RECENSIONI
Mario Soldati
Cinematografo
Sellerio, Pag.506 Euro 14.00Al film seguì, da parte mia, la lettura dell'opera letteraria prima, quel Salmace che un poco divinatorio Montale (e anche un pochino classista-sessista) ebbe a dire: Il libro del Soldati offre il destro a non poche considerazioni moralistiche e comunque strettamente riflettenti il contenuto; e a queste si sono fermati vari critici, riconoscendo al giovane scrittore notevoli qualità tecniche, "di mestiere", ma negandogli in sostanza la presenza di quel certo ineffabile senza di che non è possibile parlare di un'arte anche in piccola parte realizzata (...). Perché i personaggi creati dal Soldati sono tutti adulteri e invertiti, prostitute e bancarottieri e i loro casi sarebbero narrati dallo scrittore con una ostentata indifferenza morale, la quale troverebbe poi la sua origine nei manufatti corrotti e squisiti di Rue de Grenelle...
Ormai ciance (eh sì, anche e soprattutto quelle di Montale). Rimane di Soldati una produzione sempre di buon livello e negli ultimi tempi una sacrosanta riscoperta della sua arte. A cominciare appunto da quella letteraria.
Cinematografo non appartiene alla sua produzione, ma è un'opera di cesello e di pazienza dovuta al curatore del libro, Domenico Scarpa, che ha voluto raccogliere in un unico tomo, tutto quello che lo scrittore ha "prodotto" sul cinema (Non è un libro che «parla di cinema»; è un libro dove il cinema parla attraverso la scrittura – dall'introduzione a pag.25-26). Da racconti di straordinaria levità, dove accanto alla continua "ridefinizione" della settima arte, vi sono ritratti dolorosi e malinconici di donne perdute per sempre (L'orologino dell'ingegnere soprattutto – e qui sfido qualsiasi lettore a non provare un "brivido" di disappunto nel riconoscere la sconfitta di un amore – oppure L'ultimo treno per Parigi), pur se accompagnate da considerazioni "proustiane" del tempo e del suoi effetti sui sentimenti: Dopo il 10 giugno 1940 ho vissuto parecchi mesi profondamente triste, e quasi in uno stato di follia. Caddi anche ammalato, con una febbre altissima e inspiegabile. Guarii dopo pochi giorni, ma forse soltanto perché sapevo che dovevo lavorare (pag.206).
Di medesima consistenza e caratura le altre tre parti del libro: "Da spettatore", "Ritratti" e "Fogli di diario". Dove la sostanza cinematografia è vissuta attraverso sì le visioni di film, ma soprattutto attraverso il rapporto e il confronto coi personaggi (spesso registi). Dice sull'ispirazione di Fellini: è la facilità di visione presa per se stessa: l'accoglimento del mondo quale si presenta ai suoi occhi (...) un mondo alle soglie del magico (pag. 221). Dice di Antonioni a proposito di un suo film "dialogato" male: Com'è possibile che lui, che calcola tutto e dà peso a tutto, trascuri questo elemento, così importante, del cinema? Ho perfino pensato, ti giuro, che lo faccia per disprezzo della letteratura! (Pag.277). A proposito della morte di Totò: L'arte di Totò, come del resto tutta l'arte napoletana, ha un persistente côté funebre. La stessa suprema qualità comica di Totò, si affidava alla rigidità della mimica e delle mosse: il suo corpo, più che burattino, diventa un cadavere elettrizzato. (pag.403).
Attraverso una doppia rappresentazione (filmica e narrativa, anzi, Garboli a tal proposito scriveva che i veri film di Soldati sono i suoi romanzi) lo scrittore-regista ci consegna anche una storia d'Italia sempre dalla parte del giusto anche nei momenti di crisi di identità nazionale. Si permette persino di celiare, a proposito del suo (film) Piccolo mondo antico (uscito nel 1941) e su un equivoco enorme dovuto ai tempi: L'entusiasmo guerriero e patriottico che lo pervade dall'inizio alla fine è quello di una lotta di liberazione dal dominio dello stesso avversario al fianco del quale l'Italia ormai combatteva come alleata durante i mesi delle trionfali proiezioni del film in tutti i cinema italiani. (pag.181).
Soldati è un autore necessario. Ma non seguite il mio esempio. Non iniziate a scoprirlo dal fondo: basterebbe comunque l'anno di grazia 1954, quando con Lettere da Capri vinse il premio Strega. Altro che Ammaniti (senza null'altro togliere).
di Alfredo Ronci
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Sellerio, Pag.84 Euro 8,00Erano i tempi in cui i supremi intellettuali del nostro paese etichettavano i froci ancora come invertiti e parlare di un autore che ne trattasse l'ordito si rischiava di etichettarlo pure (...)
L'amico gesuita
Sellerio, Pag.190 Euro 10,00Se ne son dette di tutti i colori sull'arte del Soldati, chissà perché per lo più macchiate di un'aura moralista (a cominciare dal quel bacchettone di Montale), che spesso sono stato costretto a pensar male dell'esercizio del giudicare.
Raffaele Nigro, che con una precisione spaventosa e certosina, dei racconti della presente antologia ricostruisce vita, morte e miracoli (chissà se è solo del Soldati disseminare scritti dappertutto, revisionarli e rivoltarli, o forse mania di tutti gli scrittori), ripara finalmente il torto.
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