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Il Paradiso degli Orchi
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RECENSIONI

Hakan Nesser

Era tutta un'altra storia

Guanda, Pag. 528 Euro 18,00
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L'uomo senza un cane, la prima avventura dell'ispettore Barbarotti non ci aveva granché entusiasmato (e non chiedeteci nemmeno come mai un scrittore di romanzi noir svedese debba inventare una figura di un poliziotto di origine italiane con un nome simile!). Intendiamoci, il libro si leggeva bene ed aveva il solito 'quid' attrattivo (per una disamina più completa del titolo, posizionatevi sul motore di ricerca del paradiso ed inserite la parola chiave 'nesser'... ça va sans dire), ma essendo Nesser un nostro pallino, nel senso che ha capacità introspettive non indifferenti (vi dobbiamo ricordare che uno dei noir più belli in assoluto degli ultimi anni l'ha scritto proprio lui? Do you remember Il ragazzo che sognava Kim Novak?) ci si aspettava qualcosa di più sostanzioso.

Torniamo ad interessarci a lui perché Guanda pubblica la seconda avventura dell'ispettore col cognome inusuale: e qui le cose vanno un pochino meglio.

Ci sarebbe da fare un discorsetto di carattere tecnico, nel senso che se l'indagine invece che affidata al chiotto personaggio svedese l'avessero data ai fighetti 'sappiamotuttonoi' del serial CSI, il responsabile dell'uccisione del gruppotto di turisti svedesi sarebbe finito in galera dopo 11 pagine invece che cinquecentoventotto.

Bisogna dirlo: 'sto Barbarotti avrà pure i soliti problemi d'amore e di rapporti con i figli, sarà pure simpatico ed accattivante, sarà pure crepuscolare, come tanti 'eroi' del noir svedese, ma quanto a iniziativa ed acume investigativo... beh, i cultori del giallo classico non gli farebbe toccare nemmeno i baffi di Poirot. Tra l'altro in questa vicenda lo spunto quasi risolutivo della vicenda non lo da lui, come ci si potrebbe aspettare, ma un suo collega, che intuisce che l'origine dell'uccisione dei turisti svedesi possa trovarsi in terra francese.

Qualcuno si chiederà: ma allora 'sto tizio che ci sta a fare? Ci sta, ci sta, perché nonostante tutto la storia ruota attorno alle sue vicende personali (comunque ho notato che la 'tecnica' di scavalcare il personaggio principale, quasi sempre colui che indaga, pare sia una caratteristica degli scrittori svedesi: ricordo ancora lo shock nel leggere Anatomia di un'indagine di Leif GW Persson dove non si riusciva a capire mai chi dovesse essere lo Sherlock Holmes della situazione) e poi confessiamolo soprattutto a noi stessi: ma preferiamo davvero l'abilità spaventosa e quasi robotica dei fighetti di CSI o non è forse meglio la riluttanza quasi pigra e faceta di un ispettore di origini italiche che forse, nel suo dna, ha davvero molto di noi poveri indigeni?

So già la risposta e me ne compiaccio. Rimane comunque, anche in questo nuovo romanzo dello svedese, un che di irrisolto che ce lo fa piacere ma che non ce lo consegna irresistibile. Ma forse siamo noi che dopo la lettura di un capolavoro come Il ragazzo che sognava Kim Novak ci aspettiamo sempre un risultato stellare.

Suvvia, un'occhiata a questi delitti ce la butterei, e poi magari andatevi a rispolverare qualcosa della Agatha Christie, perché qui c'è un pizzico de I dieci piccoli indiani. Ma non vi dico di più per non rovinarvi la sorpresa.



di Alfredo Ronci


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Hakan Nesser

Il ragazzo che sognava Kim Novak

Guanda, Pag. 249 Euro 14,40

Ci sono autori che ti segnano, ti accompagnano, ti stimolano, ma con un incedere silenzioso, quasi preoccupati di ferire. Hakan Nesser, svedese di Kumla, cittadina al centro del paese, è uno di questi.
Ricordo ancora l'impatto: Il commissario e il silenzio (peraltro ristampato recentemente in economica dai Super Pocket) mostrava un commissario, Van Veeteren, davvero inusuale, addirittura assente nella storia – e questo di per sé ha dell'illogico se si pensa che in un meccanismo noir la presenza dell'indagatore deve essere assolutamente pregnante – ma non per questo non risolutivo.

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Hakan Nesser

L'uomo senza un cane

Guanda, Pag. 443 Euro 18,00

Nesser sa sciogliersi con maestria dai lacci delle imposizioni di mercato: non contento di produrre con una certa regolarità le avventure del commissario Van Veeteren, nemmeno soddisfatto di calarsi nel noir senza figure prestabilite (pensiamo al bellissimo Il ragazzo che sognava Kim Novak, che noi orchi avevamo indicato come uno dei libri più belli, non solo gialli, di tutto il 2007),

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Hakan Nesser

L'uomo che odiava i martedi

Guanda, Pag. 471 Euro 19,00

Ricapitoliamo.
Dicevamo a proposito di L'uomo senza un cane: Dunque amore, Palme e concetto di democrazia non solo come ossessione lucida di un ispettore inusuale, ma come tormento, fors'anche incubo, di un'intera generazione di svedesi (come se un poliziotto italiano fosse assillato dal calcio, dal delitto Moro e dal conflitto di interessi di Berlusconi! E magari fosse!).

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