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Il Paradiso degli Orchi
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RECENSIONI

Leonard Morava

L'onore prima di tutto

Editrice effequ, Pag.187 Euro 14,00
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Se Morava scrivesse per i nomi che contano, già sarebbe un caso editoriale. Per fortuna diciamo noi (sfortuna per lui) pubblica le sue storie per una piccola casa editrice che lo sta allevando con amore e tenerezza come farebbe una gallina coi suoi pulcini.

Chi ci segue sa che già ci siamo interessati a lui: il suo primo romanzo Le rose si vendicano due volte, oltre ad avere vinto il premio Massarosa riuscendo a strappare il riconoscimento ai 'potentati' della cultura, si era fatto apprezzare (da noi soprattutto) per la felice commistione tra realtà straziante e drammaticità poetica finalmente lontana dal guazzabuglio autoreferenziale dei poetastri della domenica.

Leonard Morava, albanese di nascita e da anni in Italia dove lavora come operaio edile, ci sa fare e la riconferma viene con questo suo secondo romanzo, L'onore prima di tutto, se vogliamo ancor più bello e completo del precedente.

E' la storia di Dardan Costura, trovato impiccato in cella nel giorno del suo trentatreesimo compleanno, cinque anni dopo aver ammazzato la moglie e l'amante.

Detta così potrebbe sembrare la cronaca dell'ennesimo caso giudiziario che tanto 'prende' il pubblico e il lettore italiano: macché, qui siamo di fronte ad un raffinato quadro letterario che per robustezza narrativa, per riferimenti classici (voluti o no, non ci interessa, probabilmente no, perché la realtà di Morava si rifà ad un'immanenza tragica che spesso fa a cazzotti con l'arte) può davvero competere con le migliori 'saghe' familiari della cultura europea.

E in tutto questo ancora un convincente ritratto di femme fatale: se nel precedente romanzo era stata Elvira Kresta, con la sua prorompente sensualità (ed intervistando Morava gli avevo detto che mi ricordava molto la "bocca di rosa" di una canzone di Fabrizio De André, e lui molto saggiamente mi aveva risposto che lo scompiglio che la "bocca di rosa" aveva portato in paese era dovuto al suo mestiere più che alla sua bellezza, mentre lo scompiglio che aveva portato Elvira Kresta meritava un paio di voti in più), in questo è Anna ad essere il deus ex machina dell'intera vicenda, o se vogliamo, la pietra dello scandalo.

Morava ci costringe a parteggiare: non esitiamo un attimo a schierarci dalla parte di Dardan che per una passione smisurata e trascinante, e accecato dalla gelosia e dalla convinzione di essere stato tradito non solo 'sessualmente', decapiterà sia l'amore della sua vita che il suo complice-amante che, e qui crediamo che lo scrittore si sia lasciato prendere la mano dalla 'finzione' letteraria, si rivelerà al lettore con una sorta di coup de théâtre finale.

La fine di Dardan, al di là dei riferimenti a vicende reali, l'avevamo intuita quando in un colloquio tra lo stesso Dardan ed il padre, costretto su una sedia a rotelle, avevamo letto: In un momento di rabbia e stanchezza gli avevo domandato: - Ti sei arreso, grande Igor? – Mi si è arresa l'immaginazione, Dardan – rispose – è rimasta solo la realtà.

Ecco, la risposta alla tragedia di un uomo tradito dalla moglie sta proprio in questo: più che la rinuncia alla passione, la rinuncia all'immaginazione, che crediamo essenziale negli amori più 'veri'.

Un grande libro.





di Alfredo Ronci


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Leonard Morava

Le rose si vendicano due volte

Effequ Edizioni, Pag.151 Euro 14,00

L'uccisione della donna a Roma e il successivo sgombero "fascista" delle baraccopoli ha riportato in primo piano il problema dell'integrazione tra popoli. Non è questa la sede per discutere di provvedimenti, di pacchetto giustizia e di giustizialismo. Mi serve solo come chiosa per parlare di un libro intenso e riuscito, dovuto alla penna di un albanese ormai in pianta stabile nel nostro paese.
Le rose si vendicano due volte è un'autobiografia serrata ed appassionata, ma soprattutto una commovente storia di amore ed amicizia tragicamente conclusasi.

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