RECENSIONI
Andrea Camilleri
Il gioco degli specchi
Sellerio, Pag. 255 Euro 14,00Ha senso parlare ancora di Montalbano?
Cosa scoprire nelle sue storie che non sia stato detto?
La scrittura di Camilleri è inseribile nella tradizione multi linguistica della narrativa italiana e che Gadda ha felicemente espresso nel suo Pasticciaccio?
La serie televisiva rende quanto i romanzi?
Potremmo andare avanti per ore. Inoltre, cosa che non guasta, l'autore mi sta simpatico (ma che c'azzecca?).
Così come sono state formulate, le domande non hanno interesse, perché già sviscerate e su cui non potremmo aggiungere alcunché.
Qualcosa su questo ultimo romanzo però si può argomentare senza sesquipedali mollezze.
Su una si vuol celiare, sull'altra meno.
Celiamo.
Non vogliamo passar per maliziosi né attirare gli strali degli aficionados del commissario più famoso d'Italia, ma Montalbano, gesummio, scopa veramente poco. E beddre fimmine, come direbbe Camilleri, ne ha sempre a iosa e pure in questo caso (Liliana, la nuova vicina... Si era mittuta un vistitino liggero liggero, curto curto e aderentissimo. Pareva pittato supra alla pelli. Montalbano la seguì come un automa, completamenti pinnotizzato dall'armoniosa ondulazioni della sfera caminante. 'N'autra sfera cilestri da aggiungiri a quelle cantate dai poeti.).
Ma nel suo caso 'funziona' come per l'attore comico, secondo quanto suggerì con maestria ed arguzia Villaggio a proposito del suo Fantozzi, e cioè a dire: ciò che diverte non può far porcherie, perché essenzialmente bambino, e si sa, quest'ultimo non fa sesso (orrore dal punto di vista pedagogico!).
Montalbano dunque piccirillo? No certo, ma per il volgo l'uomo deve far del bene, il sesso o le porcate son ancora cose 'turche'.
Dopo il celiare, qualcosa di più riflessivo.
In questo romanzo, a differenza degli altri, c'è molta più mafia. Perché nei precedenti aleggiava la sostanza; la materia, nonostante le belle giornate, era umbratile. Ne Il gioco degli specchi il nocciolo della faccenda sta negli ingranaggi tipici della delinquenza mafiosa e quindi Camilleri si sottrae, in parte, alle critiche di chi vedeva nelle avventure di Montalbano solo un surrogato di una realtà più aspra e inquietante. Di conseguenza, solo un gioco narrativo.
Ma io ribatto: ad avercene di simil giochi. Perché il giocattolo funziona ancora alla perfezione (intervistato da Fazio, Camilleri ha confessato di avere pronti altri tre Montalbani (plurale), escluso il qui nominato).
Insomma, ha senso parlare ancora della creatura dello scrittore siciliano solo se il lettore attento ha voglia di spulciare il pelo. Se no, rimane una piacevole architettura di un piacevole scrittore che è pure simpatico a vedersi (aridaje, come direbbero gli altoatesini!).
di Alfredo Ronci
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Sellerio, Pag. 271 Euro 13,00Non si usi Camilleri come fosse una rubrica: da portare, consultare e perché chi ne è privo è cheap. E chi invece lo 'sfoggia' e lo sfoglia, molto chic. Lo scrittore siciliano è autore di gusto, ma non nazional-popolare, nonostante lo straordinario successo. Di più: attua, e figuriamoci se sono il primo a dirlo, una perfetta sintesi di linguaggio, ma mai giocando sull'uso popolare dello stesso, perché questo valga innanzi tutto come elemento distintivo.
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Sellerio, Pag. 288 Euro 14.00Ha senso parlare dello scrittore siciliano dopo quanto è successo e dopo quanto se ne parla anche non in via confidenziale? Sinceramente non lo so, e ancor più sinceramente non lo avrei letto se mia sorella, fan accanita del Camillo, non mi avesse detto che il libro era noioso e che non ci aveva trovato nulla di che.
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