. 164 Euro 13,50

L'altro sarebbe chi 'crea' lo scrittore, cioè la stessa persona che decide di 'essere' scrittore. Si badi bene, non dunque schizofrenia o bipolarismo preoccupante, ma completezza di sé, anche se, nel caso di Liscano, qualche dubbio mi viene nel seguirlo nel suo percorso di scavo psicologico e filosofico.
Meglio riportare quanto dice.

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Giovanni Fragapane

Il destino degli strumenti musicali

Mobydick, Pag. 224 Euro 17,00

Avvince ma non convince. La scomparsa del giudice La Porta, magistrato siciliano incaricato di seguire un processo di mafia, stuzzica la curiosità del lettore in modo continuativo, senza mai lasciar calare l'interesse per la storia né il coinvolgimento empatico con i personaggi, ma perde per strada qualche occasione. Perno della storia, anche se grande assente nella prima parte del romanzo (scomparso, appunto!) è il personaggio del giudice, che rivela via via tratti inaspettati, a metà strada fra Raskolnikov e il fu Mattia Pascal, innescando clamorosi colpi di scena.

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