Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina

Il Paradiso degli Orchi
Home » Recensioni » Carenze di futuro

Pagina dei contenuti


RECENSIONI

Roberto Saporito

Carenze di futuro

Zona, Pag. 107 Euro 12,00
immagine
Dice il protagonista del romanzo in questione, che riporta una dichiarazione di un suo amico, che a sua volta cita lo scrittore francese Jean Patrick Manchette: Il noir è un genere letterario. E' la grande letteratura morale della nostra epoca.

A dire che Manchette ha esagerato, di questi tempi, è un azzardo: personalmente propenderei per 'l'immoralità' della letteratura erotica, ma si celia comunque (anzi, noi celiamo, gli scrittori di noir si prendono molto sul serio).

Saporito affronta dunque, come un po' tutti, il genere che va tanto di moda, ma lo fa con uno stile ed una sequenza narrativa che non dà tregua. Ma anche qui, come per la morale o l'immoralità precedenti bisogna intendersi: nel romanzo dello scrittore di Alba tutto procede e poi si chiude con una velocità che se le Ferrovie dello Stato potessero averla a disposizione altro che la tratta Torino-Lione realizzerebbero! Ma davvero accade tutto e troppo in fretta. Non fai a tempo ad abituarti ad una situazione che devi affrontare la successiva, con una scansione però che si fa sempre più rarefatta. E' un noir questo, preso per i capelli, come se l'autore avesse voluto lasciar intendere di aver le capacità di realizzare un poliziesco, ma siccome del genere ne ha fin sopra i capelli, lo ha strattonato senza troppe buone maniere per toglierselo dai piedi.

Appartiene alla serie 'meglio un viaggio a Lourdes': perché il povero protagonista ha perso al gioco un'eredità paterna che farebbe la gioia di miliardi di persone, che ha perso, ovviamente, il decoro e la rispettabilità della moglie e della figlia, che dovunque va fà danno, che non fà a tempo ad affezionarsi a qualcuno che quel qualcuno muore o perisce in modo violento. Insomma, una compagnia non del tutto consigliabile. A ciò si aggiunga che il 'sentir la vita' del protagonista non è per nulla edificante, dal momento che del suo passato ha quest'idea: Cesare vive a Nizza da dieci anni e anche lui arriva dalla cittadina più triste del mondo, la mia, quella dove la tranquillità si paga a caro prezzo, quella dalla quale i miei amici più cari se ne sono andati, e dove gli altri sono morti chi per malattia chi per disgrazia e chi per libera scelta.

Gesummio, qui ci sarebbe da toccarsi, per questo si diceva che Lourdes potrebbe essere una prospettiva tutto sommato non disdicevole.

Si scherza più del dovuto. La scrittura di Saporito, anche per la struttura stessa del romanzo e di cui si diceva all'inizio, è rapida, al fulmicotone. Viaggia alla velocità della luce, come gli avvenimenti che racconta.

Non sempre può essere una soluzione azzeccata: s'avverte però una padronanza nell'incedere che ci lascia sperare per un approccio futuro (il suo sì, non certo 'carente' come quello del protagonista) più determinato e accurato. D'altronde Saporito è stato ospite anche del Paradiso (ça va sans dire).



di Alfredo Ronci


icona
Mangiabile


Dello stesso autore

immagine
Roberto Saporito

Il rumore della terra che gira

Perdisa pop, Pag. 112 Euro 12,00

Scrive sull'inserto libri de Il sole 24 ore Nicola Lagioia (scrittore esageratamente sopravvalutato e che è stato il più votato nel referendum tra i 'critici' – che parolona! - fatto dal giornale sugli scrittori italiani under 40: ... la nostra non è forse più terra da neorealismo o da neoavanguardia o da post-moderno; è piuttosto una sorta di incubo di Hieronymus Bosch con sottofondo di jingle pubblicitari, una dimensione in cui prima non eravamo mai stati.
Mi pare un mare di sciocchezze,

immagine
Roberto Saporito

Generazione di perplessi

Edizioni della Sera, Pag. 118 Euro 11.00

Curiosa questa letteratura indigena. Essa stessa non sa cosa vuole. Metti questi dementi di TQ (che sta per trenta/quaranta e qualcuno ancora più demente, sul 'Corsera' ha parlato di Tarantino Quentin perché in fondo i nostri genii letterari nostrani si rifanno a lui!): perché cincischiano di rinnovamento letterario quando sono loro stessi ad aver affossato qualsivoglia tentativo di rendere la narrativa diversa dal guado fangoso di una memorialistica infantile infarcita di pulpismi e castronerie merceologiche?
Cazzo vogliono?

immagine
Roberto Saporito

Come un film francese

Del Vecchio editore, Pag. 134 Euro 14,00

Riecco Saporito e riecco l’editore Del Vecchio. Due scommesse in realtà e, forse, due modi di intendere la letteratura. Ma qui ci troviamo a dover parlare di libri e non di politica del libro. Quindi non alziamo barriere e manteniamoci bassi.

CERCA

NEWS

  • 16.09.2024
    Sellerio
    Francesco Recami
  • 16.09.2024
    Adelphi
    Cos'altro si può sapere su Thomas Bernhard
  • 16.09.2024
    Adelphi
    Una riproposta affascinante. Leo Perutz.

RECENSIONI

ATTUALITA'

CINEMA E MUSICA

RACCONTI

SEGUICI SU

facebookyoutube