RECENSIONI
Luca Martini
Le mani in faccia
Voras edizioni, Pag. 137 Euro 13,00
Nonostante tutto, la vita. Sembra essere questo il messaggio che aleggia in Le Mani in faccia, romanzo di Luca Martini, autore del quale abbiamo già avuto modo di parlare (e bene) nelle pagine del paradiso riguardo il suo precedente libro Le geometrie degli inganni.
Le mani in faccia è un romanzo formato da quattordici racconti autonomi che insieme narrano per episodi, per ricordi, i primi trent'anni del protagonista; le vicende che hanno fatto sì che Claudio Pedretti sia oggi come sia: "Un antieroe della porta accanto", come recita la quarta di copertina. Un vinto, forse, che però, non si dà per tale, e che riesce ad analizzare il suo passato, ora con ironia o con nostalgia, ma sempre con un certo distacco che gli permette di vedere tutto, di ripercorrere la propria esistenza e valutarla solamente come una conseguenza, come se tutto il mistero della vita risiedesse in uno sfibrante concatenarsi di cause ed effetti.
Il protagonista diviene così vittima e al contempo carnefice di sé stesso, o forse più ragionevolmente del suo (nostro) tempo, vittima della sua generazione e dei suoi dogmi, e tutto quello che sembra cercare il trentenne è niente più che la legittimazione ad essere quello che è, accettandosi e lottando senza posa contro le proprie insicurezze. È un rapporto d'amore e odio quello che Claudio Pedretti ha con la vita. Seppur celato da un rifugio nel quale si rincorrono disillusioni, perdite e sconfitte nelle pagine dell'autore trapela un inno alla vita, ma alla vita a modo suo, perché la via salvifica si incrocia di continuo con la consapevolezza che tutto procede per piccoli passi e grandi sbagli. Le mani in faccia può raccontare, dunque, la vita di uno come tanti, un romanzo generazionale che nasce dall'osservazione di uomini e donne inermi e spaventati; ma da cosa? Il protagonista cerca di scoprirlo prima tornando bambino e ricordando le sue prime scelte dettate dal difficile rapporto con i genitori o trovandosi buffamente inadeguato di fronte alle prime palpitazioni di cuore, e poi, crescendo accorgersi che aumentano i problemi, il dolore, ma non la capacità di gestirli o di capire. Luca Martini è abile a sostenere un ritmo incalzante, ma è capace però anche di fermare l'azione e di rallentare e protrarre la narrazione dando voce ai sentimenti del protagonista con passaggi poetici che sanno emozionare. Le mani in faccia conferma il sapiente mestiere di Luca Martini, mestiere che mi piacerebbe vedere affrontare altre tematiche, più lontane dall'autobiografismo e dal comune ( decisamente troppo comune) sentire solipsistico. Aspettando nuove prove, un plauso a Martini , ed uno alla Voras che ha proseguito a credere nel suo autore. Complimenti che non posso, ahimè, estendere alla veste grafica decisamente inadeguata.
di Massimiliano Di Mino
Le mani in faccia è un romanzo formato da quattordici racconti autonomi che insieme narrano per episodi, per ricordi, i primi trent'anni del protagonista; le vicende che hanno fatto sì che Claudio Pedretti sia oggi come sia: "Un antieroe della porta accanto", come recita la quarta di copertina. Un vinto, forse, che però, non si dà per tale, e che riesce ad analizzare il suo passato, ora con ironia o con nostalgia, ma sempre con un certo distacco che gli permette di vedere tutto, di ripercorrere la propria esistenza e valutarla solamente come una conseguenza, come se tutto il mistero della vita risiedesse in uno sfibrante concatenarsi di cause ed effetti.
Il protagonista diviene così vittima e al contempo carnefice di sé stesso, o forse più ragionevolmente del suo (nostro) tempo, vittima della sua generazione e dei suoi dogmi, e tutto quello che sembra cercare il trentenne è niente più che la legittimazione ad essere quello che è, accettandosi e lottando senza posa contro le proprie insicurezze. È un rapporto d'amore e odio quello che Claudio Pedretti ha con la vita. Seppur celato da un rifugio nel quale si rincorrono disillusioni, perdite e sconfitte nelle pagine dell'autore trapela un inno alla vita, ma alla vita a modo suo, perché la via salvifica si incrocia di continuo con la consapevolezza che tutto procede per piccoli passi e grandi sbagli. Le mani in faccia può raccontare, dunque, la vita di uno come tanti, un romanzo generazionale che nasce dall'osservazione di uomini e donne inermi e spaventati; ma da cosa? Il protagonista cerca di scoprirlo prima tornando bambino e ricordando le sue prime scelte dettate dal difficile rapporto con i genitori o trovandosi buffamente inadeguato di fronte alle prime palpitazioni di cuore, e poi, crescendo accorgersi che aumentano i problemi, il dolore, ma non la capacità di gestirli o di capire. Luca Martini è abile a sostenere un ritmo incalzante, ma è capace però anche di fermare l'azione e di rallentare e protrarre la narrazione dando voce ai sentimenti del protagonista con passaggi poetici che sanno emozionare. Le mani in faccia conferma il sapiente mestiere di Luca Martini, mestiere che mi piacerebbe vedere affrontare altre tematiche, più lontane dall'autobiografismo e dal comune ( decisamente troppo comune) sentire solipsistico. Aspettando nuove prove, un plauso a Martini , ed uno alla Voras che ha proseguito a credere nel suo autore. Complimenti che non posso, ahimè, estendere alla veste grafica decisamente inadeguata.
di Massimiliano Di Mino
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La Geometria degli Inganni
Voras edizioni, Pag. 153 Euro 12,50Avverte Gianluca Morozzi nella prefazione (una lettera aperta all'autore e ai lettori) "...non lo sai, non l'hai sentito dire dagli editori, dagli editor, dagli addetti ai lavori... i racconti in Italia non vanno?
Sacrosanta verità perché si parla di un paese che della mancanza di memoria storica è riuscita a farne virtù; abitato da persone che in fondo hanno sempre invidiato il giardino del vicino, e che sono sempre riusciti a cucirsi addosso culture che non gli appartengono;
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